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lunedì 12 novembre 2018
Il Csm si spacca su parere procuratore Ue: 19 sì, 6 laici contro
LUNEDÌ 12 NOVEMBRE 2018 15.34.49
Il Csm si spacca su parere procuratore Ue: 19 sì, 6 laici contro
Il Csm si spacca su parere procuratore Ue: 19 sì, 6 laici contro Domani Ermini incontra il ministro della Giustizia Bonafede Roma, 12 nov. (askanews) - Il plenum del Csm si spacca sul parere della Sesta Commissione sulla nomina del procuratore Europeo che boccia l'emendamento presentato alla Camera con cui si propone che sia il ministro della Giustizia e non il Csm, come previsto dalla Costituzione, a individuare la terna di magistrati da presentare per la nomina di capo della procura Ue. Il parere ha ottenuto 19 voti favorevoli - tutti i consiglieri togati, compresi il primo presidente e il pg della Cassazione, e del laico Cerabona (FI), mentre hanno votato contro gli altri sei consiglieri non togati Basile, Benedetti, Cavanna, Donati, Gigliotti e Lanzi. Il vicepresidente David Ermini non ha partecipato al voto. Nel parere della Sesta Commissione si sottolinea come "il criterio di delega che verrebbe introdotto con l'emendamento si limita a prevedere una delega al governo per l'individuazione dell'autorità competente a designare i tre candidati, nonché i criteri e le modalità di selezione". Ma questa disposizione viene censurata in quanto "non contiene specifici criteri di delega" e "la genericità della formulazione la rende non del tutto conforme all'articolo 77 della Costituzione". "La disposizione transitoria prevede, in fase di prima attuazione che la designazione dei tre candidati sia effettuata dal ministro della Giustizia sulla base di una rosa di nove candidati proposta dal Csm, sulla base di criteri stabiliti d'intesa con il ministro della Giustizia". Tuttavia, visto che l'attività del procuratore Europeo sarà tipicamente giudiziaria "deve ritenersi che in forza dell'articolo 105 della costituzione debba essere il Csm l'autorità dello Stato deputata a selezionare i candidati e ad indicare la terna". Il voto sul parere era slittato da giovedì scorso ad oggi proprio per cercare un'intesa complessiba all'interno dell'assemblea di Palazzo dei Marescialli, alla luce anche di due emendamenti presentati dai laici e dal presidente della Sesta Commissione, il togato di Area Dg, Giuseppe Cascini. (Segue) Bla 20181112T153459Z
LUNEDÌ 12 NOVEMBRE 2018 15.35.07
Il Csm si spacca su parere procuratore Ue: 19 sì, 6 laici contro -2-
Il Csm si spacca su parere procuratore Ue: 19 sì, 6 laici contro -2- Roma, 12 nov. (askanews) - L'emendamento dei laici, bocciato dal plenum, chiedeva di "eliminare dal parere l'affermazione secondo cui la natura giurisdizionale delle funzioni del procuratore europeo impone la competenza esclusiva del Csm" e di inserire che la nomina avvenisse "di intesa tra il ministro della Giustizia e il Csm". Quando poi si è palesata la difficoltà in plenum di raggiungere un'intesa sul voto, Cascini ha ritirato l'emendamento con cui proponeva di aggiungere al parere "forme di collaborazione e intesa con il ministro della Giustizia connesse alla peculiarità della nuova figura". Il capogruppo di Area Dg ha comunque ribadito "la disponibilità al dialogo e al confronto" con il ministro. Il togato di MI, Antonio Lepre ha ricordato come "il Csm debba avere la competenza esclusiva nella nomina del procuratore italiano presso la Procura Ue nel rispetto dell'articolo 105 della Costituzione, a tutela della autonomia e della indipendenza della magistratura; anche per evitare l'immagine di subordinazione dei pm all'esecutivo e scongiurare una separazione delle carriere di fatto". Nel dibattito è intervenuto, tra gli altri anche il consigliere di A&I Piercamillo Davigo che ha sottolineato l'importanza di "ricercare l'unità e l'unanimità" in un parere su una posizione dell'Italia a livello internazionale "ma non essendoci condivisione noi di A&I votiamo il parere". Da parte sua il pg della Cassazione, Riccardo Fuzio ha puntato l'accento sull'importanza che il vicepresidente esponga al ministro della Giustizia "la preoccupazione e la responsabilità che il Csm sente su stesso" e di voler "trovare una forma di collaborazione" con via Arenula "prima che la norma venga approvata" magari anche modificando l'emendamento. Prima della votazione il vicepresidente David Ermini ha preso la parola comunicando di avere un appuntamento per domani alle 12 con il ministro Bonafede al quale illustrerà "la discussione avvenuta in plenum". Bla 20181112T153512Z
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