ANSA/ SIRIA: OBAMA,USO ARMI CHIMICHE CAMBIEREBBE MIEI CALCOLI
GIALLO SU FRATELLO ASSAD. UCCISA GIORNALISTA GIAPPONESE
(AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE ORE 21:00 DI IERI)
(di Lorenzo Trombetta).
(ANSA) - BEIRUT, 21 AGO - Non chiamatela ''no-fly zone'' ma
''safe zone'' la striscia di territorio siriano a ridosso con la
frontiera turca che Ankara ha proposto di creare per dare un
rifugio sicuro - protetto da una non meglio precisata forza
militare - a decine di migliaia di profughi in fuga dalla
regione di Aleppo, dove da un mese esercito e ribelli si danno
battaglia. In serata il presidente americano Barack Obama ha
rivolto al presidente Bashar al Assad l'ennesimo monito,
ribadendo che si deve dimettere ma che non prevede per lui
un'uscita ''morbida''. Ed e' tornato a parlare di armi chimiche.
''Finora non ho dato l'ordine di intervenire militarmente -
ha detto Obama - ma se ci accorgessimo del dispiegamento e
dell'utilizzo di armi chimiche, cio' cambierebbe i miei calcoli
... Questa e' la linea rossa che non va superata''.
Ad Aleppo una giornalista giapponese Š rimasta uccisa, che
seguiva i combattimenti in citt…, una notizia prima data
dall'emittente Al Jazira e poi confermato da dall'Osservatorio
siriano per i diritti umani. Intanto le forze di Damasco si sono
accanite su alcuni quartieri di Damasco, sui suoi sobborghi e su
Herak, localita' della regione meridionale di Daraa al confine
con la Giordania. Un colpo di artiglieria dell'esercito ieri
sera era finito su un'abitazione civile in territorio hascemita
causando il ferimento di una bimba giordana e l'immediata
protesta di Amman.
Nella regione di Daraa erano state ammazzate 51 persone
secondo il bilancio dei Comitati di coordinamento locale, che
hanno oggi denunciato l'uccisione di 44 persone a Herak. Nella
capitale, residenti del quartiere Qabun hanno denunciato un
nuovo ''massacro'' ai danni di una dozzina di civili, tra cui
due bambini. I testimoni hanno filmato i corpi senza vita e
immersi nel sangue.
Ad Aleppo, numerosi filmati e testimonianze documentano la
presa da parte dell'Esercito libero (Esl, i ribelli) dei
quartieri di Jdeide, Tilal e Maadi, a ridosso della citta'
vecchia. Mentre la Sana riferisce di ''numerosi terroristi
uccisi e arrestati'' nella citta' piu' popolosa del Paese.
Sul fronte diplomatico, fa parlare di se' il progetto
avanzato oggi dal ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu di
creare una ''safe zone'', una zona di sicurezza. Davutoglu ha
oggi avvertito che la Turchia non potra' ospitare piu' di
100mila profughi siriani e che quindi c'e' bisogno di trovare
una 'luogo alternativo'. Ma di questo si discutera' solo tra
dieci giorni al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
E nel giorno in cui gli ultimi osservatori Onu hanno lasciato
Damasco dopo quattro mesi di fallimentare missione, si registra
a Parigi l'incontro tra il premier Franois Hollande e Lakhdar
Brahimi, il nuovo rappresentante speciale congiunto Onu-Lega
Araba per la Siria, successore dell'inviato Kofi Annan. A
Brahimi, che aveva in precedenza parlato di ''guerra civile'' in
Siria, ha risposto oggi Damasco, affermando che la definizione
del diplomatico algerino e' ''contraria alla realta''' perche'
''in Siria sono salafiti armati sostenuti da Paesi ben noti
commettono crimini terroristici contro il popolo siriano''.
E a proposito di quale ruolo svolgono gli attori regionali e
internazionali in Siria, Mosca ha accusato i Paesi occidentali
di fornire armi ai ribelli in modo massiccio. Circostanza negata
dalla Francia che ha pero' ammesso il ruolo di Arabia Saudita e
Qatar nel sostenere inviando armi fazioni dell'Esercito libero.
Questo, all'indomani di indiscrezioni pubblicate dalla stampa
scandalistica tedesca e da un quotidiano britannico circa
l'attivita' di monitoraggio a distanza, in favore dei ribelli,
da parte dei servizi di Berlino e Londra delle attivita'
dell'esercito governativo siriano.
E mentre rimane circondata da mistero la sorte del vice
presidente siriano Faruq al Sharaa - secondo numerosi fonti agli
arresti domiciliari dopo il suo tentativo di defezione - i media
russi hanno oggi riferito del rientro a Damasco della salma di
un alto responsabile militare siriano morto in un ospedale di
Mosca. Gli osservatori hanno subito pensato a Maher al Assad,
fratello del presidente Bashar al Assad e capo della Guardia
repubblicana, gravemente ferito in un attentato dinamitardo a
Damasco. Ma l'agenzia Sana ha stasera smentito la morte di
questo ''alto responsabile militare'' accusando alcuni media di
condurre ''una guerra psicologica''.
Z10/GV
21-AGO-12 00:01 NNNN
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