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mercoledì 30 marzo 2016

ANSA/ Ue verso controlli agli aeroporti ' in stile Tel Aviv'


ANSA/ Ue verso controlli agli aeroporti ' in stile Tel Aviv'
Domani a Bruxelles riunione del comitato sulla sicurezza aerea
(di Lucia Sali)
(ANSA) - BRUXELLES, 30 MAR - Militari con i mitra spianati
per le strade. Tank dell' esercito agli angoli delle piazze.
Controlli sistematici di borse e identità per entrare in uffici
e sedi istituzionali. Ora anche aeroporti blindati con metal
detector all' ingresso. Era quello che scioccava una volta chi
viaggiava in Medio Oriente, adesso é la strada che anche
l' Europa sembra aver imboccato.
L' ultimo tassello in ordine di tempo lo metterà domani il
comitato Ue per la sicurezza aerea, convocato in anticipo dopo
gli attentati di Bruxelles e che valuterà l' introduzione dei
controlli per accedere agli aeroporti. Di fronte al flop
dell' intelligence e della cooperazione tra i 28, la sola
risposta immediata sembra essere il rafforzamento delle misure
di sicurezza.
L' opzione sul tavolo degli esperti é l' introduzione di un
"modello stile Tel Aviv", hanno spiegato fonti Ue, con metal
detector all' entrata degli aeroporti per bagagli e persone più
controllo di biglietto e passaporto. Dopo l' esplosione nell' area
check-in nello scalo di Zaventem, e le richieste arrivate dalla
stessa polizia aeroportuale di Bruxelles e a cui già sta
lavorando Brussels Airport, l' intenzione é seguire la strada che
già scelse Mosca quando nel 2011 un attentato kamikaze fece 37
morti allo scalo di Domodedovo. Dati i costi aggiuntivi pari al
10% e le dimensioni molto variegate degli aeroporti europei dove
molti sono regionali e meno appetibili per i terroristi, secondo
le fonti Ue si andrà verso "raccomandazioni non vincolanti".
Il punto, fanno notare a Bruxelles, é che "il rischio zero
non esiste, per questo l' obiettivo sarà mantenere un approccio
di proporzionalità". Lo stesso seguito dopo lo sventato attacco
la scorsa estate nel treno ad alta velocità Amsterdam-Parigi: si
é valutata l' introduzione di controlli di bagagli e identità
nelle stazioni ferroviarie, ma dati i costi elevati e gli
intralci alla circolazione non sono state finora imposte norme
di sicurezza Ue obbligatorie. Così come successe per
l' introduzione dei ' body scanner', dopo l' attentato sventato sul
volo Amsterdam-Detroit a Natale 2009.
Sul trasporto locale come le metro, l' Ue non ha invece le
competenze per intervenire. E nonostante i sanguinosi attentati
del passato, da Madrid nel 2004 a Londra nel 2005, da Parigi nel
1995 a Mosca nel 2010, nessuna città ha mai introdotto misure
sia per i costi che per l' impossibilità di mettere controlli a
ogni ingresso metro.
Arriveranno solo "entro giugno", infatti, le proposte di più
ampio respiro targate Ue per intensificare la lotta al
terrorismo, come hanno deciso i ministri dell' Interno dei 28
dopo gli attacchi di Bruxelles, limitandosi di fatto a ribadire
gli impegni già presi dopo il massacro del 13 novembre a Parigi.
Il problema di fondo resta l' attuazione delle misure già prese e
l' utilizzo di strumenti operativi mai veramente sfruttati,
martella da tempo il capo dell' antiterrorismo Ue Gilles de
Kerchove, tra cui l' immissione dei dati dei sospetti terroristi
nel sistema Ue Sis II, pensato proprio per garantire la
sicurezza dello spazio Schengen. Perché, nonostante gli autori
degli attentati degli ultimi due anni tra Parigi e Bruxelles
fossero tutti noti o quasi e schedati in un Paese o nell' altro,
hanno continuato ad agire indisturbati. (ANSA).

ZSL
30-MAR-16 20: 06 NNN 

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