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lunedì 17 settembre 2012

FARMACI: L'INDAGINE, 70% GINECOLOGI NON PRESCRIVE PILLOLA 5 GIORNI DOPO


FARMACI: L'INDAGINE, 70% GINECOLOGI NON PRESCRIVE PILLOLA 5 GIORNI DOPO =
IL MOTIVO E' L'OBBLIGO DEL TEST DI GRAVIDANZA

Roma, 17 set. - (Adnkronos Salute) - Sette ginecologi su 10 non
prescrivono la pillola dei cinque giorni dopo per colpa dell'obbligo
di eseguire il test di gravidanza. Per questo motivo, a quasi sei mesi
dall'arrivo del contraccettivo di emergenza a base di ulipristal
acetato nelle farmacie italiane, l'accesso al farmaco rimane un
'miraggio' per molte donne. A fotografare la situazione nella Penisola
e' un'indagine realizzata per la Societa' medica italiana per la
contraccezione (Smic) da Datanalysis su un campione di 200 ginecologi
in tutto il territorio nazionale. Il 33% opera in consultorio, il
33,5% nei pronto soccorso ospedalieri e il 10% negli studi privati.

In Italia, infatti, oltre all'obbligo di ricetta medica non
ripetibile, per avere la prescrizione della pillola dei 5 giorni dopo
e' necessario sottoporsi prima a un test di gravidanza, il cui esito
negativo deve essere verificato dal medico. La Smic mette a confronto
i dati di vendita nel nostro Paese con la Germania, dove la
legislazione e' simile, ma senza l'obbligatorieta' del test, e c'e' un
indice di prevalenza dell'uso di contraccettivi di emergenza
addirittura leggermente inferiore di quello italiano. Ebbene, a cinque
mesi dalla commercializzazione, sono state vendute quasi 13 mila
confezioni, mentre in Italia, nello stesso arco di tempo, circa 4.500
confezioni, quasi un terzo del dato tedesco.

Secondo la Simic, tirando le somme e confrontando i dati di
prevalenza con quelli dela Germania, si puo' stimare che in Italia
siano state vendute circa 5 mila confezioni in meno rispetto alla
domanda 'reale' di questo farmaco. "Questi dati - spiega Emilio Arisi,
presidente della Smic - confermano quanto avevamo gia' paventato prima
della decisione dell'Aifa di inserire l'obbligatorieta' del test su
beta-Hcg nelle modalita' di impiego del nuovo farmaco, ossia che
questo avrebbe rappresentato un rischio concreto di inaccessibilita' o
comunque di difficolta' e ritardo nell'accesso alla contraccezione
d'emergenza. Un'anomalia tutta italiana - sottolinea - che sta
penalizzando in primis le donne che devono sottoporsi a un test spesso
non necessario". (segue)

(Red-Mad/Ope/Adnkronos)
17-SET-12 16:23

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FARMACI: L'INDAGINE, 70% GINECOLOGI NON PRESCRIVE PILLOLA 5 GIORNI DOPO (2) =

(Adnkronos Salute) - "I risultati dell'indagine indicano
chiaramente come ai ginecologi e ai medici italiani - prosegue Arisi -
le norme attuali sull'uso della pillola dei 5 giorni dopo creino
difficolta' pratiche, anche laddove il medico voglia aiutare la donna
ad affrontare un momento di dubbio o criticita' legato al fallimento
di un metodo contraccettivo".

Peraltro, evidenzia l'esperto, "questa imposizione si pone
negativamente anche dal punto di vista dei costi per il Ssn, poiche'
e' indubbio che la gran parte delle donne che richiede la
contraccezione di emergenza lo fa perche' non desidera una gravidanza,
e quindi, se restasse gravida, percorrerebbe la scelta di un aborto
volontario, con tutto cio' che ne segue. E' dunque auspicabile che,
dopo un breve periodo di valutazione, anche l'Aifa si adegui a quanto
praticato in tutti gli altri Paesi dove ellaOne* e' commercializzata,
abolendo l'obbligo di effettuare un test di gravidanza".

(Red-Mad/Ope/Adnkronos)
17-SET-12 16:40

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