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lunedì 13 ottobre 2014

ANSA-LA STORIA/ Isis: combattente pentito, "ci hanno ingannato"


ANSA-LA STORIA/ Isis: combattente pentito, "ci hanno ingannato"
"Programmi diversi da nostre richieste, azioni lontane da Islam"
(di Mahmud Aldilaimi)
(ANSA) - ROMA, 13 OTT - "Ci hanno ingannato: ci avevano fatto
credere che loro (Isis) volevano realizzare le nostre richieste
popolari, ma abbiamo scoperto che in realt… volevano controllare
l'Iraq ed attuare programmi che vanno ben al di l… delle nostre
richieste nazionalistiche commettendo azioni lontane anni luce
dall'Islam e dal codice d'onore tribale".
Taher Ghanem Aldulaimi, 46 anni, ex miliziano pentito
dell'Isis, racconta cos, in una intervista al quotidiano arabo
di Londra Assharq Alawsat, la sua storia di militante delle
Brigate dell'Isis sottolineando che molti dei cosiddetti
"combattenti delle trib—" dell'Anbar sono stati giustiziati
perchŠ volevano dissociarsi o perchŠ protestavano contro
l'uccisione di iracheni senza motivi validi. O, ancora, in
azioni di rappresaglia che l'Isis intraprendeva contro alcune
trib— dell'Anbar che rifiutavano di stare al suo fianco.
"Ero un combattente della Brigata della Rivoluzione del
Venti, durante l'occupazione delle truppe americane in Iraq, ed
in particolar modo in Falluja, dove abbiamo dato una grande
prova di resistenza che - spiega Aldulaimi - Š un diritto
legittimo e patriottico, nonch‚ un dovere imposto dall'Islam e
dal codice di comportamento delle trib— irachene per difendere i
nostri valori ed il nostro onore".
Sulle ragioni che lo hanno portato a far parte dell'Isis,
dice: "Dopo la partenza delle truppe americane, il governo
iracheno ha aumentato la pressione, gli arresti arbitrali, la
marginalizzazione e la lotta contro le citt… sunnite. Allora ho
deciso insieme a molti combattenti della nostra provincia di
entrare nell' Isis, molto attiva alle nostre manifestazioni.
Insieme a molti combattenti, aggiunge, "abbiamo alzato le armi
contro il governo e l'esercito iracheno nel tentativo di
rovesciare il governo di Bagdad. Il nostro obiettivo era
marciare dalle citt… dell'Anbar, Diala, Tikrit, Samarr…, verso
Bagdad. L'Isis ci aveva informato che i piani per conquistare la
capitale erano pronti: c'erano migliaia di sostenitori, di cui
ex ed attuali ufficiali dell'esercito iracheno, ad attenderci".
"All'inizio abbiamo usato armi che avevamo portato con noi...
godevamo di una certa indipendenza perche le nostre trib— erano
alleate Isis. Malgrado ci•, il comando Isis, ci raccomandava di
obbedire agli ordini e di non agire in modo isolato: chiunque
disobbediva agli ordini, spiega Aldulaimi, veniva giustiziato
come traditore o disertore. Ci hanno addestrato nel deserto
occidentale, tra Siria e Iraq usando armi come le mitragliatrice
'BKC' o il lancia granate 'RPG'. I miliziani dell'Isis
ottenevano facilmente le divise, gli armamenti e gli automezzi
dell'esercito e la polizia iracheni, assalendo i loro centri".
"All'inizio avevamo armi leggere, ma diventavano pesanti man
mano che assalivamo l'esercito iracheno", aggiunge Aldulaimi
senza riuscirsi a spiegare i motivi delle "facili vittorie
contro l'esercito iracheno, specialmente contro le divisioni
corazzate: a volte - racconta - ottenevamo armi senza colpo
ferire". (ANSA).

ALD
13-OTT-14 18:58 NNNN

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