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domenica 6 luglio 2014

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02416 presentata da GIORGIO PAGLIARI martedì 1 luglio 2014, seduta n.272 PAGLIARI - Al Ministro della giustizia - Premesso che: in questi ultimi tempi presso gli istituti penitenziari di Parma si stanno registrando condizioni di lavoro mai viste prima nella storia dell'istituto;....



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02416
presentata da
GIORGIO PAGLIARI
martedì 1 luglio 2014, seduta n.272
PAGLIARI - Al Ministro della giustizia - Premesso che:
in questi ultimi tempi presso gli istituti penitenziari di Parma si stanno registrando condizioni di lavoro mai viste prima nella storia dell'istituto;
a fronte di una pianta organica pari a 479 unità ne risultano assegnate 405 di cui in servizio effettivo soltanto 319, poiché 86 unità sono distaccate per motivi diversi e sparse per varie sedi regionali. Il numero delle unità continua a diminuire, anche a causa dei pensionamenti; in occasione delle imminenti assegnazioni del nuovo corso agenti, le intenzioni del Ministero della giustizia parrebbero orientare a destinare solo 5 nuove unità a fronte della carenza di ben 160;
per quanto concerne i detenuti, invece, si assiste quotidianamente al trasferimento a Parma di soggetti di elevato spessore criminale, già a capo di organizzazioni mafiose o camorristiche, ovvero di elevato impatto mediatico (come nel caso di un ex parlamentare). A Parma sono rinchiusi 570 detenuti, per una capienza regolamentare di 350 posti: in pratica si tratta di un numero pari al doppio della capienza prevista, in violazione dei parametri di spazio minimo disponibile, dettati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Tali assegnazioni gravano ancora di più sul lavoro del personale, ormai costretto a turni estenuanti al fine di assicurare livelli minimi di sicurezza;
i vertici dell'amministrazione penitenziaria, a poco più di un anno dall'evasione che ha reso il carcere di Parma famoso in tutta Italia, non hanno saputo porre rimedio ai gravi disservizi gestionali del passato, continuando a mostrare disinteresse verso l'esigenza di scongiurare eventi simili per il futuro: i sistemi di videosorveglianza e sorveglianza in genere, che dopo l'evasione avrebbero dovuto essere ristrutturati, continuano a vacillare ed il personale è costretto a compensare con turni di lavoro massacranti. Ciò comporta che la stessa organizzazione del lavoro cominci a non essere più sufficiente per rispondere alle pesanti carenze, soprattutto in termini di piantonamenti, ove si è arrivati anche a turni di 8 ore (espressamente vietati),
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda provvedere all'assegnazione di un congruo numero di unità di Polizia penitenziaria all'attuale organico degli istituti penitenziari di Parma;
se abbia in programma di trasferire in altre carceri un adeguato numero di detenuti, per rendere più idonee le condizioni di lavoro del personale e più vivibili le situazioni all'interno dei reparti.

(4-02416)

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