La cura dimagrante della Difesa e il ricollocamento dei militari. Intervista al sen. Ichino
Secondo
il Ministro della difesa Mario Mauro la cura dimagrante imposta con la
legge sulla revisione dello strumento militare nazionale (L. 244/2012),
fortemente voluta dal Parlamento della XVI legislatura, riguarderà
18.650 militari a partire dal 2016 e per i successivi 8 anni. Gli schemi
dei decreti attuativi della legge (Atti del Governo n. 32 e n. 33)
scritti dal Governo Letta prevedono, tra le tante soluzioni da adottare
per ridurre a 150.000 il numero dei militari in servizio, la
possibilità per gli ultra cinquantenni di essere esonerati a domanda dal
servizio nei 10 anni che precedono la data dell'effettivo collocamento a
riposo. Il cosiddetto “scivolo d'oro”.
Una soluzione che ha immediatamente raccolto forti contrarietà, sia nell'opinione pubblica che tra gli esponenti politici membri delle Commissioni parlamentari e tra questi il senatore di Scelta Civica Prof. Pietro Ichino, uno dei più famosi giuslavoristi
italiani attualmente membro della 4^ Commissione permanente (Difesa)
del Senato che ha rilasciato questa breve intervista per Tiscali.
Professor Ichino
ritiene che i continui riferimenti alla “specificità dei militari” che
taluni usano per motivare il mantenimento di determinati privilegi sia
un comportamento onesto oppure è semplice populismo?
“Dell’onestà altrui
preferisco non giudicare, preferendo limitarmi a considerare
criticamente la mia. Questo non toglie che l’argomento della
“specificità” della professione dei militari usato per negare la
possibilità di un loro reinserimento nel tessuto produttivo generale mi
sembra del tutto infondato. In primo luogo perché diverse esperienze,
straniere e anche italiane, mostrano come e quanto la professionalità
specifica dei militari possa essere valorizzata nelle imprese civili:
basti pensare ai piloti dell’Aeronautica militare sistematicamente
assunti dalle compagnie aeree, ai tecnici della Marina militare
impiegati su navi mercantili, agli ex-combattenti assunti come
contractors per la protezione dei cantieri in zone a rischio, e l’elenco
potrebbe continuare ancora a lungo. Del resto, ho pubblicato sul mio sito
la documentazione dettagliata e interessantissima sulla riconversione
dei militari britannici verso gli impieghi civili più svariati, operata
per mezzo di una convenzione tra il ministero della Difesa e una
divisione appositamente creata dalla Manpower.”
Ma i difensori
del sostanziale prepensionamento a 50 anni sostengono che i militari
britannici hanno diritto alla pensione in età molto precoce.
“Questo non mi sembra
davvero un argomento sensato: la pensione precoce – che viene
riconosciuta peraltro soltanto a una parte del personale militare
britannico - semmai dovrebbe rendere più difficile la loro riconversione
verso gli impieghi civili!”
Secondo alcuni
esponenti politici gli schemi dei decreti attuativi della L. 244/2012
hanno prioritariamente soddisfatto le esigenze delle industrie del
settore armamenti, secondo altri hanno anche cercato di razionalizzare e
adeguare la spesa militare alle reali esigenze del Paese, quale è la
sua opinione in merito ?
“C’è del vero in
entrambe le affermazioni. Non c’è dubbio che la ristrutturazione del
nostro sistema di difesa, con la drastica riduzione della spesa per
stipendi in favore della spesa per investimenti nell’aggiornamento
tecnologico e spese di funzionamento corrisponda a una esigenza di
razionalizzazione e aumento dell’efficienza del sistema stesso. È
altrettanto vero che l’acquisto dei nuovi aerei da caccia è stato
giustificato anche con esigenze di politica industriale.”
nell’aggiornamento tecnologico e spese di funzionamento corrisponda a
una esigenza di razionalizzazione e aumento dell’efficienza del sistema
stesso. È altrettanto vero che l’acquisto dei nuovi aerei da caccia è
stato giustificato anche con esigenze di politica industriale.”
Visti i pareri
espressi dalle Commissioni difesa sugli Atti di Governo 32 e 33 in
merito alla revisione dello strumento militare, ritiene che il lavoro
svolto sia stato sufficiente o sarebbe stato opportuno un maggiore
approfondimento ?
“Per la parte più di
mia competenza, cioè quella relativa alla riduzione degli organici delle
Forze Armate, mi sembra che sarebbe stato necessario un approfondimento
molto maggiore. Tra l’altro, non c’è stato alcun confronto
comparatistico con le altre esperienze disponibili nel panorama
internazionale.”
È ormai evidente
che nei palazzi della politica operano con efficacia determinate lobby
industriali e militari. Secondo Lei è necessario dotare il Parlamento di
maggiori poteri di controllo rispetto alle modalità di esercizio del
potere di legiferare del Governo sui temi della difesa nazionale ?
“La verità – non
soltanto in riferimento ai temi della difesa - è che il nostro
Parlamento oggi non esercita un vero e sistematico potere di controllo
sulle scelte compiute dall’Esecutivo. Anche per questo una riforma
istituzionale è indispensabile.”
In merito al
termine del 31/01/2014, per l'esercizio della delega di cui alla legge
244/2012, secondo alcuni esponenti del Cocer, il Governo si
appresterebbe ad una proroga di 4 mesi. Se la notizia fosse confermata
secondo lei ci sarebbero ripercussioni sui programmi di revisione dello
strumento militare?
“Potrebbero
essercene, perché la proroga del termine sarebbe l’effetto di contrasti
in seno all’esecutivo che si sono determinati proprio sulla questione
della riduzione degli organici delle Forze Armate. Il che
significherebbe che una battaglia politica su questo tema potrebbe
essere rilanciata con maggiore forza, potendosi forse contare questa
volta su di un PD meno disattento.”
02 gennaio 2014
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