DOMENICA 14 OTTOBRE 2018 14.31.42
SICUREZZASALUTE
TUMORI: PROSTATA, ARRIVA IN ITALIA LA CHIRURGIA FOCALE CHE 'SORVEGLIA' LESIONE =
Gli esperti, indicata in fase iniziale
Riccione, 14 ott. (AdnKronos Salute) - Una sorveglianza quattro volte
più attiva nei tumori della prostata allo stadio iniziale e con
parametri pronostici favorevoli; una terapia fotodinamica, innovativa
e mininvasiva, che tramite un laser non termico e a bassa potenza,
brucia fino a necrotizzare, le cellule tumorali senza danni per i
tessuti sani circostanti. Sono queste le principali caratteristiche
della 'chirurgia focale', illustrate a Riccione al Congresso della
Società Italiana di Urologia. Oltre all'asportazione immediata del
tumore, la metodica è in grado di ridurre in modo significativo il
successivo sviluppo di tumori di grado superiore (attestato dalla
biopsia), permettendo a molti pazienti di poter passare a un
trattamento curativo (terapia chirurgica radicale o radioterapia) in
percentuali più che dimezzate rispetto alla sorveglianza attiva, sia
nel breve sia nel lungo termine.
Ovvero a 2 anni con probabilità del 7% vs 32% della sorveglianza
attiva, a 3 anni del 15% vs 44 e, infine, a 4 anni del 24% vs 53%.
Questi risultati sono emersi da un trial clinico - PCM301 - che
dimostra, inoltre, la capacità della terapia fotodinamica di garantire
una superiorità nella rimozione parziale dei tumori prostatici
iniziali, sia in termini di sicurezza, sia di tempo successivo libero
da malattia o di progressione del tumore stesso. Con ricadute
importanti sul miglioramento della qualità di vita, anche in pazienti
a rischio o con malattia in progressione, favorito dai valori aggiunti
della chirurgia focale: la riduzione dei tempi di intervento che (solo
1 ora e mezza); l'esecuzione della procedura in regime ambulatoriale
con minor impatto psico-emotivo per il paziente; l'abbattimento degli
effetti collaterali con diminuzione/assenza di dolore post operatorio,
rapido recupero della funzionalità prostatica e sessuale (fortemente
compromesse invece con un intervento di chirurgia radicale). (segue)
(Red-Mal/AdnKronos Salute)
ISSN 2465 - 1222
14-OTT-18 14:30
NNNN
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TUMORI: PROSTATA, ARRIVA IN ITALIA LA CHIRURGIA FOCALE CHE 'SORVEGLIA' LESIONE (2) =
(AdnKronos Salute) - L'utilizzo del laser fotodinamico, indicato in
casi selezionati di tumori iniziali della prostata, è stato approvato
in oltre 31 paesi dell'Unione Europea (UE) oltre che in Israele. Sono
in partenza, anche in Italia, i primi trattamenti con chirurgia focale
presso alcuni centri selezionati di alta specialità, mentre si stanno
arruolando pazienti a rischio intermedio per uno studio fase II. Al
Congresso Siu di Riccione, per la prima volta in Italia, un intervento
'live' di chirurgia focale.
"La chirurgia focale - spiega Giuseppe Morgia, responsabile
scientifico della Siu e direttore del Dipartimento di Urologia del
Policlinico di Catania - è la prima terapia fotodinamica conservativa
e mininvasiva che impiega un laser non termico a bassa potenza in
grado di necrotizzare (ovvero di uccidere) le cellule tumorali,
preservando il tessuto sano circostante, tramite un processo di
fotoattivazione. Grazie alla capacità del laser di attuare in tempi
rapidissimi una occlusione vascolare è possibile asportare tumori di
piccole dimensioni entro il raggio d'azione di 5mm dalle fibre ottiche
stesse. La metodica è dunque 'selettiva', idonea in pazienti con
malattia allo stadio iniziale, candidati a una chirurgia conservativa,
che non richiede cioè l'asportazione dell'intera ghiandola prostatica
(chirurgia radicale) e rispondenti ad altri parametri prognostici
favorevoli". (segue)
(Red-Mal/AdnKronos Salute)
ISSN 2465 - 1222
14-OTT-18 14:30
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TUMORI: PROSTATA, ARRIVA IN ITALIA LA CHIRURGIA FOCALE CHE 'SORVEGLIA' LESIONE (3) =
(AdnKronos Salute) - "Il farmaco utilizzato - spiega Vincenzo Mirone,
responsabile della comunicazione Siu e ordinario di urologia
all'Università Federico II di Napoli - viene attivato solo nella parte
della prostata illuminata dal Laser e questo permette di risparmiare
completamente la funzionalità minzionale ed erettile. È un nuovo modo
di approcciarsi al tumore della prostata. Tuttavia, la scelta del
paziente è fondamentale, il tumore non deve essere presente in
entrambi i lobi e non deve essere aggressivo".
Questa tecnica - precisa Walter Artibani, segretario generale della
Siu e direttore della cattedra di Urologia all'Università di Verona -
offre al paziente sensibili vantaggi, quali la durata limitata
dell'intervento che richiede all'incirca 1 ore e mezza in regime
ambulatoriale, la diminuzione fino all'assenza quasi totale di effetti
collaterali, il rapido recupero post-operatorio e della funzionalità
prostatica e sessuale, l'efficacia del trattamento scientificamente
dimostrata". (segue)
(Red-Mal/AdnKronos Salute)
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