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venerdì 22 novembre 2013

VIOLENZA SU DONNE: SIMG, MEDICI FAMIGLIA SENTINELLE, AL VIA 'VIOLA' =


VIOLENZA SU DONNE: SIMG, MEDICI FAMIGLIA SENTINELLE, AL VIA 'VIOLA' =

Firenze, 22 nov. (Adnkronos Salute) - I medici di famiglia
possono diventare 'sentinelle' contro la violenza sulle donne. Le
vittime di violenza domestica nel nostro Paese si attestano circa
15.000 ogni anno, ma il fenomeno e' sottostimato. E queste donne
corrono un rischio doppio di depressione, abuso di alcol e
psicofarmaci. Solo il 30% parla con il proprio medico della violenza
subita, perche' pensano che non se ne occupi e soprattutto perche' non
hanno ricevuto domande dirette sul tema. Per questo la Societa'
italiana di medicina generale (Simg) lancia 'Vi'ola', la prima
campagna nazionale di sensibilizzazione sulla violenza domestica
rivolta ai medici di famiglia, presentata oggi al 30° Congresso della
societa' scientifica in corso a Firenze.

"Grazie al nostro rapporto continuativo con le assistite -
spiega il Claudio Cricelli, presidente Simg - possiamo diventare le
sentinelle contro la violenza sulle donne. Il progetto si articola in
diverse iniziative. Verra' distribuito un opuscolo informativo a
30.000 camici bianchi: troppo spesso la mancata conoscenza e la
sottovalutazione del fenomeno inducono i professionisti a ignorare i
segnali d'allarme. E' importante che il medico di famiglia pratichi lo
'screening' su eventuali abusi e due sono le domande fondamentali da
porre alla paziente: 'Si sente mai insicura in casa sua?' e 'Qualcuno
ha mai provato a picchiarla o a farle male?'. E' essenziale cioe' far
emergere il problema attraverso il colloquio clinico, per poi
registrarlo nella cartella informatizzata, cosi' otterremo i dati di
incidenza del fenomeno".

Inoltre, continua Cricelli, "dobbiamo aiutare le pazienti
fornendo loro informazioni sulle reti di sostegno locale (numero
verde, centri antiviolenza). E sensibilizzarle attraverso
l'esposizione nella sala d'aspetto di poster informativi con i
riferimenti delle organizzazioni locali preposte all'aiuto". Nel 2012
in Italia sono state uccise 124 donne. Il 69% era italiano cosi' come
il 73% degli assassini. Il 60% dei femminicidi e' avvenuto tra persone
che avevano una relazione di affetto e fiducia e nel 63% dei casi il
reato si e' consumato in casa o della vittima o di un familiare.
"Dobbiamo porci per primi alcune domande - afferma Raffaella Michieli,
segretario Simg-: abbiamo dedicato attenzione alle parole dette dalle
nostre pazienti? Abbiamo raccolto i segnali che alcune hanno trovato
la forza di mandarci? Conosciamo i codici del linguaggio necessario
per affrontare il tema della violenza, come richiesto da qualsiasi
altro problema clinico? Siamo in grado di accogliere la sofferenza di
queste pazienti?". (segue)

(Com-Ram/Ct/Adnkronos)
22-NOV-13 18:01

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VIOLENZA SU DONNE: SIMG, MEDICI FAMIGLIA SENTINELLE, AL VIA 'VIOLA' (2) =

(Adnkronos Salute) - Secondo Raffaella Michieli "se il medico di
medicina generale prendesse coscienza dell'alto numero di donne tra le
sue pazienti che potrebbero aver subito uno o piu' episodi di violenza
domestica, presterebbe maggior attenzione nel riconoscerne i
'campanelli d'allarme', rappresentati dall'aumento dei problemi della
sfera genitourinaria, ginecologica e gastroenterica, da mutamenti in
senso negativo dell'umore e dalla perdita dell'autostima. In realta'
la mancata conoscenza del fenomeno e l'enorme carico di lavoro
quotidiano legato alle patologie croniche, rendono difficile per il
professionista individuare i segni indiretti di qualche forma di
abuso".

"Un'indagine svolta su Health Search, il database della Simg -
continua Michieli - ha dimostrato che nel 2009 solo 20 medici di
famiglia hanno registrato un problema legato alla violenza sulle
donne. Ma ricerche svolte negli ambulatori hanno al contrario
evidenziato che, analizzando attivamente il fenomeno, emerge una
prevalenza, compresa fra il 25 e il 40%, in linea con i dati della
letteratura. Ad esempio, da uno studio pilota svolto negli ambulatori
dei medici di famiglia della provincia di Venezia su un campione di
153 donne, attraverso questionari anonimi, si e' evidenziato che il
25% aveva subito episodi di violenza domestica. E il 25% delle donne
vittime di abusi ha una percezione negativa del proprio stato di
salute, contro solo l'8% delle pazienti che non l'hanno subita. Il 74%
ha dichiarato di aver assunto un farmaco contro la depressione solo
dopo l'episodio di violenza, gettando le basi per un legame stretto
tra violenza e utilizzo di psicofarmaci".

Per analizzare il fenomeno in tutto il territorio nazionale la
Simg ha promosso, all'interno del progetto 'Vi'ola', un'indagine che
prevede la diffusione di un questionario alle pazienti di ogni
nazionalita' che accedono agli studi dei medici di famiglia. La
violenza puo' assumere varie forme: psicologica, fisica, economica
(impegni economici imposti, controllo o privazione del salario),
sessuale, fino allo stalking. "Subire abusi fa indubbiamente male alla
salute", conclude Cricelli. "Eppure la violenza sulle donne e le sue
conseguenze sono state ignorate nella societa' e nei servizi sanitari
fino a poco tempo fa. E' indispensabile un cambiamento culturale degli
operatori coinvolti, a partire dai medici di famiglia. E il progetto
'Vi'ola' rappresenta il primo tassello in questa direzione".

(Com-Ram/Ct/Adnkronos)
22-NOV-13 18:07

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