Bruxelles: Maaroufi, andai dalla Polizia a gennaio
Ex interista, ' mi dissero che El Bakraoui era morto'
(ANSA) - ROMA, 30 MAR - Ha saputo che il terrorista Khalid El
Bakraoui aveva usato il suo nome, rubandogli l' identità, "la
prima volta a gennaio, subito dopo gli attentati di Parigi. Un
mio amico mi ha chiamato per dirmi che circolava il mio nome e
sono andato subito alla polizia, qui a Bruxelles. Ho chiarito la
mia posizione, ma mi avevano detto che El Bakraoui era morto".
Lo racconta lo stesso protagonista della vicenda, Ibrahim
Maaroufi, ex calciatore dell' Inter.
Intervistato dal Corriere della Sera, alla domanda se abbia
mai conosciuto o incontrato Khalid El Bakraoui, risponde: "Mai,
non sapevo chi fosse fino agli attacchi di Parigi e, ripeto,
credevo fosse morto lì. Così mi avevano detto".
Quando ha saputo che era lui il kamikaze della metropolitana,
"sono tornato alla polizia venerdì scorso - dice - Ho spiegato
ancora la mia situazione. Ho parlato per un' ora con
l' antiterrorismo, poi mi hanno rilasciato perché su di me non
c' era nulla. Mi hanno detto: vada pure a casa e stia tranquillo,
non ha fatto niente".
Sul come ha fatto Khalid El Bakraoui a rubargli l' identità,
Maaroufi spiega di non sapere nulla: "No, anche perché non ho
mai perso un documento. Ho cambiato la carta d' identità qualche
anno fa, ma ho consegnato la vecchia, quindi non é possibile che
mi abbiano rubato i documenti".
Ha un' idea del perché é stato usato proprio il suo nome?
"Vivo in un quartiere di mille persone - spiega - preferisco
però non dire il nome del posto per ragioni di sicurezza, con
certa gente non si sa mai) e qui tutti i marocchini mi
conoscono. Sanno che ho giocato in serie A, nell' Inter. Credo lo
sapesse anche El Bakraoui che, ho letto, era passato per
l' Italia".
(ANSA).
Y43-PNZ
30-MAR-16 10: 20 NNN
(ANSA) - ROMA, 30 MAR - Ha saputo che il terrorista Khalid El
Bakraoui aveva usato il suo nome, rubandogli l' identità, "la
prima volta a gennaio, subito dopo gli attentati di Parigi. Un
mio amico mi ha chiamato per dirmi che circolava il mio nome e
sono andato subito alla polizia, qui a Bruxelles. Ho chiarito la
mia posizione, ma mi avevano detto che El Bakraoui era morto".
Lo racconta lo stesso protagonista della vicenda, Ibrahim
Maaroufi, ex calciatore dell' Inter.
Intervistato dal Corriere della Sera, alla domanda se abbia
mai conosciuto o incontrato Khalid El Bakraoui, risponde: "Mai,
non sapevo chi fosse fino agli attacchi di Parigi e, ripeto,
credevo fosse morto lì. Così mi avevano detto".
Quando ha saputo che era lui il kamikaze della metropolitana,
"sono tornato alla polizia venerdì scorso - dice - Ho spiegato
ancora la mia situazione. Ho parlato per un' ora con
l' antiterrorismo, poi mi hanno rilasciato perché su di me non
c' era nulla. Mi hanno detto: vada pure a casa e stia tranquillo,
non ha fatto niente".
Sul come ha fatto Khalid El Bakraoui a rubargli l' identità,
Maaroufi spiega di non sapere nulla: "No, anche perché non ho
mai perso un documento. Ho cambiato la carta d' identità qualche
anno fa, ma ho consegnato la vecchia, quindi non é possibile che
mi abbiano rubato i documenti".
Ha un' idea del perché é stato usato proprio il suo nome?
"Vivo in un quartiere di mille persone - spiega - preferisco
però non dire il nome del posto per ragioni di sicurezza, con
certa gente non si sa mai) e qui tutti i marocchini mi
conoscono. Sanno che ho giocato in serie A, nell' Inter. Credo lo
sapesse anche El Bakraoui che, ho letto, era passato per
l' Italia".
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30-MAR-16 10: 20 NNN
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