Sole 24 Ore di martedì 3 dicembre 2019, pagina 10
Viadotti, nuovo allarme all'altezza di Pescara - A Pescara nuovo allarme viadotto L'autostrada A14 a rischio blocco
PONTI A RISCHIO Viadotti, nuovo allarme all'altezza di Pescara C'è un altro viadotto lungo la dorsale adriatica che rischia di chiudere, perlomeno ai mezzi pesanti. E il Cerrano, poco a nord di Pescara, sull'autostrada Ag. Le cerniere che uniscono le campate sono ammalorate e ossidate. —a pagina lo A Pescara nuovo allarme viadotto L'autostrada A14 a rischio blocco DEGRADO L'infrastruttura in Abruzzo potrà essere interdetta ai mezzi pesanti Aspi ha sostituito Spea sulla vigilanza: «Un anno per il monitoraggio totale» Maurizio Caprino Raoul de Forcade il conto del degrado e delle manutenzioni sospette si fa sempre più pesante. C'è un altro viadotto di un'importante dorsale autostradale italiana che rischia di chiudere, perlomeno ai mezzi pesanti. È il Cerrano, poco a nord di Pescara su un'AU, che è già in crisi per gallerie non a norma, lavori in corsi e ponti sequestrati. La notizia trapela dopo un weekend di braccio di ferro tra l'ufficio ispettivo territoriale (Uit) del ministero delle Instrastrutture, proprio mentre la Liguria (l'altra area di crisi) intravede uno spiraglio, con la riapertura di una carreggiata dell'A6 Torino-Savona e di altre corsie sull'A26.
II caso Cerrano Sul Cerrano Autostrade per l'Italia (Aspi) assicura che c'è un monitoraggio continuo e le analisi effettuate evidenziano che non c'è alcun rischio statico. Diversa è l'opinione dell'Uit, guidato da Placido Migliorino, inviso a non pochi tecnici Aspi, come si è visto dalle intercettazioni della Procura di Genova nell'inchiesta sui report "edulcorati" proprio sui viadotti. L'Uit ha riscontrato due problemi: le cerniere che uniscono le campate sono ammalorate e ossidate tanto da non garantire resistenza in caso di terremoto e in zona c'è una frana che tocca le sottofondazioni dei piloni. Così l'Uit ha prescritto il divieto di transito ai mezzi pesanti, che però Aspi non ha adottato. Così ieri mattina le carte sono finite alla Prefettura di Teramo, che ha il potere di dispone lo stop al posto del gestore. Una decisione delicata, che non si sa se sarà presa. Interventi in Liguria Sul fronte ligure, ieri Autostrade per l'Italia ha compiuto un passo per cambiare il suo sistema di sorveglianza della rete. E si sta muovendo per arrivare alla riapertura dei viadotti, parzialmente interdetti, della A26. L'ad Roberto Tomasi, ieri ha Genova, ha annunciato che Aspi, oltre ad aver pianificato, sulle tratte liguri, 117 interventi di manutenzione per un totale di loo milioni di euro, ha affidato a un'associazione temporanea di impresa (Ati), composta da quattro società specializzate, le attività di sorveglianza, in precedenza svolte dalla controllata Spea, delle opere infrastrutturali della rete autostradale. Nei giorni scorsi, inoltre, spiegano fonti tecniche vicine all'azienda, è stata completata una serie di verifiche sulla sicurezza statica dei viadotti Fado e Pecetti della A26. Verifiche condotte anche «da tre consulenti esterni» e che, a quanto risulta, «hanno dato esito positivo», rispetto alle condizioni dei viadotti....................................................
II caso Cerrano Sul Cerrano Autostrade per l'Italia (Aspi) assicura che c'è un monitoraggio continuo e le analisi effettuate evidenziano che non c'è alcun rischio statico. Diversa è l'opinione dell'Uit, guidato da Placido Migliorino, inviso a non pochi tecnici Aspi, come si è visto dalle intercettazioni della Procura di Genova nell'inchiesta sui report "edulcorati" proprio sui viadotti. L'Uit ha riscontrato due problemi: le cerniere che uniscono le campate sono ammalorate e ossidate tanto da non garantire resistenza in caso di terremoto e in zona c'è una frana che tocca le sottofondazioni dei piloni. Così l'Uit ha prescritto il divieto di transito ai mezzi pesanti, che però Aspi non ha adottato. Così ieri mattina le carte sono finite alla Prefettura di Teramo, che ha il potere di dispone lo stop al posto del gestore. Una decisione delicata, che non si sa se sarà presa. Interventi in Liguria Sul fronte ligure, ieri Autostrade per l'Italia ha compiuto un passo per cambiare il suo sistema di sorveglianza della rete. E si sta muovendo per arrivare alla riapertura dei viadotti, parzialmente interdetti, della A26. L'ad Roberto Tomasi, ieri ha Genova, ha annunciato che Aspi, oltre ad aver pianificato, sulle tratte liguri, 117 interventi di manutenzione per un totale di loo milioni di euro, ha affidato a un'associazione temporanea di impresa (Ati), composta da quattro società specializzate, le attività di sorveglianza, in precedenza svolte dalla controllata Spea, delle opere infrastrutturali della rete autostradale. Nei giorni scorsi, inoltre, spiegano fonti tecniche vicine all'azienda, è stata completata una serie di verifiche sulla sicurezza statica dei viadotti Fado e Pecetti della A26. Verifiche condotte anche «da tre consulenti esterni» e che, a quanto risulta, «hanno dato esito positivo», rispetto alle condizioni dei viadotti....................................................
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