TERRORISMO: GABRIELLI, FARE NOMI RICONOSCIMENTO CHIARO PER AGENTI, NON ESPOSIZIONE =
TERRORISMO: GABRIELLI, FARE NOMI RICONOSCIMENTO CHIARO PER AGENTI, NON ESPOSIZIONE =
Capo Polizia interviene dopo polemiche su diffusione nomi agenti
che hanno operato a Sesto San Giovanni
Roma, 24 dic. (AdnKronos) - Fare i nomi dei due agenti di polizia che
hanno fermato e ucciso a Sesto San Giovanni Anis Amri, presunto
responsabile dell'attacco terroristico di Berlino, è "un
riconoscimento chiaro e non c'è alcuna esposizione". Lo spiega il capo
della Polizia Franco Gabrielli intervenendo sulla polemica esplosa
dopo che il ministro dell'Interno Marco Minniti e il presidente del
Consiglio Paolo Gentiloni hanno reso pubblici i nomi dei due
poliziotti.
Secondo Gabrielli ci troviamo davanti a un terrorismo diverso da
quello che abbiamo conosciuto negli anni Settanta, quindi "fare i nomi
non è né un errore né un'esposizione", non è, spiega, "un terrorismo
che ha interesse a colpire il singolo". La preoccupazione è invece per
l'appartenenza. "Sono a rischio tutti coloro che rappresentano le
forze di polizia e hanno una divisa'', chiarisce Gabrielli. Proprio
per questo ieri mattina, dopo la sparatoria di Sesto, il capo della
Polizia ha firmato la circolare in cui chiede ''massima attenzione''
perché non è possibile escludere ''azioni ritorsive'' nei confronti
delle forze di polizia.
Inoltre, per tutelare i due poliziotti sono stati chiusi i loro
profili social evitando così "una eccessiva sovraesposizione in quanto
- sottolinea Gabrielli - in un mondo in cui tutto passa attraverso i
social, si sarebbero potuti far prendere la mano coinvolgendo anche
altri colleghi''. (segue)
(Per/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
24-DIC-16 13:21
NNNN
TERRORISMO: GABRIELLI, FARE NOMI RICONOSCIMENTO CHIARO PER AGENTI, NON ESPOSIZIONE (2) =
(AdnKronos) - ''Sono sette mesi - sottolinea il capo della Polizia -
che dico 'attenzione, ognuno di noi può essere un obiettivo'. Ma sono
anche mesi che lavoro sull'orgoglio e sul senso di appartenenza dei
poliziotti e degli uomini e delle donne delle forze di polizia e, nel
momento in cui è fondamentale tenere alto l'orgoglio di chi vive con
la divisa, il ministro non ha fatto altro che galvanizzare chi ogni
giorno opera indossando proprio una divisa''.
E ribadisce: ''E' abbastanza avvilente che mentre tutto il mondo parla
di noi e si complimenta con la Polizia per il lavoro svolto, noi
continuiamo a farci del male guardando il dito e non la luna''.
(Per/AdnKronos)
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24-DIC-16 13:21
NNNN
Capo Polizia interviene dopo polemiche su diffusione nomi agenti
che hanno operato a Sesto San Giovanni
Roma, 24 dic. (AdnKronos) - Fare i nomi dei due agenti di polizia che
hanno fermato e ucciso a Sesto San Giovanni Anis Amri, presunto
responsabile dell'attacco terroristico di Berlino, è "un
riconoscimento chiaro e non c'è alcuna esposizione". Lo spiega il capo
della Polizia Franco Gabrielli intervenendo sulla polemica esplosa
dopo che il ministro dell'Interno Marco Minniti e il presidente del
Consiglio Paolo Gentiloni hanno reso pubblici i nomi dei due
poliziotti.
Secondo Gabrielli ci troviamo davanti a un terrorismo diverso da
quello che abbiamo conosciuto negli anni Settanta, quindi "fare i nomi
non è né un errore né un'esposizione", non è, spiega, "un terrorismo
che ha interesse a colpire il singolo". La preoccupazione è invece per
l'appartenenza. "Sono a rischio tutti coloro che rappresentano le
forze di polizia e hanno una divisa'', chiarisce Gabrielli. Proprio
per questo ieri mattina, dopo la sparatoria di Sesto, il capo della
Polizia ha firmato la circolare in cui chiede ''massima attenzione''
perché non è possibile escludere ''azioni ritorsive'' nei confronti
delle forze di polizia.
Inoltre, per tutelare i due poliziotti sono stati chiusi i loro
profili social evitando così "una eccessiva sovraesposizione in quanto
- sottolinea Gabrielli - in un mondo in cui tutto passa attraverso i
social, si sarebbero potuti far prendere la mano coinvolgendo anche
altri colleghi''. (segue)
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TERRORISMO: GABRIELLI, FARE NOMI RICONOSCIMENTO CHIARO PER AGENTI, NON ESPOSIZIONE (2) =
(AdnKronos) - ''Sono sette mesi - sottolinea il capo della Polizia -
che dico 'attenzione, ognuno di noi può essere un obiettivo'. Ma sono
anche mesi che lavoro sull'orgoglio e sul senso di appartenenza dei
poliziotti e degli uomini e delle donne delle forze di polizia e, nel
momento in cui è fondamentale tenere alto l'orgoglio di chi vive con
la divisa, il ministro non ha fatto altro che galvanizzare chi ogni
giorno opera indossando proprio una divisa''.
E ribadisce: ''E' abbastanza avvilente che mentre tutto il mondo parla
di noi e si complimenta con la Polizia per il lavoro svolto, noi
continuiamo a farci del male guardando il dito e non la luna''.
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