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giovedì 26 giugno 2014

Tumori: Bologna, infiammazione cronica riduce difese cellule =



Tumori: Bologna, infiammazione cronica riduce difese cellule =
(AGI) - Bologna, 26 giu. - Esiste una correlazione tra processi
infiammatori cronici, come la colite ulcerosa, e l'aumentato
rischio di insorgenza del cancro. E' quanto dimostra uno studio
dell'Universita' di Bologna e dall'Azienda Ospedaliera
S.Orsola-Malpighi, pubblicato sulla rivista scientifica
internazionale Oncogene. La ricerca bolognese ha dimostrato la
correlazione non solo in vitro, ma anche "in vivo" su pazienti
ricoverati.
(AGI)
Ari/red (Segue)
261334 GIU 14
Tumori: Bologna, infiammazione cronica riduce difese cellule (2)=
(AGI) Bologna, 26 giu. - Lo studio e' il risultato della
collaborazione tra un team di ricercatori coordinato da Massimo
Derenzini (Laboratori di Patologia clinica del Dipartimento di
Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale) e il team
guidato da Carlo Calabrese (Unita' operativa Malattie
infiammatorie croniche intestinali del Dipartimento di Scienze
mediche e chirurgiche). Come spiega la ricercatrice Elisa
Brighenti, prima firma tra gli autori del lavoro, "quando si
sviluppa un processo infiammatorio cronico nel corpo umano,
viene rilasciata nei tessuti una sostanza, denominata
interleuchina-6 (IL-6). In questo studio abbiamo dimostrato che
IL-6 e' responsabile di una riduzione delle difese
anti-tumorali delle cellule, facendo assumere loro alcune
caratteristiche tipiche delle cellule neoplastiche. Questo e'
dovuto all'attivazione di un meccanismo che porta ad una
riduzione della quantita' e della capacita' di azione della
proteina p53, che rappresenta il principale "guardiano
cellulare dell'integrita' del genoma" ed ha la funzione di
proteggere la cellula dall'accumulo di mutazioni genetiche che
possono favorire la formazione del tumore. Inoltre, abbiamo
dimostrato che l'esposizione cronica all'IL-6 e' in grado di
far acquisire alle cellule la capacita' di migrare ed invadere
anche i tessuti circostanti". La ricerca bolognese ha chiarito
il meccanismo d'azione dell'interluchina-6, non solo in vitro,
utilizzando quindi colture cellulari in laboratorio, ma anche
"in vivo" su pazienti ricoverati con diagnosi di colite
ulcerosa, un processo infiammatorio cronico del colon
caratterizzato da un rilascio elevato di IL-6 ed associato ad
un aumentato rischio di insorgenza di cancro. La
sperimentazione clinica effettuata su questi pazienti ha
inoltre evidenziato che gli effetti dell'interleuchina-6 sopra
descritti possono essere bloccati grazie al trattamento con
farmaci anti-infiammatori. "L'importanza di questo lavoro -
sottolinea Elisa Brighenti - sta nell'aver chiarito uno dei
possibili meccanismi che legano l'infiammazione cronica ed il
cancro e nell'aver evidenziato proprio nell'interlechina-6 un
potenziale fattore che favorisce l'insorgenza della patologia
tumorale. Questi risultati potrebbero spiegare anche la maggior
frequenza di neoplasie, oltre che in soggetti con malattie
infiammatorie croniche, anche in soggetti obesi e affetti da
diabete di tipo 2, condizioni entrambe caratterizzate da un
aumentato rilascio di interleuchina-6." Lo studio e' stato reso
possibile grazie ad un finanziamento da parte della
Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).(AGI)
Ari/red
261334 GIU 14

NNNN

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