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martedì 20 novembre 2018

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DECRETO 1 ottobre 2018, n. 131 Regolamento recante disciplina della denominazione di «panificio», di «pane fresco» e dell'adozione della dicitura «pane conservato». (18G00156) (GU n.269 del 19-11-2018) Vigente al: 18-12-2018



 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DECRETO 1 ottobre 2018, n. 131

Regolamento recante disciplina della denominazione di «panificio», di
«pane fresco»  e  dell'adozione  della  dicitura  «pane  conservato».
(18G00156)

(GU n.269 del 19-11-2018)


 Vigente al: 18-12-2018 




                             IL MINISTRO
                      DELLO SVILUPPO ECONOMICO

                           di concerto con

IL MINISTRO DELLE POLITICHE  AGRICOLE  ALIMENTARI,  FORESTALI  E  DEL
                               TURISMO

                                  e

                      IL MINISTRO DELLA SALUTE

  Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1993, n.
283, relativo alle denominazioni legali di alcuni prodotti da forno;
  Vista la legge 4 luglio 1967, n. 580,  recante  disciplina  per  la
lavorazione e commercio dei cereali,  degli  sfarinati,  del  pane  e
delle paste alimentari;
  Visto il decreto 13 aprile 1987 del Ministero  dell'industria,  del
commercio e dell'artigianato recante norme sulla produzione  di  pane
surgelato, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101  del  4  maggio
1987;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre  1998,
n. 502;
  Visto  il  decreto  13  luglio   1998,   n.   312,   e   successive
modificazioni, recante norme per il trattamento  con  alcool  etilico
del pane speciale preconfezionato;
  Vista la comunicazione effettuata alla Commissione europea ai sensi
e per gli effetti della direttiva (UE) n. 2015/1535;
  Visto il decreto-legge 4  luglio  2006,  n.  223,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248;
  Visto il regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura  di
informazioni  sugli  alimenti  ai  consumatori,  ed  in   particolare
l'articolo  17  relativo   alla   «Denominazione   dell'alimento»   e
l'articolo 44 relativo alle «Disposizioni nazionali per gli  alimenti
non preimballati»;
  Ritenuta  la  necessita'  di  dare  esecuzione  a  quanto  previsto
dall'articolo 4, comma 2-ter, del decreto-legge  4  luglio  2006,  n.
223, convertito, con modificazioni, dalla legge  4  agosto  2006,  n.
248;
  Acquisita l'intesa della Conferenza permanente per i  rapporti  tra
lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento  e  di  Bolzano
nella seduta del 6 luglio 2017;
  Udito  il  parere  del  Consiglio  di  Stato  reso  dalla   sezione
consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 18 gennaio 2018;
  Vista la comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei  ministri,
effettuata ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23  agosto
1988, n. 400, con nota di protocollo n. 3416 del 9 febbraio  2018  ed
il successivo riscontro con nota n. 0003702 P del 4 maggio 2018;

                              Decreta:

                               Art. 1

                      Definizione di panificio

  1. Per panificio si intende l'impresa che dispone  di  impianti  di
produzione di  pane  ed  eventualmente  altri  prodotti  da  forno  e
assimilati o affini e  svolge  l'intero  ciclo  di  produzione  dalla
lavorazione delle materie prime alla cottura finale.

                               Art. 2

                     Definizione di pane fresco

  1. E' denominato «fresco» il pane preparato secondo un processo  di
produzione   continuo,   privo   di   interruzioni   finalizzate   al
congelamento o  surgelazione,  ad  eccezione  del  rallentamento  del
processo di lievitazione, privo di additivi conservanti  e  di  altri
trattamenti aventi effetto conservante.
  2. E' ritenuto continuo il processo di produzione per il quale  non
intercorra un intervallo di tempo superiore alle 72  ore  dall'inizio
della  lavorazione  fino  al  momento  della  messa  in  vendita  del
prodotto.

                               Art. 3

             Pane conservato o a durabilita' prolungata

  1.  Fatte  salve  le  norme  vigenti  in  materia,  al   pane   non
preimballato ai  sensi  dell'articolo  44  del  regolamento  (UE)  n.
1169/2011 si applicano le disposizioni di cui all'allegato VI,  parte
A, punto 1, del regolamento (UE) n. 1169/2011.
  2.  Il  pane  non  preimballato  ai  sensi  dell'articolo  44   del
regolamento (UE) n. 1169/2011, per il quale viene utilizzato, durante
la sua preparazione o nell'arco del processo produttivo, un metodo di
conservazione ulteriore rispetto ai metodi sottoposti  agli  obblighi
informativi previsti dalla normativa nazionale e dell'Unione europea,
e' posto in vendita con una dicitura aggiuntiva che  ne  evidenzi  il
metodo di conservazione utilizzato, nonche' le eventuali modalita' di
conservazione e di consumo.
  3. Al momento della vendita, il pane per il quale e' utilizzato  un
metodo di conservazione durante la sua preparazione o  nell'arco  del
processo produttivo, deve essere esposto in  scomparti  appositamente
riservati.

                               Art. 4

                        Mutuo riconoscimento

  1. Fermo restando quanto previsto dal regolamento (CE) n.  852/2004
sull'igiene dei prodotti alimentari, i prodotti legalmente fabbricati
e commercializzati negli altri Stati membri dell'Unione europea o  in
Turchia o in uno Stato parte  contraente  dell'accordo  sullo  Spazio
economico europeo  possono  essere  commercializzati  nel  territorio
italiano.

                               Art. 5

                      Disposizione transitoria

  1. E' consentito  utilizzare  incarti  o  imballi  con  diciture  o
denominazioni di vendita non conformi alle disposizioni del  presente
regolamento  per 90  giorni  a  decorrere  dalla   data   della   sua
pubblicazione, fermo restando quanto previsto dalle specifiche  norme
per i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto  con  gli
alimenti.

                               Art. 6

                          Entrata in vigore

  1. Il presente regolamento entra in  vigore  il  trentesimo  giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana.
  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
    Roma, 1° ottobre 2018

                             Il Ministro
                      dello sviluppo economico
                               Di Maio

                Il Ministro delle politiche agricole
                        alimentari, forestali
                            e del turismo
                              Centinaio

                      Il Ministro della salute
                               Grillo

Visto, il Guardasigilli: Bonafede

Registrato alla Corte dei conti il 12 novembre 2018
Ufficio controllo atti MISE e MIPAAF, reg.ne prev. n. 813

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