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sabato 2 maggio 2020

Modena, sequestra 157.000 mascherine non sicure per 800.000 euro


SABATO 02 MAGGIO 2020 09.16.35


Modena, sequestra 157.000 mascherine non sicure per 800.000 euro

Modena, sequestra 157.000 mascherine non sicure per 800.000 euro Controlli della GdF in 2 aziende, denunciati i titolari Roma, 2 mag. (askanews) - Nuovo sequestro, questa volta nel Modenese, di mascherine in commercio per l'emergenza coronavirus senza i prescritti requisiti di sicurezza. La Guardia di Finanza ha individuato e sequestrato circa 157mila mascherine tra filtranti (mod. FFP2) e chirurgiche tristrato, per un valore commerciale di oltre 800.000 euro, che avrebbero esposto al rischio la salute degli ignari acquirenti. In una prima operazione i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena hanno trovato in un'azienda di Sassuolo 132.800 mascherine senza la marcatura CE e le certificazioni dell'Istituto Superiore di Sanità o dell'INAIL. La merce sequestrata, proveniente da un fornitore cinese, era infatti accompagnata unicamente da un "Certificate of Compliance", documento non sufficiente ad attestarne la sicurezza. In un secondo caso, invece, i finanzieri di Modena hanno riscontrato presso un'altra azienda del posto che i presidi sanitari, sempre di provenienza cinese, recavano la marcatura CE derivante dalla presentazione di un "certificato di conformità" rilasciato da una società non autorizzata a garantirne la genuinità, avente un nome molto simile a quello di un noto organismo certificatore, conosciuto a livello internazionale. Nella circostanza, le Fiamme Gialle, rilevando la frode nell'esercizio del commercio, hanno sequestrato 10.470 mascherine detenute presso il magazzino di una società modenese e presso una farmacia nonché, su delega della Procura, hanno sequestrato altri 13.884 pezzi presso gli acquirenti della merce, tra le provincie di Milano, Como, Trento, Reggio Emilia e Perugia. I titolari delle aziende coinvolte nelle due operazioni, responsabili dell'illecita commercializzazione dei presidi sanitari, sono stati denunciati in Procura, a piede libero, per le ipotesi di reato di frode in commercio e nelle pubbliche forniture. Sav 20200502T091625Z  

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