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venerdì 22 novembre 2013

MEDICINA: ESPERTI, SU TROMBOSI IN GRAVIDANZA ATTENZIONE MA NO ALLARMISMI


MEDICINA: ESPERTI, SU TROMBOSI IN GRAVIDANZA ATTENZIONE MA NO ALLARMISMI =
FOCUS A MILANO PROMOSSO DA FONDAZIONE INTERNAZIONALE MENARINI

Roma, 22 nov. - (Adnkronos Salute) - Attenzione e controllo per
l'eventualita' che si verifichi una trombosi durante la gravidanza, ma
senza allarmismi e soprattutto evitando di somministrare farmaci se
non e' necessario. Un messaggio che esorta al buon senso quello
lanciato dal focus 'Trombosi e Gravidanza' che si svolge a Milano il
21 e 22 novembre all'interno del corso di aggiornamento sulle
alterazioni congenite e acquisite della coagulazione, organizzato
dalla Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di
Milano e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini.

"Il rischio di tromboembolismo venoso aumenta in gravidanza di
circa 5 volte a causa di uno stato di maggior coaugulabilita' del
sangue, un probabile adattamento naturale contro l'eventualita' che si
verifichi un'emorragia post-partum", spiega Pier Mannuccio Mannucci,
direttore scientifico della Fondazione Policlinico e responsabile
scientifico dell'evento. Altri fattori che contribuiscono ad aumentare
il rischio di trombosi in gravidanza possono essere l'assetto ormonale
della donna gravida, il rallentamento della circolazione del sangue di
ritorno al cuore attraverso le vene, causato soprattutto dall'aumento
di volume dell'addome e dell'utero gravido, l'eventuale prolungata
permanenza a letto, la perdita di elasticita' delle pareti delle vene,
un forte aumento di peso o il sovrappeso preesistente, il diabete,
l'ipertensione, il fumo di sigaretta, l'utilizzo di estroprogestinici
prima del concepimento, le cardiopatie, i disordini del sistema della
coagulazione del sangue (trombofilia), l'avere gia' sofferto di
flebiti o di trombosi, la presenza di vene varicose.

I sintomi di una trombosi dipendono dal distretto colpito. In
caso di trombosi delle gambe, si manifestano dolore o gonfiore alla
gamba o alla coscia. In caso di embolia polmonare i sintomi sono
difficolta' di respiro, affaticabilita' improvvisa, con accelerazione
del battito cardiaco, dolore al torace e tosse. In caso di trombosi
cerebrale, perdita di sensibilita' di una parte del corpo, incapacita'
di coordinare i movimenti, perdita della vista, svenimento. "La
trombosi puo' interferire sul normale decorso della gravidanza anche
soprattutto se colpisce la placenta, perche' puo' causare aborti
spontanei o parti prematuri - prosegue Mannucci - In ogni caso, pero',
il periodo di maggiore rischio non e' tanto la gravidanza, quanto il
puerperio, cioe' il periodo post-gravidanza, e in particolare le prime
quattro settimane dopo il parto, quando il rischio di trombosi diventa
anche 10 volte piu' elevato. Nonostante il rischio di trombosi
aumenti, i numero dei casi che si manifestano resta comunque
contenuto, all'incirca uno ogni 250 gravidanze, per cui non bisogna
allarmare le donne e nemmeno medicalizzarle per forza". (segue)

(Com-Bdc/Zn/Adnkronos)
22-NOV-13 15:53

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MEDICINA: ESPERTI, SU TROMBOSI IN GRAVIDANZA ATTENZIONE MA NO ALLARMISMI (2) =

(Adnkronos Salute) - "La donna che non presenta nessun fattore
di rischio - consiglia l'esperto - non deve fare assolutamente nessun
tipo di prevenzione in gravidanza, se non cercare di condurre una vita
sana, facendo movimento, evitando il fumo di sigaretta, mangiando in
misura equilibrata. Il problema si pone per le donne che hanno gia'
avuto una trombosi in precedenza. In questi casi da tempo sono stati
proposti farmaci antitrombotici tra cui i piu' studiati sono stati gli
antiaggreganti come l'aspirina e gli anticoagulanti come le eparine a
basso peso molecolare. Nonostante dati clinici non univoci e
contraddittori, questi farmaci non privi di effetti collaterali sono
largamente usati e spesso impropriamente, anche in situazioni in cui
non vi e' evidenza della loro efficacia".

E' anche importante utilizzare con ragionevolezza le terapie in
caso di prevenzione secondaria. "Per esempio, in caso di un precedente
aborto non provocato da trombosi - prosegue - spesso si somministra
una terapia a base di eparina durante la gravidanza, mentre la terapia
e' indicata unicamente per le donne che hanno avuto un'aborto a causa
di una trombosi, non per tutti gli aborti in generale".

Un'altra situazione in cui si ricorre eccessivamente a terapie
antitrombotiche e' le procreazione medico assistita. "Quando si
raccolgono gli ovuli della donna per eseguire una procreazione
assistita alla donna vengono somministrati ormoni per facilitare
l'ovulazione e alcuni sostengono che la stimolazione ormonale aumenti
il rischio di trombosi. Questa tesi non e' dimostrata, per cui anche
in questo caso e' inappropriato somministrare farmaci antitrombotici",
aggiunge Mannucci. In conclusione, se la gravidanza e' patologica o se
sono presenti problemi di trombosi in gravidanza e' consigliabile
rivolgersi a centro specialistici, che uniscano competenze nel
trattamento della coagulazione a quelle ostetrico-ginecologiche. La
soluzione per mettersi al riparo da eventi che possono mettere a
rischio la gravidanza, ma senza allarmismi e l'assunzione di terapie a
volte inutili se non responsabili di effetti collaterali.

(Com-Bdc/Zn/Adnkronos)
22-NOV-13 15:56


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