SANITÀ. BAMBINO GESÙ SALVA 23 PICCOLI CON TECNICA STAMINALI
PRESENTATA NUOVA MANIPOLAZIONE CELLULARE CON MIDOLLO GENITORE
(DIRE) Roma, 17 giu. - Ventitre' bambini affetti da gravi
immunodeficienze e rare malattie genetiche sono guariti
completamente grazie a una nuova tecnica di manipolazione
cellulare messa a punto dai ricercatori del Bambino Gesu' e
applicata per la prima volta al mondo nell'ospedale della Santa
Sede. Anche in assenza di un donatore compatibile, la nuova
tecnica rende possibile il trapianto di midollo da uno dei 2
genitori con percentuali di guarigione sovrapponibili a quelle
ottenute utilizzando un donatore perfettamente idoneo.
Quest'ultima frontiera del trapianto di cellule staminali e'
stata sperimentata anche su piu' di 70 piccoli pazienti affetti
da leucemie acute e tumori del sangue, con percentuali di
successo dell'80%. I risultati di questa sperimentazione sono
stati presentati a New Orleans e ora pubblicati sulla prestigiosa
rivista scientifica internazionale 'Blood'. A illustrarli oggi
alla stampa il direttore del Diparimento di Onco-ematologia e
Medicina trasfusionale del Bambino Gesu', Franco Locatelli, dalla
responsabile dell'Unita' trapianti midollo osseo, Alice Bertaina,
e alla presenza del presidente del Bambino Gesu', Giuseppe
Profiti, che si e' detto "orgoglioso e soddisfatto" per questa
sperimentazione.
"Grazie a questa tecnica riusciamo a offrire a tutti i
pazienti la chance del trapianto, con una probabilita' di cura
molto elevata- ha detto Locatelli- Parliamo di bambini senza
donatori idonei. Uno di questi, a soli 8 mesi, era in condizioni
cosi' critiche per un'immunodeficienza primitiva che e' stato
trapiantato mentre si trovava in terapia intensiva. Oggi e' a
casa sua e ha una vita perfetta".(SEGUE)
(Mel/ Dire)
12:43 17-06-14
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SANITÀ. BAMBINO GESÙ SALVA 23 PICCOLI CON TECNICA STAMINALI -2-
(DIRE) Roma, 17 giu. - I ricercatori del Bambino Gesu', hanno
messo a punto questa nuova tecnica di manipolazione delle cellule
staminali che permette di eliminare le cellule cattive (linfociti
T alfa/beta+), responsabili dello sviluppo di complicanze legate
all'aggressione da parte di cellule del donatore sui tessuti del
ricevente, lasciando pero' elevate quantita' di cellule buone
(linfociti T gamma/delta+, cellule Natural Killer), capaci di
proteggere il bambino da infezioni severe soprattutto nei primi
quattro mesi dopo il trapianto. "Questa metodica e' ora a
disposizione della comunita' scientifica che potra' utilizzarla
per tanti altri pazienti", ha spiegato Bertaina, sottolineando
come "i bambini che sono stati sottoposti alla sperimentazione
sono ora guariti e possono condurre serenamente la loro vita".
Presenti alla conferenze due mamme che hanno raccontato la
loro testimonianza. "Mio figlio era affetto da una
immunodeficienza- ha detto la mamma di Lorenzo- ma non l'ho mai
visto soffrire, non ha mai smesso di mangiare, ha continuato a
ridere. Addirittura durante la sua convalescenza io ho avuto la
varicella e lui no. Sono davvero felice per tutto".
"Anche per noi e' stata un'esperienza positiva- ha aggiunto la
mamma di Gabriel, un bimbo colpito dall'anemia di Fanconi-
Abbiamo atteso per lui un donatore ma non ce n'erano. Alla fine
il trapianto e' avvenuto grazie al suo papa'. Tutto e' andato per
il meglio ed e' un'emozione vederlo crescere ogni giorno".
(Mel/ Dire)
12:43 17-06-14
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