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==Spataro a Gabrielli,segreto indagine e' tutela non sfiducia
Un errore obbligo per polizia giudiziaria di riferire ai vertici
(ANSA) - ROMA, 10 GIU - "Quando si discute di tutela del
segreto investigativo, non si puo' dire che questo significhi
nutrire sospetto e sfiducia nei confronti delle forze di
polizia". Lo afferma il procuratore di Torino, Armando Spataro,
in un'intervista a Repubblica, in risposta all'intervista, ieri
sullo stesso quotidiano, al capo della Polizia, Franco
Gabrielli, sulla legge che obbliga la polizia giudiziaria alla
comunicazione ai vertici delle forze dell'ordine delle
informative di reato su cui indaga la magistratura. Una norma
criticata dal Csm.
"La sostanza - spiega Spataro - e' che qui e' in gioco un
principio desumibile dalla Costituzione, l'articolo 129 sulla
dipendenza dal pm della polizia giudiziaria, affermato nel
codice di procedura penale agli articoli 56 e 329. E dunque, non
e' accettabile che un provvedimento legislativo ne autorizzi la
sostanziale violazione". "Intanto - osserva - i vertici delle
forze dell'ordine non sono ufficiali di polizia giudiziaria. E
inoltre il segreto di indagine ha anche una funzione di tutela:
che la polizia giudiziaria non venga a trovarsi in una posizione
imbarazzante rispetto ad immaginabili e potenziali conflitti di
interesse".
"Condivido - afferma dunque Spataro - l'orientamento del Csm,
nel quale, lo dico sinceramente, non leggo alcuna offesa a
Gabrielli. Basterebbe modificare la legge prevedendo
espressamente la possibilita' che i pm, in casi specifici e con
provvedimenti mirati, dispongano che la trasmissione delle
notizie di reato ai vertici delle forze di polizia sia omessa o
ritardata quando reputino necessario tutelarne la segretezza. In
questo modo si eviterebbe ogni tipo di retropensiero".(ANSA).
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10-GIU-17 09:30 NNNN
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