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lunedì 27 agosto 2012

MAFIA. DI PIETRO: NAPOLITANO INOPPORTUNO, RINUNCI A CONFLITTO


MAFIA. DI PIETRO: NAPOLITANO INOPPORTUNO, RINUNCI A CONFLITTO


(DIRE) Roma, 27 ago. - "Napolitano e' stato inopportuno e il suo
e' stato un comportamento illegittimo. La Corte Costituzionale si
trova in grande difficolta' perche' non puo' non dargli ragione.
Farebbe meglio a rinunciare a quel conflitto di attribuzione".
Cosi' il leader Idv Antonio Di Pietro a Tgcom24.
"Noi dell'Idv- aggiunge- chiediamo al governo di costituirsi
parte civile nel processo che riguarda la vicenda Stato-mafia
perche' il governo rappresenta l'istituzione Italia e, in quanto
tale, ha il dovere di costituirsi parte civile. Poi intendiamo
raggruppare i cittadini in un'azione comune per la costituzione
di parte civile, perche' sono stati i cittadini ad essere stati
danneggiati, in una situazione del genere".
Poi il leader Idv torna sulle intercettazioni: "La Procura di
Palermo ha applicato la legge esistente che dice che, quando ci
sono telefonate non rilevanti per la Procura della Repubblica,
vanno depositate a disposizione delle difese degli imputati
qualora le ritengano rilevanti. Nessuno ha intercettato
Napolitano ma stavano intercettando un privato cittadino, Nicola
Mancino che, invece di telefonare alla moglie, ha chiamato
Napolitano perche' intervenisse in suo favore rispetto ad un
procedimento che lo riguardava. La Procura di Palermo che colpa
ne ha se ha intercettato Napolitano mentre cercava di fermare
certe attivita' di Nicola Mancino? Sollevare un conflitto di
attribuzione e' una forzatura, al di la' della correttezza
formale, in relazione a una vicenda che richiede massima
trasparenza e l'impegno di tutti per capire chi ha dato mandato
alle Istituzioni di trattare con la mafia. Si tratta di vedere
chi e' stato l'artefice".
"Questo problema- sottolinea Di Pietro- e' venuto a galla gia'
nel '97 quando c'era Scalfaro. C'e' un vuoto legislativo, non si
sa come ci si deve comportare se viene intercettato il Capo dello
Stato, quindi il magistrato si comporta nei confronti del Capo
dello Stato applicando la stessa legge che si applica ai privati
cittadini. Napolitano ha avuto 7 anni per risolvere il problema
ma se ne e' ricordato solo negli ultimi mesi del suo mandato
perche' si e' trovato coinvolto direttamente. Questa e' una
forzatura sostanziale. Sto con la Procura della Repubblica e
dico: il Parlamento si assuma la responsabilita' di fare una
legge ma non criminalizzi i magistrati in un momento cosi'
delicato".

(Com/Vid/ Dire)
11:03 27-08-12 
STATO-MAFIA: DI PIETRO, ILLEGITTIMO COMPORTAMENTO NAPOLITANO =
(AGI) - Roma, 27 ago. - "Napolitano e' stato inopportuno e il
suo e' stato un comportamento illegittimo". Antonio Di Pietro
non molla e sulla questione delle intercettazioni che
riguardano il Colle torna a criticare la decisione di sollevare
il conflitto di attribuzione: "Napolitano - spiega il leader
Idv intervistato da Tgcom24 - ha avuto 7 anni per risolvere il
problema ma se ne e' ricordato solo negli ultimi mesi del suo
mandato, perche' si e' trovato coinvolto direttamente. Questa
e' una forzatura sostanziale.".
"La Corte Costituzionale si trova in grande difficolta'
perche' non puo' non dargli ragione. Farebbe meglio - aggiunge
- a rinunciare a quel conflitto di attribuzione".
"Noi dell'IDV - rilancia - chiediamo al governo di
costituirsi parte civile nel processo che riguarda la vicenda
Stato-mafia perche' il governo rappresenta l'istituzione Italia
e, in quanto tale, ha il dovere di costituirsi parte civile.
Poi - annuncia Di Pietro - intendiamo raggruppare i cittadini
in un'azione comune per la costituzione di parte civile,
perche' sono stati i cittadini ad essere stati danneggiati, in
una situazione del genere". (AGI)
Red/Bal (Segue)
271106 AGO 12

 
STATO-MAFIA: DI PIETRO, ILLEGITTIMO COMPORTAMENTO NAPOLITANO (2)=
(AGI) - Roma, 27 ago. - "Sto con la Procura della Repubblica e
dico: il Parlamento si assuma la responsabilita' di fare una
legge ma non criminalizzi i magistrati in un momento cosi'
delicato", dice ancora Di Pietro.
"La Procura di Palermo - ricorda - ha applicato la legge
esistente che dice che, quando ci sono telefonate non rilevanti
per la Procura della Repubblica, vanno depositate a
disposizione delle difese degli imputati qualora le ritengano
rilevanti. Nessuno ha intercettato Napolitano: stavano
intercettando un privato cittadino, Nicola Mancino, che, invece
di telefonare alla moglie, ha chiamato Napolitano perche'
intervenisse in suo favore rispetto ad un procedimento che lo
riguardava. La Procura di Palermo che colpa ne ha - domanda il
leader Idv - se ha intercettato Napolitano mentre cercava di
fermare certe attivita' di Nicola Mancino?".
"Sollevare un conflitto di attribuzione - dice ancora - e'
una forzatura, al di la' della correttezza formale, in
relazione a duna vicenda che richiede massima trasparenza e
l'impegno di tutti per capire chi ha dato mandato alle
Istituzioni di trattare con la mafia. Si tratta di vedere chi
e' stato l'artefice". E sempre a proposito delle
intercettazioni, Di Pietro ricorda che "questo problema e'
venuto a galla gia' nel '97 quando c'era Scalfaro. C'e' un
vuoto legislativo, non si sa come ci si deve comportare se
viene intercettato il Capo dello Stato, quindi il magistrato si
comporta nei confronti del Capo dello Stato applicando la
stessa legge che si applica ai privati cittadini". (AGI)
Red/Bal
271106 AGO 12

NNNN
 

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