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lunedì 1 luglio 2013

Mafia/Caccia Provenzano, cc Masi denuncia 2 ufficiali Arma


Mafia/Caccia Provenzano, cc Masi denuncia 2 ufficiali Arma
Aveva denunciato ostacoli in ricerca boss Provenzano e M. Denaro

Roma, 1 lug. (TMNews) - Il maresciallo dei carabinieri Saverio
Masi, ha presentato una denuncia per falsa testimonianza nei
confronti degli ufficiali dell`Arma che testimoniarono nel
processo penale a suo carico.

Il maresciallo Masi, in servizio dal 2000 al 2008 presso il
Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di
Palermo, aveva denunciato di essere stato ostacolato dai
superiori nella ricerca dei boss latitanti Provenzano e Messina
Denaro. Analoghe affermazioni aveva fatto, quale testimone, nel
processo a carico del generale Mario Mori.

Il maresciallo Masi è oggi sotto processo per falso materiale ed
ideologico e per tentata truffa in quanto, secondo l`accusa,
avrebbe falsificato un atto del proprio ufficio per far annullare
una sanzione del codice della strada di 106 euro, riportata
durante un servizio svolto con una vettura privata.

La vicenda trae origine il 2 luglio 2008, allorché la sezione
della Polizia Stradale di Palermo ha chiesto al Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo
di confermare l`autenticità dell`istanza proposta dal
maresciallo. In esito a tale insolita richiesta, i superiori
avevano deferito all`autorità giudiziaria il maresciallo Masi
adducendo che nessun ufficiale lo aveva autorizzato a far uso di
una vettura privata per svolgere il servizio di polizia
giudiziaria di quel giorno e che nessuna annotazione
dell`autorizzazione era riportata sul relativo memoriale di
servizio né sul foglio di viaggio.
(Segue)

Mafia/Caccia Provenzano, cc Masi denuncia 2 ufficiali Arma -2-


Roma, 1 lug. (TMNews) - Con la nuova denuncia presentata, il
maresciallo Masi contesta l`attendibilità delle testimonianze
rese in giudizio dai suoi superiori, che - a suo dire - avrebbero
descritto erratamente al Giudice penale la prassi vigente
nell`Arma dei carabinieri riguardo all`utilizzo delle vetture
private per servizio.

Gli ufficiali sentiti come testimoni, infatti, avrebbero
affermato che l`utilizzo di mezzi privati sarebbe di regola
escluso per i servizi di polizia giudiziaria e che, comunque,
andrebbe specificamente autorizzato dai superiori nonché
puntualmente annotato per iscritto nei memoriali di servizio e
nei fogli di viaggio.

"La denuncia del Masi - riferiscono gli avvocati Giorgio Carta e
Francesco Desideri che difendono il militare - contesta la
veridicità di tali affermazioni tramite la testimonianza di altri
militari pronti a riferire che, da sempre, l`utilizzo di vetture
private per servizio non è preceduto da alcuna autorizzazione, né
viene annotato per iscritto, specie in quei reparti investigativi
particolarmente esposti nella lotta alla criminalità organizzata".

La prossima udienza del processo a carico di Masi è fissata il
prossimo 8 luglio, a Palermo.

"Stiamo trovando notevoli ostacoli nella difesa del maresciallo
Masi - denunciano gli avvocati Carta e Desideri -. Sia la Polizia
stradale che l`Arma dei carabinieri, infatti, ci hanno negato
l`accesso a documenti importanti per provare le effettive
modalità di utilizzo delle vetture private nei servizi di polizia
giudiziaria. Abbiamo, perciò, impugnato i relativi dinieghi
davanti al TAR Sicilia, che si pronuncerà a breve".

Red/Nes

011138 lug 13

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