SANITA': 35% MEDICI SSN LASCIA LAVORO IN ANTICIPO O SCEGLIE IL PRIVATO

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SALUTE

SANITA': 35% MEDICI SSN LASCIA LAVORO IN ANTICIPO O SCEGLIE IL PRIVATO =

Asl Citta' di Torino-Fiaso, da qui al 2022 mancheranno 10 mila professionisti Roma, 22 nov. (AdnKronos Salute) - Il 35% dei medici del Servizio sanitario nazionale (Ssn) lascia il lavoro prima dei sopraggiunti limiti di età per prepensionamento o per lavorare nel privato. Da qui al 2022, a causa dell'elevato numero di pensionamenti previsti e del numero contingentato di nuovi specialisti, si stima mancheranno all'appello più di 10 mila professionisti, anche se si andasse verso un totale sblocco del turnover. Mentre uno specializzando su 4 non opta per il servizio pubblico. Sono i dati rilanciati dall'Asl Città di Torino e dalla Fiaso, che organizzano domani nel capoluogo piemontese un evento dedicato agli esperti di management sanitario. "In Italia, in particolare, nei confronti dell'attuale sistema Salute - ricorda l'Asl Città di Torino - i timori della classe medica sono tanti innanzitutto il timore di azioni legali da parte del paziente o della sua famiglia, la difficoltà nel gestire la burocrazia e il rapporto conflittuale con gli amministratori pubblici che governano il sistema, cui si aggiunge il rapporto complesso con l'intelligenza artificiale e con pazienti sempre più esigenti e spesso prevenuti da un nozionismo fai da te spesso impreciso". Secondo Valerio Fabio Alberti, direttore generale Asl Città di Torino e vice presidente Fiaso, "in questo contesto per noi è strategico investire sulla valorizzazione dei professionisti, sviluppando all'interno dell'azienda sanitaria programmi di clinical governance che abbiano al centro la qualità dell'assistenza erogata e le competenze. Pertanto - prosegue Alberti - con un lavoro certosino qui a Torino abbiamo analizzato con precisione il portafoglio delle competenze presenti nelle diverse discipline, sia quelle tecnico-specialistiche sia quelle comportamentali, per programmare i miglioramenti e risolvere efficacemente le criticità". (segue) (Com-Frm/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-NOV-18 15:54 NNNN
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(AdnKronos Salute) - "In questo modo i nostri professionisti vedono riconosciuto il proprio valore tecnico-specialistico e verranno valutati su questo - chiosa il direttore generale dell'Asl Città di Torino - sulla base di sistemi di valutazione che mettono in primo piano le capacità e le competenze clinico-assistenziali, impostando percorsi di sviluppo di carriera legati all'acquisizione di competenze crescenti". L'Asl Città di Torino, con un bacino di riferimento di circa 900 mila abitanti e oltre 6 mila dipendenti, di cui 900 dirigenti medici professionali, "è stata terreno ideale per questo nuovo modello di valutazione e valorizzazione delle competenze, che abbandona l'ottica burocratica per basarsi su elementi oggettivi e trasparenti, collegati alle reali esigenze dell'azienda, in particolare alle prestazioni sanitarie richieste ed eseguite - conclude Alberti - abbiamo infatti sin dall'inizio condotto il percorso di unificazione lavorando su analisi e reingegnerizzazione di processi e procedure amministrative, e parallelamente sullo sviluppo organizzativo, per portare a standard più elevati i servizi sanitari e sociosanitari offerti ai cittadini". (Com-Frm/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 22-NOV-18 15:55 NNNN