MARTEDÌ 09 LUGLIO 2019 16.02.13
FACEBOOK, SI DIMETTE CAPO SICUREZZA PERSONALE DI ZUCKERBERG DOPO ACCUSE SESSUALI
9CO981328 4 CRO ITA R01 FACEBOOK, SI DIMETTE CAPO SICUREZZA PERSONALE DI ZUCKERBERG DOPO ACCUSE SESSUALI (9Colonne) Roma, 9 lug - Il capo della SICUREZZA personale di Mark Zuckerberg lascia l'ufficio di famiglia del CEO di Facebook dopo le accuse di comportamenti sessuali inappropriati e razzismo, anche se un rappresentante dello stesso ufficio ha dichiarato che non esistano prove a sostegno delle accuse. Lo scrive oggi il Business Insider, che segue la vicenda da maggio. Come riportato anche nei mesi scorsi, Liam Booth - il capo della SICUREZZA per l'ufficio familiare di Zuckerberg, che si occupa degli affari domestici e dell'ente filantropico della moglie Chan Zuckerberg - è stato accusato da due ex dipendenti. In una dichiarazione inviata per e-mail ieri, Ben LaBolt, uno dei rappresentanti dell'ufficio di famiglia, ha dichiarato che le indagini interne del dipartimento risorse umane dell'ufficio e del suo studio legale, Munger, Tolles & Olson, non hanno potuto confermare le accuse, ma Booth ha deciso comunque di abbandonare la propria posizione. (Peg) 091602 LUG 19
FACEBOOK, SI DIMETTE CAPO SICUREZZA PERSONALE DI ZUCKERBERG DOPO ACCUSE SESSUALI
9CO981328 4 CRO ITA R01 FACEBOOK, SI DIMETTE CAPO SICUREZZA PERSONALE DI ZUCKERBERG DOPO ACCUSE SESSUALI (9Colonne) Roma, 9 lug - Il capo della SICUREZZA personale di Mark Zuckerberg lascia l'ufficio di famiglia del CEO di Facebook dopo le accuse di comportamenti sessuali inappropriati e razzismo, anche se un rappresentante dello stesso ufficio ha dichiarato che non esistano prove a sostegno delle accuse. Lo scrive oggi il Business Insider, che segue la vicenda da maggio. Come riportato anche nei mesi scorsi, Liam Booth - il capo della SICUREZZA per l'ufficio familiare di Zuckerberg, che si occupa degli affari domestici e dell'ente filantropico della moglie Chan Zuckerberg - è stato accusato da due ex dipendenti. In una dichiarazione inviata per e-mail ieri, Ben LaBolt, uno dei rappresentanti dell'ufficio di famiglia, ha dichiarato che le indagini interne del dipartimento risorse umane dell'ufficio e del suo studio legale, Munger, Tolles & Olson, non hanno potuto confermare le accuse, ma Booth ha deciso comunque di abbandonare la propria posizione. (Peg) 091602 LUG 19
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