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martedì 2 aprile 2019

RICERCA: SCOPERTA FIRMA MOLECOLARE ANEURISMA, STUDIO A MILANO

MARTEDÌ 02 APRILE 2019 16.01.41
SALUTE

RICERCA: SCOPERTA FIRMA MOLECOLARE ANEURISMA, STUDIO A MILANO =

Team Monzino e universita' Statale punta il dito contro gruppo di geni tessuto adiposo Milano, 2 apr. (AdnKronos Salute) - La 'firma molecolare' dell'aneurisma dell'aorta addominale è in un gruppo di geni espressi nel tessuto adiposo circostante. A puntare il dito è un team di scienziati italiani che ha scoperto il loro coinvolgimento nell'esordio e nella progressione della malattia. Autori della ricerca, pubblicata su 'Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology', sono scienziati del Centro cardiologico Monzino e dell'università degli Studi di Milano. Gli esperti spiegano che le evidenze raccolte permettono di conoscere più a fondo i meccanismi implicati nella formazione dell'aneurisma e aprono la strada a nuove possibilità di diagnosi e allo sviluppo di nuove terapie per la patologia, che consiste nella progressiva dilatazione locale dell'aorta (arteria principale del corpo che porta il sangue dal cuore a tutti gli organi) fino al rischio di una sua rottura. "Sappiamo che il tessuto adiposo che circonda i vasi sanguigni ha un ruolo rilevante nello sviluppo di molte malattie vascolari", e "ci siamo chiesti se avesse una funzione anche nell'aneurisma - racconta Pablo Werba, responsabile dell'Unità di prevenzione dell'aterosclerosi del Monzino - Oggi miriamo alla possibilità di identificare e modulare farmacologicamente alcune alterazioni molecolari del tessuto adiposo che avvolge gli aneurismi, con lo scopo di rallentare o, auspicabilmente, arrestare il loro sviluppo. E' per questo fondamentale partire da una conoscenza approfondita della natura di queste alterazioni". Lo studio ha esaminato "per la prima volta l'intero trascrittoma (l'insieme dei geni espressi) dello strato adiposo intorno all'aneurisma e lo ha confrontato con il tessuto adiposo sano dello stesso paziente", spiega Luca Piacentini, biologo molecolare dell'Unità di immunologia e genomica funzionale del Monzino. "Mai prima d'ora era stata condotta un'analisi genetica così estesa: l'abbiamo realizzata con un approccio 'genome-wide', che permette di analizzare i geni di tutto il genoma -sottolinea il ricercatore - Abbiamo così osservato differenze nell'espressione di oltre 300 geni nel tessuto adiposo malato e notato che queste differenze aumentano di numero e di grado con l'aumentare del diametro dell'aneurisma". (segue) (Red-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-APR-19 16:01 NNNN
MARTEDÌ 02 APRILE 2019 16.01.48
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(AdnKronos Salute) - Si parla dunque di una "firma molecolare specifica che identifica il tessuto malato e lo differenzia da quello di altri depositi di grasso", chiarisce Piacentini. Lo studio rafforza indicazioni precedenti che vedono nella patologia una genesi autoimmunitaria, aggiunge Gualtiero Colombo, responsabile dell'Unità di immunologia e genomica funzionale: "I risultati - dice l'esperto - suggeriscono che una risposta immunitaria anomala nel tessuto adiposo perivascolare è centrale per la formazione e la progressione dell'aneurisma. Si tratta di un'indicazione preziosissima, perché insieme alla firma molecolare fa prospettare la possibilità di percorsi diagnostici personalizzati e apre la strada allo sviluppo di approcci terapeutici specifici, anche alternativi alla chirurgia". Tutto questo, ragiona Colombo, "pone le basi che, crediamo, potranno permettere di arrivare a un trattamento veramente efficace per questa malattia, troppo spesso sfuggente, responsabile solo in Italia di almeno 6 mila morti ogni anno". Al momento, interviene Rita Spirito, responsabile Coordinamento dell'attività clinico-scientifica dell'Unità operativa di Chirurgia vascolare dell'Irccs milanese, "i trattamenti disponibili sono la chirurgia tradizionale 'a cielo aperto', con riparazione del vaso dilatato grazie all'inserimento di una protesi di materiale sintetico, e l'intervento endovascolare minivasivo, che permette di riparare il tratto di aorta danneggiato tramite un'endoprotesi inserita attraverso un'arteria periferica e fatta risalire tramite catetere fino a raggiungere l'aneurisma. La scoperta segna un passaggio che potrebbe davvero aprire le porte alla ricerca di nuove modalità per intervenire nella formazione e nell'evoluzione degli aneurismi dell'aorta addominale". (Red-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 02-APR-19 16:01 NNNN 

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