Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-02368
presentata daInterrogazione a risposta scritta 4-02368
VINCENZO SANTANGELO
giovedì 19 giugno 2014, seduta n.267
giovedì 19 giugno 2014, seduta n.267
SANTANGELO, MORONESE, BERTOROTTA, CAPPELLETTI, MANGILI, PAGLINI, AIROLA, LEZZI, PUGLIA, SERRA, BUCCARELLA - Ai Ministri dell'interno, della difesa e della salute - Premesso che:
la situazione geopolitica attuale dei Paesi del nord Africa e del Medio oriente ha determinato un incremento del susseguirsi di sbarchi nel territorio italiano, diventato una porta d'ingresso per l'Europa: in particolare la Puglia e molto più la Sicilia, per la posizione geografica e per la notevole estensione delle coste, hanno assunto la configurazione di regioni "di frontiera";
dalla circolare del Ministero dell'interno dell'8 gennaio 2014, n. 104, si evince che il 12 dicembre 2013, si è tenuta una riunione del Tavolo nazionale di coordinamento nel corso della quale sono state esaminate tutte le problematiche connesse ai massicci sbarchi di cittadini stranieri; dalla stessa emerge che nell'anno 2013 gli sbarchi sono triplicati rispetto al precedente anno, raggiungendo un numero totale di circa 43.000 arrivi;
nei territori interessati dagli sbarchi, come Lampedusa, Egadi, Pantelleria, e in generale nelle coste orientali della Sicilia, le diverse provenienze dei migranti hanno generato per l'Italia problematiche non solo di emergenza umanitaria, ma soprattutto di natura sociale e sanitaria, con il ritorno in Italia di malattie dimenticate da anni come la scabbia e la tubercolosi;
in base ai dati raccolti dalla Croce rossa italiana, risulta che il 10 per cento dei migranti in arrivo a Lampedusa presenta patologie infettive di varia natura: scabbia, forme influenzali, cistiti, funghi, congiuntiviti, gastroenteriti, otiti, oltre a varicella,TBC, HIV, epatiti, condilomi, herpes, eccetera, e in particolare la scabbia costituisce il 4 per cento del totale delle patologie presentate;
dal punto di vista della sicurezza sanitaria i primi ad essere esposti a sospetti rischi da contagio sono gli uomini della Marina militare e delle Capitanerie di porto, impegnati nell'operazione "Mare nostrum", e risulta agli interroganti che una decina di militari impegnati nelle operazioni sono risultati positivi al test di Mantoux, la prova discreening che individua la presenza di un'infezione latente del micobatterio della tubercolosi;
nella missione Mare nostrum, ogni aspetto sanitario ha come obiettivo la prevenzione per la salute dei militari coinvolti e dei migranti che vengono soccorsi. Nemmeno l'utilizzo di dispositivi medici come tute, guanti e mascherine e di ulteriori accorgimenti sanitari per la tutela degli operatori ha consentito la tutela dei 10 militari che adesso risultano positivi al test, e nonostante la Marina militare mostri toni concilianti per una situazione che sembra sotto controllo, al contrario in una circolare del Ministero della salute si paventa il rischio Ebola;
diversi casi di scabbia sono stati riscontrati nel territorio di Siculiana (Agrigento), dove insiste un ex albergo che ospita numerosi richiedenti asilo, e il Consiglio comunale di Siculiana, occupandosi della vicenda, ha rilevato che nessuno è a conoscenza degli eventuali trattamenti sanitari concessi ai migranti;
l'11 giugno, un immigrato soccorso nel canale di Sicilia, ospitato nell'ex hotel Villa Sikania di Siculiana insieme ad altri circa 500 immigrati, è stato ricoverato all'ospedale "San Giovanni di Dio" di Enna, perché affetto da meningite batterica, mentre appena dopo lo sbarco gli era stata diagnosticata una semplice febbre;
la situazione al CARA di Salinagrande (Trapani) non è tanto diversa, visto il numero di presenze di migranti elevatissimo: più di 280, e per più di un mese gli ospiti sono stati anche 380, cioè il doppio del numero previsto; come evidenziato dalla stessa Azienda sanitaria provinciale di Trapani, per tale situazione, il CARA non riesce a sopperire alle esigenze sanitarie dei migranti;
a Modica (Ragusa) è stata segnalata la presenza di casi di tubercolosi, scabbia e HIV a seguito del ricovero di alcuni migranti sbarcati a Pozzallo. Problematiche che si sommano a quelle di incapienza e sovrannumero dei presidi ospedalieri e dei centri di accoglienza;
dai centri di accoglienza spesso moltissimi migranti fuggono immediatamente, senza essere né visitati né identificati e sciamano in Italia proiettati verso l'Europa del nord, naturalmente entrando a contatto con la popolazione residente e spostandosi con i mezzi pubblici;
considerato che:
per quanto riguarda più specificamente la tutela del diritto alla salute del migrante, sebbene da più parti (sia a livello europeo, che internazionale) ne sia stata sottolineata negli ultimi anni l'estrema rilevanza, non si è finora riscontrato nessuno sforzo credibile in direzione della creazione di regole e procedure analoghe per tutti gli Stati UE;
il Parlamento europeo, l'8 marzo 2011, ha adottato una risoluzione sulla "Riduzione delle disuguaglianze sanitarie nell'Unione Europea";
il Ministero della salute ha emanato con il documento prot. n. 112909890, del 5 novembre 2012, le "Raccomandazioni operative per la gestione sanitaria di nuovi fenomeni migratori";
nonostante le diverse rassicurazioni fornite dalle autorità competenti sull'inesistenza di rischi sanitari provocati dal fenomeno delle migrazioni clandestine provenienti dal nord Africa, si riscontrano preoccupanti denunce dai cittadini, ma anche dai comuni interessati ad ospitare le ondate migratorie,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti, e quali atti, nell'ambito delle proprie competenze, alla luce degli impegni di "grande sforzo umanitario" intendano porre in essere, specie al fine di garantire il diritto alla salute dei migranti e di impedire diffusione e trasmissione di malattie altamente infettive, e per bloccare sul nascere il pericolo di contagio dalle malattie infettive riscontrate sui militari italiani e sugli operatori addetti alla prima fase dell'accoglienza;
se possa essere attuato un protocollo unico per tutto il personale militare assegnato alle operazioni di recupero e sbarco, finalizzato a individuare un'unica profilassi e strumenti adeguati al fine di garantire un requisito minimo di sicurezza e prevenzione sanitaria, necessario per tutti gli operatori che in prima linea stanno fronteggiando l'emergenza;
se il Ministro dell'interno intenda convocare con urgenza un tavolo tecnico, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini per quanto evidenziato nella struttura di accoglienza di Siculiana, ma anche in altre località della Sicilia, a causa delle numerose presenze di migranti.
(4-02368)
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