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R. STAMPA / PD, EMILIANO: RENZI NON PIU' NOSTRO LEADER
(9Colonne) Roma, 2 feb - "Non faccio parte di correnti, non sono il candidato di D'Alema. Ma lui a differenza di Renzi ha mostrato generosità e intelligenza politica e non lavora per la carriera, lavora per restituire all'Italia e alla sinistra una prospettiva. Non sono mai stato così preoccupato per la Repubblica italiana, nemmeno nei momenti tragici del terrorismo". Lo afferma il governatore della Puglia, Michele Emiliano, in una intervista al Corriere della Sera, nella quale sostiene che "senza congresso il Pd è morto. Se invece Renzi fa le primarie e le vince, ci rimette tutti insieme. Potrebbe dimettersi subito, oppure aspettare la scadenza naturale. In questo caso il congresso si fa a settembre e poi si vota, dando il tempo a Grillo e Salvini di spiegarci la loro piattaforma programmatica". E aggiunge: "Io a Renzi l'ho detto molte volte. Tu non sei quello dell'establishment, sei il leader della sinistra e devi dare un seguito agli ideali della Resistenza, al movimento operaio, ad Aldo Moro e alle sue lotte per i diritti... Ma niente, non accetta più consigli da nessuno", "lui potrà essere il segretario, ma non è più il leader del Pd. Se non va a congresso e non si rilegittima con le primarie potrà al massimo controllarne la struttura fisica. Sta dando vita a una specie di posizione dominante, al solo fine di costruire le liste e tenere assieme le varie anime del partito, attraverso la concessione dei capilista", "se si tiene il partito, pur sapendo che forse determinerà una scissione e perderà le elezioni, è perché pensa che presto gli italiani si accorgeranno che il M5S non è capace di governare e sceglieranno di nuovo lui. La stessa logica che lo ha portato a perdere Roma. Ma questi giochetti sono ammessi a Risiko, non in politica, dove c'è la carne e il sangue delle persone", "con il 40% aveva in mano tutto, era stimato e io l'ho sostenuto con passione. Improvvisamente è diventato impossibile evitare i suoi errori catastrofici. Il referendum sulle trivelle, l'articolo 18, i voucher, la riforma della Pa... Abbiamo fatto una legge elettorale peggio del Porcellum, poi al referendum gli italiani hanno utilizzato la Costituzione per difendersi da Renzi. Il bilancio è drammatico".
(red)
020947 FEB 17
R. STAMPA / PD, EMILIANO: RENZI NON PIU' NOSTRO LEADER
(9Colonne) Roma, 2 feb - "Non faccio parte di correnti, non sono il candidato di D'Alema. Ma lui a differenza di Renzi ha mostrato generosità e intelligenza politica e non lavora per la carriera, lavora per restituire all'Italia e alla sinistra una prospettiva. Non sono mai stato così preoccupato per la Repubblica italiana, nemmeno nei momenti tragici del terrorismo". Lo afferma il governatore della Puglia, Michele Emiliano, in una intervista al Corriere della Sera, nella quale sostiene che "senza congresso il Pd è morto. Se invece Renzi fa le primarie e le vince, ci rimette tutti insieme. Potrebbe dimettersi subito, oppure aspettare la scadenza naturale. In questo caso il congresso si fa a settembre e poi si vota, dando il tempo a Grillo e Salvini di spiegarci la loro piattaforma programmatica". E aggiunge: "Io a Renzi l'ho detto molte volte. Tu non sei quello dell'establishment, sei il leader della sinistra e devi dare un seguito agli ideali della Resistenza, al movimento operaio, ad Aldo Moro e alle sue lotte per i diritti... Ma niente, non accetta più consigli da nessuno", "lui potrà essere il segretario, ma non è più il leader del Pd. Se non va a congresso e non si rilegittima con le primarie potrà al massimo controllarne la struttura fisica. Sta dando vita a una specie di posizione dominante, al solo fine di costruire le liste e tenere assieme le varie anime del partito, attraverso la concessione dei capilista", "se si tiene il partito, pur sapendo che forse determinerà una scissione e perderà le elezioni, è perché pensa che presto gli italiani si accorgeranno che il M5S non è capace di governare e sceglieranno di nuovo lui. La stessa logica che lo ha portato a perdere Roma. Ma questi giochetti sono ammessi a Risiko, non in politica, dove c'è la carne e il sangue delle persone", "con il 40% aveva in mano tutto, era stimato e io l'ho sostenuto con passione. Improvvisamente è diventato impossibile evitare i suoi errori catastrofici. Il referendum sulle trivelle, l'articolo 18, i voucher, la riforma della Pa... Abbiamo fatto una legge elettorale peggio del Porcellum, poi al referendum gli italiani hanno utilizzato la Costituzione per difendersi da Renzi. Il bilancio è drammatico".
(red)
020947 FEB 17
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