RICERCA: X FACTOR NEL CERVELLO, DNA MASCHILE SCOPERTO IN MADRI FIGLI MASCHI =
TRACCE RILEVATE IN REMOTI RECESSI CEREBRALI
Roma, 28 set. (Adnkronos Salute) - Avere un figlio maschio
cambia la mente delle donne, in senso letterale. Si e' scoperto,
infatti, che decenni dopo che una mamma ha portato in grembo un
maschietto, nel suo organismo restera' una sorta di 'X Factor', una
debole eco di quel legame intimo: del Dna fetale maschile si deposita
nei remoti recessi del cervello materno. La scoperta sorprendente e'
descritta su 'Pols One' e suggerisce che l'atto di avere un figlio non
e' una semplice trasmissione di materiale genetico a senso unico.
In effetti, sembra esserci uno scambio di Dna, che puo' influire
anche sulla salute materna. Nello studio, i ricercatori del Fred
Hutchinson Cancer Research Center e dell'Universita' di Washington
hanno esaminato, post-mortem, il cervello di 59 donne. Nel 63% dei
cervelli hanno trovato Dna fetale che poteva venire solo da un
maschio. Le tracce genetiche di questo individuo 'misterioso' erano
pesantemente concentrate nell'ippocampo del cervello - una regione
fondamentale per il consolidamento dei ricordi - e nei lobi parietali
e temporali della corteccia prefrontale, aree che giocano un ruolo in
sensazione, percezione, integrazione sensoriale e comprensione del
linguaggio.
Quando una persona prende Dna altrui, come accade ad esempio
nelle trasfusioni di midollo osseo, e' chiamata 'chimera'. Ebbene, in
questo caso specifico c'e' una sorta di microchimerismo. Questa linea
di ricerca, dice il reumatologo J. Lee Nelson, coautore dello studio,
"suggerisce che abbiamo bisogno di un nuovo paradigma del se'
biologico". Pensiamo a noi stessi come il prodotto di due genitori
biologici e a un lancio dei dadi genetici, ma questa visione sembra
errata, e semplicistica. (segue)
(Mal/Col/Adnkronos)
28-SET-12 13:12
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RICERCA: X FACTOR NEL CERVELLO, DNA MASCHILE SCOPERTO IN MADRI FIGLI MASCHI (2) =
(Adnkronos Salute) - "Nel grembo materno - spiega l'esperto sul
'Los Angeles Time', si puo' anche 'catturare' il Dna di fratelli
maggiori, o di un gemello mai venuto alla luce. Oppure, nel corso
della nostra vita, possiamo prendere materiale genetico dei figli,
addirittura di quelli concepiti e mai nati". Questo Dna 'acquisito'
"puo' rimanere con noi per molto tempo".
Insomma, il Dna fetale puo' anche penetrare la "barriera
emato-encefalica", che dovrebbe proteggere il cervello da tossine e
nemici esterni. Una volta li', conclude Nelson, il Dna altrui puo'
modificare la propensione di una donna ad alcune malattie cerebrali,
conferendo una speciale protezione o una inattesa vulnerabilita'. Puo'
accendere o spegnere interruttori molecolari legate ai tumori, o puo'
potenziare le difese naturali contro traumi e malattie mentali (ma
anche viceversa). In futuro la ricerca dovra' capire in che modo il
fatto di aver concepito un figlio maschio possa influenzare, ad
esempio, le chance di ammalarsi di Alzheimer o sclerosi multipla.
(Mal/Col/Adnkronos)
28-SET-12 13:21
NNNN
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