Salute/ Un milione e 285mila italiani hanno sconfitto il cancro
Gli oncologi: serve una vera alleanza con i medici di famiglia
Roma, 26 ott. (TMNews) - In Italia 2 milioni e 250mila italiani
vivono con una diagnosi di tumore. Circa 1 milione e 285mila sono
`lungosopravviventi`, persone che hanno superato la soglia dei 5
anni senza ricadute della malattia e tornano alla vita di tutti i
giorni: riprendono il lavoro, praticano sport, fanno dei figli.
Di coloro che hanno superato la malattia e hanno ricominciato a
vivere si discute nel corso della giornata precongressuale del
XIV Congresso nazionale degli oncologi, che inizierà domani a
Roma e si concluderà il 29 ottobre.
Stefano Cascinu, presidente dell`associazione italiana di
oncologia medica (Aiom), e Carmelo Iacono, presidente della
fondazione Aiom, spiegano che "formalmente non possiamo parlare
di persone guarite dal cancro. Ma molte di queste sopravviveranno
alla neoplasia e moriranno per altre cause, come il resto della
popolazione. Se è vero che siamo riusciti a cronicizzare molte
forme di patologie tumorali, dobbiamo rimanere all`erta per
evitare il rischio di recidiva. Una possibilità sempre presente.
Ma, siccome i numeri sui lungosopravviventi danno indicazioni
evidenti, potremmo parlare di italiani guariti".(Segue)
Red/Apa
261356 ott 12
Salute/ Un milione e 285mila italiani hanno sconfitto il... -2-
Roma, 26 ott. (TMNews) - E' necessario, quindi, "mpegnarsi per
dare loro la possibilità di essere seguiti per i controlli di
routine anche vicino casa, senza doversi recare per forza nei
centri oncologici. Per questo lanciamo un appello ai medici di
famiglia per creare un modello di condivisione del follow-up.
Un`alleanza che ottimizzi l`assistenza e diminuisca i tassi di
ospedalizzazione durante la sorveglianza clinica".
Il follow-up è una procedura indispensabile per il monitoraggio
dei risultati delle terapie e per la diagnosi tempestiva delle
eventuali ricadute. Vengono utilizzate visite cliniche, esami
ematochimici, markers ed indagini strumentali, secondo protocolli
ben codificati e basati sulle evidenze di letteratura. "L`ansia
del paziente o la medicina difensiva da parte del curante possono
comportare un eccessivo ed anomalo ricorso ad esami diagnostici -
concludono Cascinu e Iacono - al di fuori dei protocolli, con
utilizzo di risorse che vengono distratte da altre necessità
assistenziali. In un sistema sanitario che opera con risorse
limitate tutto questo è inaccettabile. In Italia i nuovi casi di
cancro nel 2012 saranno 364mila: 202.500 (56%) negli uomini e
162.000 (44%) nelle donne. Questo dà perfettamente la dimensione
del problema, in quanto i pazienti ricorrono con la frequenza
prevista dai protocolli ad esami di follow-up, per un tempo di
vita fortunatamente molto lungo".
Red/Apa
261356 ott 12
Nessun commento:
Posta un commento