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giovedì 23 agosto 2012

Governo/ B. Grillo contro Ciaccia: Grandi opere? Pagano italiani


Governo/ B. Grillo contro Ciaccia: Grandi opere? Pagano italiani
"Più Pil e Pilu per tutti"

Roma, 23 ago. (TMNews) - Defiscalizzare le opere infrastrutturali
è un altro modo per assegnare appalti inutili "il cui costo
finale graverà quasi sicuramente per intero sulle spalle degli
italiani". Questo in sintesi il pensiero di Beppe Grillo, che
boccia oggi, dalla homepage del suo blog, le proposte del
viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Mario Ciaccia
che "ha avuto un'idea geniale - scrive - grazie all'esperienza
maturata come magistrato della Corte dei Conti (che in questi
anni ha visto il debito pubblico salire a 1976 miliardi di euro
senza battere ciglio). L'idea è defiscalizzare in parte le Grandi
Opere per rilanciare l'economia. Neppure Tremorti osò tanto. Ha
detto proprio 'Così possono decollare quei progetti che oggi non
sono bancabili'. Bancabili? In altre parole progetti
insostenibili dal punto di vista economico".

"E quali sarebbero - si chiede il leader del Movimento 5 stelle -
questi progetti in perdita prima di cominciare? Quelle
infrastrutture di cui il Paese ha disperatamente bisogno? La
Gronda? La Tav in Val di Susa? Un rilancio del Ponte di Messina?
Tutte infrastrutture realizzate con il meccanismo del project
financing. In sostanza, in caso di mancato ritorno economico, si
consente alle imprese di scaricare i costi delle cosiddette
Grandi Opere sullo Stato. Inoltre, di solito le imprese sono
finanziate da banche compiacenti. Ciaccia, che ha un senso
dell'umorismo britannico, ha proclamato 'Penso ad una
sterilizzazione totale dell'Iva con un impatto di 5-6 punti di
Pil e la creazione di centinaia di posti di lavoro'. La
Confindustria di Stato ha applaudito senza freni. Più Pil e Pilu
per tutti".

(segue)

Red/Bar

231639 ago 12
Governo/ B. Grillo contro Ciaccia: Grandi opere? Pagano... -2-
"La via dell'inferno è lastricata di infrastrutture inutili"

Roma, 23 ago. (TMNews) - "La prima Grande Opera che dovrebbe far
ripartire il Paese - sottolinea Beppe Grillo nel suo scritto - è
la fondamentale Orte-Mestre (mai più senza), di 10 miliardi di
euro, per interconnettersi con il corridoio transeuropeo n. 5
Lisbona-Kiev. Poi di autostrada in tunnel, in sopraelevate e
ponti, scavi e raccordi, tangenziali e triple corsie, di cui
nessuno sente il bisogno, dovrebbero essere investiti 300
miliardi di euro in 7 anni. Defiscalizzati. E il cui costo finale
graverà quasi sicuramente per intero sulle spalle degli italiani".

"Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi - si legge ancora
nel post del comico genovese - ha detto in preda a un orgasmo:
'Puntare in modo deciso sull'utilizzo della fiscalità come leva
per favorire gli investimenti in infrastrutture è una scelta che
Confindustria condivide pienamente (e ci credo, ndr)'".

Ma secondo Grillo "queste opere di grande non hanno nulla e
soprattutto di utile. Faranno aumentare il debito pubblico e
arretrare l'Italia. Se il Governo dispone di risorse finanziarie
diminuisca le imposte sulle imprese (in particolare le piccole e
medie imprese), elimini l'Irap, non richieda l'anticipo dell'Iva,
renda deducibili i costi dei progetti di ricerca e restituisca
alle imprese i 120 miliardi di cui è debitore. Questo serve per
far ripartire l'economia. Forse Rigor Montis non lo sa, e neppure
l'ovetto kinder Passera, ma nella pancia delle imprese che hanno
finora sviluppato infrastrutture con il meccanismo parassitario
del project financing ci sono 150/200 miliardi di euro che
potrebbero essere scaricati sul debito pubblico a breve e a medio
termine. La via dell'inferno - conclude - è lastricata di
infrastrutture inutili a carico del contribuente".

Red/Bar

231644 ago 12

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