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lunedì 13 agosto 2012

ILVA. DI PIETRO: DA 'ABC' E GOVERNO CRIMINE CONTRO I LAVORATORI

ILVA. DI PIETRO: DA 'ABC' E GOVERNO CRIMINE CONTRO I LAVORATORI


(DIRE) Roma, 13 ago. - "Io, e con me tutta l'Italia dei Valori,
vogliamo denunciare con la massima forza il crimine contro la
salute, contro il lavoro, contro la verita' e contro la giustizia
che il governo e i partiti che lo sostengono stanno perpetrando a
Taranto. Non c'e' limite all'indecente cinismo di chi vuol
costringere i lavoratori dell'Ilva e i tarantini tutti a una
scelta infame tra la salute e l'occupazione, tra il morire di
cancro o di fame. Ieri i segretari di Pd e Pdl hanno chiesto
entrambi al governo di intervenire contro un magistrato che osa
chiedere il rispetto della legge per tutti, anche per i padroni
dell'Ilva". E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia
dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "Oggi il governo ha
risposto all'appello e ha annunciato che ricorrera' alla Consulta
per fermare chi difende la legge. Adesso politici e governanti
vanno di corsa. Fino a ieri, fino a quando non e' intervenuta la
magistratura, se la prendevano comoda. Se la sono presa comoda
per decenni, anche se tutti sapevano perfettamente che l'Ilva
produceva morte, che la percentuale dei casi di cancro nei
quartieri intorno alla fabbrica era altissima e che gli impianti
non venivano messi in sicurezza solo perche' altrimenti sarebbero
diminuiti i profitti dei proprietari".
"La magistratura e' intervenuta non per fare politica
industriale al posto del governo, come ciancia qualche ministro
fuori di testa - sottolinea Di Pietro - ma per far rispettare la
legge, cioe' per fare il proprio lavoro e il proprio dovere. Non
lo fa contro i lavoratori ma per difendere il diritto dei
lavoratori alla vita e alla salute. I partiti che dicono di voler
rappresentare i lavoratori dovrebbero ringraziare i magistrati di
Taranto, invece di attaccarli e delegittimarli per difendere chi
ha avvelenato la citta' e adesso non vuole cacciare un euro per
riparare al danno".
"La via d'uscita c'e'. E' chiara e larga come un'autostrada -
aggiunge il presidente IdV - bisogna salvare allo stesso tempo
il lavoro e la salute dei lavoratori. Bisogna che, ad intervenire
subito per mettere in sicurezza gli impianti e bonificare
l'ambiente siano, oltre allo Stato, i proprietari, con una parte
degli immensi profitti che hanno accumulato sulla pelle di
Taranto. L'Ilva non deve chiudere ma deve smettere di ammazzare
la gente oggi, non in un futuro lontano, quando, passata la
festa, si potra' come al solito gabbare lo santo".
"Questa e' l'unica soluzione giusta, legale e decorosa. Non la
vede solo chi non la vuole vedere. Il fatto che non la voglia
vedere nessuno, non il governo, ne' i partiti ne' il coretto
della stampa, dice tutto sul livello di bassezza a cui e'
arrivato il potere in questo Paese. Noi non ci stiamo. L'Italia
dei Valori sceglie di stare con il lavoro, con la salute e con la
legalita' contro la logica del profitto e dei privilegi.
Quella che in questo momento il governo e i partiti stanno
invece difendendo", conclude.

(Com/Rai/ Dire)
12:27 13-08-12

NNNN
BONIFCHE. ILVA, DI PIETRO: 'ABC'-GOVERNO CONTRO I LAVORATORI


(DIRE) Roma, 13 ago. - "Io, e con me tutta l'Italia dei Valori,
vogliamo denunciare con la massima forza il crimine contro la
salute, contro il lavoro, contro la verita' e contro la giustizia
che il governo e i partiti che lo sostengono stanno perpetrando a
Taranto. Non c'e' limite all'indecente cinismo di chi vuol
costringere i lavoratori dell'Ilva e i tarantini tutti a una
scelta infame tra la salute e l'occupazione, tra il morire di
cancro o di fame. Ieri i segretari di Pd e Pdl hanno chiesto
entrambi al governo di intervenire contro un magistrato che osa
chiedere il rispetto della legge per tutti, anche per i padroni
dell'Ilva". E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia
dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "Oggi il governo ha
risposto all'appello e ha annunciato che ricorrera' alla Consulta
per fermare chi difende la legge. Adesso politici e governanti
vanno di corsa. Fino a ieri, fino a quando non e' intervenuta la
magistratura, se la prendevano comoda. Se la sono presa comoda
per decenni, anche se tutti sapevano perfettamente che l'Ilva
produceva morte, che la percentuale dei casi di cancro nei
quartieri intorno alla fabbrica era altissima e che gli impianti
non venivano messi in sicurezza solo perche' altrimenti sarebbero
diminuiti i profitti dei proprietari".
"La magistratura e' intervenuta non per fare politica
industriale al posto del governo, come ciancia qualche ministro
fuori di testa - sottolinea Di Pietro - ma per far rispettare la
legge, cioe' per fare il proprio lavoro e il proprio dovere. Non
lo fa contro i lavoratori ma per difendere il diritto dei
lavoratori alla vita e alla salute. I partiti che dicono di voler
rappresentare i lavoratori dovrebbero ringraziare i magistrati di
Taranto, invece di attaccarli e delegittimarli per difendere chi
ha avvelenato la citta' e adesso non vuole cacciare un euro per
riparare al danno".
"La via d'uscita c'e'. E' chiara e larga come un'autostrada -
aggiunge il presidente IdV - bisogna salvare allo stesso tempo
il lavoro e la salute dei lavoratori. Bisogna che, ad intervenire
subito per mettere in sicurezza gli impianti e bonificare
l'ambiente siano, oltre allo Stato, i proprietari, con una parte
degli immensi profitti che hanno accumulato sulla pelle di
Taranto. L'Ilva non deve chiudere ma deve smettere di ammazzare
la gente oggi, non in un futuro lontano, quando, passata la
festa, si potra' come al solito gabbare lo santo".
"Questa e' l'unica soluzione giusta, legale e decorosa. Non la
vede solo chi non la vuole vedere. Il fatto che non la voglia
vedere nessuno, non il governo, ne' i partiti ne' il coretto
della stampa, dice tutto sul livello di bassezza a cui e'
arrivato il potere in questo Paese. Noi non ci stiamo. L'Italia
dei Valori sceglie di stare con il lavoro, con la salute e con la
legalita' contro la logica del profitto e dei privilegi.
Quella che in questo momento il governo e i partiti stanno
invece difendendo", conclude.

(Com/Rai/ Dire)
12:29 13-08-12

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