ORDIGNO DAVANTI CASA EX CONSIGLIERE SINDACALISTA REGGIO CALABRIA =
(AGI) - Reggio Calabria, 13 ott. - Un ordigno rudimentale e'
stato fatto esplodere la scorsa notte davanti all'abitazione
del 52enne sindacalista Fials Bruno Ferraro, attuale segretario
generale Calabria della "Federazione autonomie italiane e
sanita'" nonche' ex consigliere comunale di Reggio Calabria,
eletto nel Pdl nella legislatura precedente all'amministrazione
Arena, sciolta qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri per
"contiguita'" con la 'ndrangheta. L'esplosione e' avvenuta
intorno alla mezzanotte, in via Cartisano II, nel quartiere di
Pellaro, alla periferia sud di Reggio Calabria. L'ordigno e'
stato piazzato all'esterno di una villetta bifamiliare,
precisamente davanti a un cancello di ferro installato a
protezione di due portoncini esterni superati i quali si accede
al giardino, quindi al portone di ingresso delle due abitazioni
in cui e' suddiviso l'immobile dove risiede Ferraro. (AGI)
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ORDIGNO DAVANTI CASA EX CONSIGLIERE SINDACALISTA REGGIO CALABRIA (2)=
(AGI) - Reggio Calabria,13 ott.- L'altra meta' della villetta
e' occupata dalla famiglia di un informatore scientifico. Al
momento dell'esplosione il cancello in ferro era chiuso. La
famiglia Ferraro non utilizza quasi mai quel portone, ma
abitualmente fa rientro a casa utilizzando l'entrata del
garage, posto su un altro lato della villetta. L'ordigno non ha
provocato feriti, ma solo alcuni danni: il citofono e una
plafoniera distrutti, il cancello annerito cosi' come alcune
larghe porzioni di muro. Sul posto sono intervenuti gli agenti
della Squadra Volante (diretta dal commissario capo Giuseppe
Giliberti), che hanno circoscritto l'area con il nastro
segnaletico, permettendo l'opera di messa in sicurezza ai
vigili del fuoco. Il lavoro certosino dell'artificiere del
Nucleo antisabotaggio del XII Reparto Mobile (diretto dal vice
questore aggiunto Gregorio Marchese), e degli specialisti del
Gabinetto regionale di Polizia Scientifica (diretto dal vice
questore aggiunto Dietro Trotta), ha permesso di risalire alla
natura dell'ordigno. La bomba e' stata confezionata modellando
artigianalmente un tubo di metallo, stesso materiale utilizzato
per la base e per il tappo con filettatura alla cui sommita' e'
stato praticato un foro per permettere il passaggio di una
piccola miccia. L'ordigno quasi certamente era composto da una
discreta quantita', si ritiene circa un chilogrammo, di
esplosivo a basso potenziale e, probabilmente, anche da liquido
infiammabile. La fiammata provocata dall'esplosione, infatti,
ha annerito il cancello e la tettoia in muratura posta almeno a
3 metri d'altezza dal suolo. La strada in cui e' avvenuta
l'esplosione e' una piccola arteria non asfaltata larga a
sufficienza da permettere il passaggio di un solo automezzo.
L'ordigno, che gli investigatori ritengono sia stato fatto
esplodere a solo scopo intimidatorio, in ragione del materiale
metallico con cui era stato confezionato, e della quantita' di
esplosivo a basso potenziale, avrebbe potuto uccidere chi si
fosse trovato a passare di li' al momento dello scoppio. (AGI)
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