SALUTE: STUDIO ITALIANO, VIVERE NELLO SMOG FA MALE AL CUORE =
ANCHE SE NON SI SUPERANO LIMITI INQUINAMENTO EUROPEI
Roma, 21 gen. - (Adnkronos Salute) - (Embargo alle 00.30 di
domani) - Vivere nello smog fa male al cuore. L'esposizione a lungo
termine all'inquinamento atmosferico e' fortemente legata al rischio
di attacchi cardiaci e di angina. E questo anche se i livelli di
'veleni' nell'aria sono al di sotto degli attuali limiti europei. E'
l'allarmante risultato di una ricerca condotta presso il Dipartimento
di Epidemiologia dell'Ssr Lazio di Roma, e pubblicata su 'Bmj.com'. I
risultati del lavoro, cui hanno collaborato studiosi internazionali,
spingono a ripensare al ribasso i limiti Ue per l'inquinamento
atmosferico.
Si stima che il particolato, le famigerate polveri sottili,
provochi 3,2 milioni di morti nel mondo ogni anno, ma l'associazione
tra esposizione a lungo termine all'inquinamento e incidenza di eventi
coronarici rimane controversa. Nell'Unione europea il limite annuale
per le particelle con un diametro di 2,5 micron o meno (Pm 2,5) e' di
25 micron/m3, di gran lunga superiore a quello adottato negli Stati
Uniti (12 micron/m3). Gia' uno studio pubblicato l'anno scorso ha
scoperto che le concentrazioni di Pm 2,5 nel corso di un periodo di
cinque anni a Pechino hanno superato di oltre 10 volte il valore guida
di qualita' dell'aria dell'Organizzazione mondiale della sanita' (10
micron/m3).
Cosi' un team internazionale di ricercatori ha voluto capire gli
effetti dell'esposizione a lungo termine ai 'veleni' nell'aria sugli
eventi coronarici acuti (infarto e angina instabile) in 11 coorti che
partecipano alla studio europeo sugli effetti dell'inquinamento
atmosferico. La ricerca firmata dal gruppo di Giulia Cesaroni ha
coinvolto oltre 100.000 persone senza una storia di malattia cardiaca,
arruolate dal 1997 al 2007 e seguite per una media di 11,5 anni.
Modelli matematici sono stati usati per stimare le concentrazioni di
inquinamento atmosferico da polveri sottili nella zona in cui viveva
ogni partecipante. Una sorta di 'mappa dello smog' personalizzata, che
ha permesso di valutare con precisione la qualita' di aria avvelenata
respirata da ogni soggetto in oltre un decennio. In tutto 5.157
persone hanno subito eventi coronarici durante il periodo di
follow-up. (segue)
(Mal/Zn/Adnkronos)
21-GEN-14 11:37
SALUTE: STUDIO ITALIANO, VIVERE NELLO SMOG FA MALE AL CUORE (2) =
(Adnkronos Salute) - Dopo aver tenuto conto di diversi altri
fattori di rischio, tra cui altre malattie, fumo e caratteristiche
socio-economiche delle persone sotto osservazione, i ricercatori hanno
calcolato che un aumento di 5 micron/m3 di Pm 2,5 era associato a un
+13% del rischio di eventi coronarici, mentre con un aumento di 10
micron/m3 di Pm 10 il pericolo saliva del 12%. Soprattutto, lo studio
sottolinea che sono state rilevate associazioni al di sotto
dell'attuale limite europeo annuale di 25 micron/m3 per il Pm 2,5 e al
di sotto di 40 micron/m3 per il Pm 10, mentre non sono state trovate
significative con altre sostanze inquinanti.
"Il nostro studio suggerisce un'associazione tra l'esposizione a
lungo termine al particolato e l'incidenza di eventi coronarici",
dicono gli autori, sottolineando che queste associazioni sono rimaste
valide anche con esposizioni al di sotto dei limiti europei attuali.
Insomma, il peso delle malattie attribuibili al particolato nell'aria
del Vecchio continente "potrebbe essere sottostimato, se si
considerano solo stime di mortalita'". I risultati di questo studio
"supportano l'abbassamento dei limiti europei per il particolato
atmosferico, per proteggere adeguatamente la salute pubblica",
concludono gli autori.
Questo studio "ha una rilevanza specifica per la gestione della
qualita' dell'aria in Europa", dicono Michael Brauer e John Mancini
dell'University of British Columbia, in un editoriale di
accompagnamento. L'inquinamento, secondo gli esperti, si conferma una
minaccia non solo per il respiro. "Ecco perche' - avvertono -
occorrono piu' stringenti standard di qualita' dell'aria per ridurre
al minimo la mortalita' e le malattie cardiovascolari".
(Mal/Zn/Adnkronos)
21-GEN-14 11:43
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