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martedì 8 maggio 2018

Flora intestinale aiuta a predire rischio di cancro a fegato

MARTEDÌ 08 MAGGIO 2018 14.44.44

Flora intestinale aiuta a predire rischio di cancro a fegato

ZCZC4885/SXB XSP22626_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Flora intestinale aiuta a predire rischio di cancro a fegato Sue alterazioni possono indicare malati cirrosi piu' suscettibili (ANSA) - ROMA, 8 MAG - La flora intestinale puo' aiutare ad individuare chi si ammalera' di tumore al fegato tra le persone a rischio. La scoperta, grazie a una ricerca di Fondazione Policlinico Gemelli-IRCCS in collaborazione con Fondazione IRCCS-Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, consentira' una prevenzione mirata per i pazienti con fegato grasso. Lo studio e' apparso sulla rivista Hepatology ed e' stato coordinato da Antonio Gasbarrini, direttore Area Gastroenterologia e Oncologia Medica del Gemelli. I risultati aprono le porte a cure mirate e all'identificazione precoce dei pazienti a maggior rischio di sviluppare epatocarcinoma. I ricercatori hanno confrontato la flora intestinale di 61 pazienti, 21 con cirrosi da fegato grasso e tumore epatico, 20 con cirrosi ma senza tumore e 20 individui sani. E' emerso che i pazienti con tumore epatico presentano livelli eccessivi di proteine infiammatorie e che nel microbiota dei pazienti con cirrosi sono piu' abbondanti Enterobacteriaceae e Streptococco ed e' carente Akkermansia, uno dei batteri benefici per l'organismo. E poi, tra i pazienti cirrotici quelli che presentavano tumore del fegato risultavano deficitari anche in Bifidobacterium, altro ceppo favorevole, mentre i Bacteroides e le Ruminococcaceae risultavano incrementati. Le alterazioni del microbiota intestinale in questi pazienti potrebbero determinare lo sviluppo di un microambiente che favorisce l'insorgenza di tumore. "I nostri risultati - conclude Gasbarrini - suggeriscono che nei pazienti con cirrosi e fegato grasso il profilo del microbiota intestinale e l'infiammazione sono tra loro correlati e possono concorrere al processo di formazione del tumore. In futuro, quindi, lo studio del microbiota intestinale potra' permettere di identificare i pazienti maggiormente a rischio di sviluppare un tumore e indirizzare i clinici verso interventi piu' mirati e personalizzati, come per esempio sostituire il microbiota intestinale 'malato' con uno 'sano' in grado di contrastare lo sviluppo della malattia".(ANSA). Y27-CR 08-MAG-18 14:43 NNNN 

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