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lunedì 17 settembre 2012

MEDICINA: TRAPIANTI ANTI DIABETE, SCOPERTI NUOVI FARMACI CONTRO RIGETTO


MEDICINA: TRAPIANTI ANTI DIABETE, SCOPERTI NUOVI FARMACI CONTRO RIGETTO =
DA S.RAFFAELE MILANO RICETTA PER MIGLIORARE ATTECCHIMENTO
CELLULE FABBRICA DI INSULINA

Milano, 17 set. (Adnkronos Salute) - (EMBARGO ALLE 18.00) -
Dalla ricerca italiana nuove speranze per i 250 mila italiani con
diabete di tipo 1, forma giovanile della malattia del sangue dolce,
che ogni anno fa registrare secondo le stime circa 5 mila nuovi casi.
Un gruppo di scienziati del San Raffaele di Milano ha dimostrato per
la prima volta l'efficacia di una nuova classe di farmaci nel ridurre
il rischio di rigetto dopo il trapianto di isole di Langerhans, le
cellule del pancreas che fabbricano l'insulina e che vengono
impiantate nei pazienti diabetici per ripristinare la produzione
dell'ormone controlla-zucchero. Le molecole protagoniste della
ricerca, pubblicata sul 'Journal of Clinical Investigation', sono i
farmaci anti-recettore CXCR1/2. Funzionano inibendo i recettori per le
chemiochine, proteine chiave delle reazioni autoimmunitarie. E
somministrandoli dopo il trapianto di isole pancreatiche, si favorisce
l'attecchimento dei tessuti aumentando le probabilita' di successo
dell'intervento.

Lo studio e' coordinato da Lorenzo Piemonti, responsabile
dell'Unita' della biologia della beta-cellula del San Raffaele, e
condotto in collaborazione con l'azienda biofarmaceutica Dompe' che ha
sviluppato le molecole utilizzate. Le terapie utilizzate finora -
ricorda l'Irccs milanese in una nota - hanno lo scopo di inibire i
linfociti del sistema immunitario, che hanno il compito di eliminare
le cellule trapiantate con conseguente rigetto del tessuto di
Langerhans. Dopo avere dimostrato che un altro tipo di cellule, i
polimorfonucleati, partecipano attivamente ai processi di
danneggiamento del tessuto trapiantato facilitandone la distruzione e
il rigetto, i ricercatori del San Raffaele hanno utilizzato modelli di
topo per valutare l'effetto di farmaci in grado di inibire la
migrazione dei polimorfonucleati in risposta al rilascio di citochine.
(segue)

(Red-Opa/Ct/Adnkronos)
17-SET-12 12:40

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(Adnkronos Salute) - Gli studiosi hanno cosi' dimostrato che i
farmaci anti-recettore CXCR1/2 non solo riducono l'accumulo di
polimorfonucleati nel sito di impianto e la conseguente infiammazione,
ma soprattutto favoriscono la sopravvivenza del tessuto trapiantato
nel tempo. Oltre alle indagini precliniche, il team ha condotto anche
un esperimento clinico. Ha cioe' verificato che la nuova famiglia di
farmaci aumenta significativamente la sopravvivenza e la funzione del
tessuto trapiantato anche nell'uomo, senza provocare effetti secondari
indesiderati.

"Prevenire il rigetto e favorire la sopravvivenza del trapianto
di tessuto mediante l'uso di anti recettori per chemiochine - spiega
Piemonti - e' un concetto innovativo che identifica la risposta
infiammatoria al centro di una reazione molto complessa. La ricaduta
clinica di questo approccio - precisa il ricercatore - potrebbe essere
estremamente rilevante sia nel campo del diabete di tipo 1, e forse di
tipo 2, che in quello dei trapianti. Il fatto che questi farmaci siano
gia' disponibili per lo studio nell'uomo, con un profilo di sicurezza
estremamente favorevole, fa si' che nei prossimi mesi si potra'
iniziare studi multicentrici a livello internazionale sia nel
trapianto di isole sia nei pazienti diabetici di tipo 1 all'esordio di
malattia". (segue)

(Red-Opa/Ct/Adnkronos)
17-SET-12 12:45

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(Adnkronos Salute) - "Coinvolgendo un numero maggiore di
pazienti - sottolineano Antonio Citro ed Elisa Cantarelli, membri
dell'Unita' della biologia della beta cellula del San Raffaele di
Milano e primi autori della ricerca - questi studi avranno la
possibilita' di confermare definitivamente nei prossimi 2-3 anni la
validita' dell'approccio".

La molecola usata per le ricerche condotte in via Olgettina e'
il reparixin, capostipite della nuova classe di farmaci. "Non possiamo
che accogliere con orgoglio la validazione da parte di una delle piu'
autorevoli riviste scientifiche al mondo delle attuali evidenze sul
potenziale di reparixin per l'ottimizzazione dei risultati clinici nel
trapianto di isole pancreatiche", commenta Eugenio Aringhieri,
amministratore delegato del gruppo Dompe'. "Dompe' - aggiunge - crede
da sempre nell'eccellenza della ricerca italiana a livello
internazionale e ne sostiene la centralita'. L'esperienza di reparixin
rappresenta una conferma della necessita' di una sinergia tra ricerca
pubblica e privata per poter offrire ai pazienti risposte di cura
innovative, in aree ad alto bisogno terapeutico".

(Red-Opa/Ct/Adnkronos)
17-SET-12 12:48

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