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mercoledì 25 marzo 2015

MEDICINA: PACEMAKER SABOTATI A DISTANZA, PER DEVICE ALLARME CYBER-ATTACCHI =



MEDICINA: PACEMAKER SABOTATI A DISTANZA, PER DEVICE ALLARME CYBER-ATTACCHI =
Societa' IT lancia l'Sos, dispositivi biomedicali possibili
bersagli per punti deboli ancora sconosciuti

Londra, 25 mar. (AdnKronos Salute/Dpa) - Pacemaker sabotati a distanza
per inviare scariche elettriche mortali ai pazienti nei quali sono
stati impiantati come dispositivi salvavita. Pompe da insulina
'pilotate' dall'esterno per variare le dosi di ormone anti-zucchero
mettendo a rischio la sopravvivenza dei diabetici. Braccialetti per
l'allenamento che da personal trainer virtuali diventano 'spie
digitali' che tradiscono chi li indossa. Non è uno scenario da film
horror fantascientifico, bensì un rischio reale secondo la società
americana di sicurezza informatica McAfee. In uno studio il gruppo
californiano lancia un allarme: i device biomedicali impiantabili
possono diventare i bersagli ideali dei cyber-attacchi del futuro. Per
stragi di massa perpetrate ai danni di milioni di persone in tutto il
mondo.

Il problema, spiega McAfee, sono i punti deboli ancora sconosciuti che
possono minacciare la sicurezza dei software chiave per il
funzionamento dei device. Se non verranno prese precauzioni ad hoc,
almeno in teoria questi potrebbero essere manipolati 'da remoto' da
nuove generazioni di terroristi-hacker e trasformati in vere e proprie
armi killer controllate a distanza.

Quando dei dispositivi che funzionano in rete vengono impiantati nel
corpo umano, avverte l'azienda, le possibili conseguenze di un
cyber-attacco rischiano di essere particolarmente pericolose. E ancora
più dannoso di un'offensiva mirata potrebbe essere, per esempio, un
virus informatico. Perché in questo caso il 'baco' potrebbe viaggiare
online e colpire chiunque stia utilizzando un device controllato dallo
stesso software. (segue)

(Opa/AdnKronos)
25-MAR-15 13:40

MEDICINA: PACEMAKER SABOTATI A DISTANZA, PER DEVICE ALLARME CYBER-ATTACCHI (2) =

(AdnKronos Salute/Dpa) - Jay Radcliffe, esperto informatico e
diabetico, ha dimostrato già nel 2011 come una persona potrebbe
inviare comandi online a una pompa insulinica. Lui stesso è riuscito a
influenzare a distanza le dosi di sostanza erogate dal dispositivo. E
l'hacker Barnaby Jack, morto nel 2013, ha scoperto altre falle
attraverso le quali un malintenzionato potrebbe insinuarsi per mandare
in tilt un dispositivo biomedicale.

L'avvertimento di McAfee riguarda in particolare i pacemaker, che
teoricamente potrebbero essere istruiti per inviare al portatore uno
shock elettrico letale. Ma un altro rischio realistico può riguardare
il flusso di dati personali ricavabili dai medical device, ammonisce
Raj Samani, responsabile tecnologie di McAfee per l'Europa. Da un
semplice e apparentemente innocuo braccialetto per il fitness, per
esempio, è possibile ricavare elementi sulle abitudini e i parametri
vitali di ogni persona. Ecco perché, conclude, ogni utilizzatore
dovrebbe poter sapere che fine fanno informazioni come queste.

(Opa/AdnKronos)
25-MAR-15 13:40

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