(ER) UNO BIANCA. ZECCHI: BASTA CON LA COMPASSIONE PER I KILLER
"C'E' LIMITE AD AFFERMAZIONI LESIVE DEI SENTIMENTI DELLE VITTIME"
(DIRE) Bologna, 13 ott. - Il giardino di viale Lenin, a Bologna,
intitolato alle vittime della Uno bianca dovrebbe essere
intitolato "Giardino degli Innocenti", perche' si ricordi sempre
che "loro sono i colpevoli e noi siamo stati, siamo e resteremo
gli innocenti. Non ribaltiamo i principi della verita', ad ognuno
il suo". Lo ha detto oggi la presidente dell'associazione delle
vittime della Uno bianca, Rosanna Zecchi, durante la cerimonia in
ricordo di tutte le vittime, in polemica con il racconto della
condizione "amara e tragica" in cui si trova in carcere Roberto
Savi contenuta nel libro "Detenuti" di Melania Rizzoli uscito
quest'estate. "Non chiediamo, l'abbiamo ripetuto piu' volte, la
vendetta per la vendetta- ha affermato Zecchi- ma crediamo
fermamente che ci sia anche un limite alle dichiarazioni che,
comunque si interpretino, sono obbiettivamente lesive dei
sentimenti di coloro che hanno ricevuto lutto e dolore da questi
personaggi, oggi dichiarati pubblicamente 'degni di compassione'".
Zecchi spiega che all'interno del volume di Rizzoli "e'
inserito pure il racconto della condizione 'amara e tragica'
nella quale vive il recluso Roberto Savi che 'non riceve visite
da 18 anni, non ha piu' un avvocato e veste ancora con gli abiti
degli anni '90 quando fu arrestato'". E prosegue, spiegando che i
parenti delle vittime conoscono il "principio costituzionale
della rieducazione del reo" e le leggi che regolano l'esecuzione
della pena. "Non chiediamo la vendetta per la vendetta. Ma
crediamo fermamente che ci sia anche un limite alle dichiarazioni
che, comunque si interpretino, sono obbiettivamente lesive dei
sentimenti di coloro che hanno ricevuto lutto e dolore da questi
personaggi, oggi dichiarati pubblicamente 'egni di compassione'",
afferma.(SEGUE)
(Pir/ Dire)
18:30 13-10-12
(ER) UNO BIANCA. ZECCHI: BASTA CON LA COMPASSIONE PER I KILLER -2-
(DIRE) Bologna, 13 ott. - Di fronte a questo proliferare di
dichiarazioni, Zecchi afferma: "Comunque la si pensi,
qualsivoglia sia l'interpretazione dei fatti e delle conseguenze
dei fatti, resta indiscutibile che loro sono i colpevoli e noi
siamo stati, siamo e resteremo gli innocenti. Non ribaltiamo i
principi della verita', ad ognuno il suo". Zecchi si sofferma poi
anche sul libro di Giovanni Spinosa, "L'Italia della Uno bianca"
che, dice la presidente, ha "una ricostruzione della vicenda
della Uno bianca in chiave di strategia mafiosa". Se, da un lato,
l'associazione esprime "piena condivisione della constatazione
che ancora molti restano i misteri sull'operato della banda dei
Savi", dall'altro, dice Zecchi, "riteniamo libere le
interpretazioni giudiziarie, criminali, documentali, storiche,
parastoriche e persino personali dell'autore". I parenti,
piuttosto, ribadiscono "la loro stima nei confronti di quanti dal
1994 ad oggi ci sono stati vicini nella difficile missione
investigativa e giudiziaria della ricerca della verita', almeno,
processuale".
Infine, un pensiero e un auspicio per la "Salva carceri" del
ministro Paola Severino. "Non finiscano con il diventare
provvedimenti per l'oblio della memoria delle vittime- dice
Zecchi- per questo noi continueremo nel nostro impegno
associativo. Continueremo ad avvicinare i giovani, per raccontare
loro la verita' degli innocenti e non quella dei colpevoli". Con
la cerimonia di quest'anno, la memoria delle vittime della Uno
bianca si e' arricchita di una presenza in piu': 24 alberi,
piantati nei luoghi dove avvennero i barbari omicidi, che stanno
ciascuno a ricordare una delle vittime della banda di poliziotti.
(Pir/ Dire)
18:30 13-10-12
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