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venerdì 15 aprile 2016

ANSA/ Barbiere abusivo in comando Vigili urbani Palermo


ANSA/ Barbiere abusivo in comando Vigili urbani Palermo
Lui, sono figlio d' arte e campo famiglia. Orlando, inchiesta
(di Ignazio Marchese)
(ANSA) - PALERMO, 15 APR - Era conosciuto da tutti in via
Dogali, dove sorge il casermone della polizia municipale di
Palermo perché Luigi Giudice, 47 anni, é figlio d' arte: suo
padre Michele gestiva la barberia ufficiale dei vigili. E così
lui diverse volte la settimana va al comando e fa barba e
capelli a chi lo chiede accontentandosi di ciò che gli offrono.
Ma é un abusivo. E un esposto anonimo arrivato in procura, con
tanto di foto, ha segnalato la sua presenza descrivendo che da
anni quel barbiere senza autorizzazione entra nel comando,
supera i controlli del corpo di guardia e sale all' ottavo piano
dove c'é la zona off limits, quella della sala radio. Lì, nel
bagno, espone un cartello con gli orari e il numero del
cellulare per gli appuntamenti, e comincia il proprio lavoro.
"Non c'é nessuna attività commerciale abusiva - dice il
comandante dei vigili Vincenzo Messina - Io sono stato
all' ottavo piano e non ho trovato nessuna sala da barba. C'é un
bagno. Adesso ho chiesto relazioni di servizio per capire com'é
possibile che qualcuno si sia imbucato al comando passando i
controlli del corpo di guardia''.
Giudice allarga le braccia sconfortato: "Sono stato adottato
dal comando dei vigili urbani. Sono entrato in quella caserma
quando avevo 10 anni con mio padre Michele che era il barbiere
della polizia municipale. Gli agenti dovevano uscire con la
barba fatta e i capelli in ordine, per questo la barberia era
autorizzata e prevista. Quando é andato via mio padre la stanza
non era più disponibile e mi hanno detto di mettermi nel bagno
in attesa di regolarizzare la mia posizione".
"Sono senza lavoro da un anno e mezzo - spiega - Ho due
figli. Quello di 9 anni é invalido, mia moglie é casalinga e io
devo campare la famiglia. Al comando mi conoscono tutti da anni.
Da un anno e mezzo avevo affisso quel cartello con gli orari.
Non avevo un tariffario".
"I vigili mi davano quello che volevano. Qualcuno mi faceva
la spesa e mi dava vestiti per mio figlio - aggiunge Giudice -
Ho bisogno solo di lavorare. Questa storia sta distruggendo
l' unica entrata che avevo. Forse chiedo troppo in questa
società". Il barbiere dice di avere tutto pronto per prendere il
posto del padre: "Avevo tutta la documentazione in regola -
aggiunge - Poi alla fine per me al comando non c'é stato posto e
mi hanno detto di mettermi nel bagno. Io parlavo con qualcuno
della segreteria dei vari comandanti che si sono succeduti,
Pedicone, Di Peri e Messina per chiedere di essere
regolarizzato, ma non mi é arrivata mai nessuna risposta".
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dice: "Attendo di avere
una relazione dal comandante dei vigili urbani. Ho già
incaricato il segretario generale di valutare se é necessario
fare una commissione di inchiesta".
"Stupisce che ogni volta che succede qualcosa il vertice non
sappia alcunché - afferma Nicola Scaglione segretario
provinciale del sindacato Csa - il comandante pare sia sempre
estraneo a tutto quello che succede in caserma. Sapevamo che
dieci anni fa c' era una sala barba. Vogliamo sapere chi ha
disposto l' eliminazione della sala barba e chi ha deciso di dare
accesso al barbiere. Faccio appello a tutti i colleghi, a
cominciare da quelli in servizio al corpo di guardia che sanno
qualcosa sulla vicenda, di rendere noto tutto agli organi
competenti". (ANSA).

FK-Y93
15-APR-16 19: 29 NNN 

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