Presto operativo Eurosur, il sistema di sorveglianza delle frontiere esterne Ue
Il sistema consentirà dal 2 dicembre la condivisione dei dati e d'intelligence di varie autorità in tempo reale ma anche degli strumenti di sorveglianza, come satelliti o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta
Dal prossimo 2 dicembre l'Italia inizierà ad utilizzare Eurosur,
il sistema di sorveglianza delle frontiere esterne dell'Unione europea
per prevenire, individuare e combattere l'immigrazione clandestina, ma
anche per salvare le vite dei migranti, condividendo con gli altri paesi
Ue immagini e dati in tempo reale sugli sviluppi alle frontiere
esterne.
Il Parlamento europeo ha infatti approvato il 10 ottobre, con 479 voti favorevoli, 101 contrari e 20 astensioni, le regole di funzionamento di Eurosur al quale aderiscono, oltre l'Italia, Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Gli altri Stati membri seguiranno l'esempio il 1° dicembre 2014.
Eurosur si propone di aumentare il coordinamento all'interno degli Stati membri e tra uno Stato membro e l'altro, per prevenire e affrontare le forme gravi di criminalità quali il traffico di droga e la tratta degli essere umani, e per diminuire l’inammissibile tasso di decesso dei migranti in mare. L'intento è di migliorare la gestione delle frontiere terrestri e marittime dell'Unione europea, intensificando lo scambio d'informazioni tra i paesi europei e con l'agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex. Il sistema consentirà la condivisione dei dati e d'intelligence di varie autorità in tempo reale ma anche degli strumenti di sorveglianza, come satelliti o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta.
Le autorità degli Stati membri responsabili della sorveglianza di frontiera (guardie di frontiera, guardie costiere, polizia, dogane e marina militare) potranno quindi scambiarsi informazioni operative e cooperare tra loro, con Frontex e con i paesi vicini.
Altro aspetto significativo di Eurosur è l'introduzione della classificazione delle frontiere in base al livello di impatto con i flussi migratori. La frontiera italiana, più sensibile di altre, finalmente potrà disporre dell'intervento europeo, di nuove tecnologie all'avanguardia e della cooperazione internazionale tra le forze di polizia.
Il Parlamento europeo ha infatti approvato il 10 ottobre, con 479 voti favorevoli, 101 contrari e 20 astensioni, le regole di funzionamento di Eurosur al quale aderiscono, oltre l'Italia, Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Gli altri Stati membri seguiranno l'esempio il 1° dicembre 2014.
Eurosur si propone di aumentare il coordinamento all'interno degli Stati membri e tra uno Stato membro e l'altro, per prevenire e affrontare le forme gravi di criminalità quali il traffico di droga e la tratta degli essere umani, e per diminuire l’inammissibile tasso di decesso dei migranti in mare. L'intento è di migliorare la gestione delle frontiere terrestri e marittime dell'Unione europea, intensificando lo scambio d'informazioni tra i paesi europei e con l'agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex. Il sistema consentirà la condivisione dei dati e d'intelligence di varie autorità in tempo reale ma anche degli strumenti di sorveglianza, come satelliti o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta.
Le autorità degli Stati membri responsabili della sorveglianza di frontiera (guardie di frontiera, guardie costiere, polizia, dogane e marina militare) potranno quindi scambiarsi informazioni operative e cooperare tra loro, con Frontex e con i paesi vicini.
Altro aspetto significativo di Eurosur è l'introduzione della classificazione delle frontiere in base al livello di impatto con i flussi migratori. La frontiera italiana, più sensibile di altre, finalmente potrà disporre dell'intervento europeo, di nuove tecnologie all'avanguardia e della cooperazione internazionale tra le forze di polizia.
Fonte: Interno.it
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