Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-00042
presentato daRisoluzione in commissione 7-00042
CORDA Emanuela
testo di
Lunedì 17 giugno 2013, seduta n. 34
La III e IV Commissione,
premesso che:
come si legge sul suo sito ufficiale http://www.eurogendfor.org «La Forza di Gendarmeria Europea (EGF) è un'iniziativa multinazionale di cinque Paesi Membri dell'unione Europea: Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna, ai quali si è aggiunta la Romania nel 2008 – costituita per Trattato con lo scopo di rafforzare le capacità di gestione delle crisi internazionali e contribuire alla Politica di Difesa e Sicurezza Comune (PSDC). EUROGENDFOR può essere considerata come uno strumento integrato finalizzato a condurre missioni di polizia in diversi teatri, inclusi quelli destabilizzati, a supporto dell'Unione Europea (EU) l'Organizzazione del Trattato Nord-Atlantico (NATO), le Nazioni Unite (NU), l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europea (OSCE) o eventuali coalizioni ad hoc»;
i suoi compiti sono quelli di: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese le attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l'ordine in caso di disordini pubblici» (articolo 4);
il trattato Eurogendfor è stato firmato a Velsen (una piccola città olandese) il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia e il 14 maggio 2010 la Camera dei deputati prima e poco dopo anche il Senato, hanno approvato il disegno di legge di ratifica dell'accordo all'unanimità; il 12 giugno, con la legge di ratifica n. 84 dello stesso anno, è entrato definitivamente in vigore in Italia;
il primo dato che traspare è l'assoluta genericità del contenuto del trattato che esporrebbe il personale delle forze dell'ordine coinvolto nelle eventuali operazioni al rischio di perdere molte delle peculiarità e specificità che le hanno sempre caratterizzate, come una sorta di declassamento a polizia locale di sfondo livello;
la EGF non è sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, risponde direttamente ai Governi e svolgerà compiti militari di supporto alla fase iniziali di un conflitto e di transizione, da sola o insieme a forze che eseguono esclusivamente obiettivi militari;
il trattato non contiene, neanche nel preambolo, alcuna disposizione che faccia riferimento al rispetto dei parametri del diritto internazionale umanitario e alla tutela dei diritti dell'uomo nel corso delle operazioni militari e del comportamento sul campo di quanti sono sottoposti alle regole di ingaggio,
impegnano il Governo:
ad avviare, nelle sedi competenti, ogni iniziativa affinché venga elaborato un concetto strategico delle operazioni della Gendarmeria europea ispirato a precise regole che coinvolgano anche i diritti dell'uomo e il diritto umanitario e sia assicurato sempre da parte degli Stati membri della Gendarmeria europea il rispetto delle regole della convenzione europea dei diritti dell'uomo nello svolgimento delle operazioni di propria competenza;
ad avviare nelle sedi competenti ogni iniziativa affinché la partecipazione di personale militare, di polizia e dell'Arma dei carabinieri del nostro Paese ad operazione della Gendarmeria europea avvenga nel rispetto delle specificità di ciascun Corpo di appartenenza.
(7-00042) «Corda, Sibilia, Artini, Frusone, Paolo Bernini, Rizzo, Basilio, Alberti, Manlio Di Stefano».
Nessun commento:
Posta un commento