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giovedì 3 maggio 2018

ANSA/ Trump ammette, rimborso' legale per silenzio pornostar



GIOVEDÌ 03 MAGGIO 2018 19.51.02

>>>ANSA/ Trump ammette, rimborso' legale per silenzio pornostar

ZCZC9284/SXB ONY74175_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >>>ANSA/ Trump ammette, rimborso' legale per silenzio pornostar Bufera sul presidente, accusato di aver mentito al Paese (di Claudio Salvalaggio) (ANSA) - WASHINGTON, 3 MAG - Per la prima volta da quando e' presidente, Donald Trump ha ammesso di aver mentito all'America, finendo nella bufera nel disperato tentativo di salvare se stesso, la sua campagna e il suo avvocato personale Michael Cohen dall'accusa di aver violato le leggi sui finanziamenti elettorali. Smentendo totalmente le sue precedenti versioni, il tycoon ha confessato con tre tweet di aver rimborsato mensilmente a Cohen i soldi (130 mila dollari) versati prima delle presidenziali alla pornostar Stephanie Clifford, in arte Stormy Daniels, per un accordo che avrebbe dovuto "mettere fine alle accuse false ed estorsive" sul presunto affaire col tycoon nel 2006, "nonostante avesse gia' firmato una lettera dettagliata ammettendo che non c'era stata alcuna storia". Trump si e' pero' premurato di sottolineare che non erano soldi della campagna elettorale. Il tycoon ha confermato cosi' la clamorosa rivelazione fatta la sera prima nel territorio amico di Fox News da Rudy Giuliani, l'ex sindaco di New York suo sostenitore, ora diventato avvocato di punta del suo team difensivo, anche nel Russiagate. "Erano soldi pagati dal suo avvocato, il presidente li ha rimborsati nell'arco di diversi mesi", ha spiegato Giuliani. "Nessuna violazione delle leggi sulla campagna elettorale", ha enfatizzato, aggiungendo che Cohen fu pagato complessivamente "460.000 o 470.000 dollari, incluse anche spese incidentali". Ma l'ammissione cambia radicalmente la narrativa ufficiale della vicenda, mettendo in discussione la credibilita' del presidente, che dal giorno del suo insediamento - secondo il Fact checker del Washington Post - ha fatto 3001 affermazioni false o ingannevoli, con una media di circa 6,5 al giorno. Finora Trump aveva non solo negato l'affaire ma anche di essere a conoscenza del pagamento del suo avvocato e della provenienza dei soldi. "Chiedete a lui", aveva risposto dall'Air Force One. Una versione confermata anche dalla portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, e dallo stesso Cohen. Ma il sequestro di documenti nello studio dell'avvocato, indagato dall'Fbi, puo' aver suggerito a Giuliani e a Trump di giocare d'anticipo con una ammissione che potrebbe aiutare Cohen e il comitato elettorale ad evitare l'accusa di violazione della legge elettorale. La somma di 130 mila dollari supera infatti il tetto della donazione individuale ma un candidato puo' versare quanto vuole alla propria campagna. Resta il fatto che quella cifra avrebbe dovuto essere dichiarata da Trump o dal suo comitato elettorale, se lo scopo era quello di evitare un danno d'immagine nella campagna. Con questa ammissione comunque Trump potrebbe far cadere la tesi di Michale Avenatti, il difensore della pornostar, che l'accordo di riservatezza non e' valido perche' il tycoon non ne era a conoscenza. Avenatti preferisce capitalizzare: "Il presidente degli Stati Uniti ha mentito al popolo americano". Intanto e' sempre piu' sfida aperta fra Trump e Robert Mueller, dopo che il procuratore speciale del Russiagate ha minacciato un mandato per interrogare il presidente. Il tycoon gli ha risposto via Twitter: ho poco tempo, sono troppo impegnato con i problemi del mondo, dalla Corea del nord alla Cina e al medio Oriente. Giuliani tenta di dettare le condizioni del colloquio (massimo 2-3 ore su un numero limitato di domande) e fa un'altra rivelazione: Trump siluro' Comey lo scorso anno perche' si era rifiutato, tra l'altro, di dire pubblicamente che il tycoon non era un 'target' dell'inchiesta sul Russiagate. Un altro tentativo di cambiare la narrativa ufficiale aumentando il numero di versioni contraddittorie della Casa Bianca.(ANSA). SAV 03-MAG-18 19:50 NNNN

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