Translate

mercoledì 8 luglio 2020

Brasile: Juninho contro Bolsonaro, da noi migliaia di Floyds =


MERCOLEDÌ 08 LUGLIO 2020 16.44.43


Brasile: Juninho contro Bolsonaro, da noi migliaia di Floyds =

(AGI) - Roma, 8 lug. - "In Brasile ci sono migliaia di George Floyds", ma si racconta un'altra realta'. L'ex calciatore brasiliano e direttore sportivo dell'Olympique Lione, Juninho Pernambucano, l'ex re delle punizioni, non le manda a dire al presidente Jair Bolsonaro e in una lunga intervista al Guardian si definisce in diversi passaggi triste, deluso e indignato. "Non ho piu' contatti con l'80-90% dei miei familiari perche' siamo in disaccordo su Bolsonaro", racconta Juninho. Quando nel 2018 l'attuale presidente stava guadagnando consensi "provai a parlare con le persone, a far vedere loro dei video. Bolsonaro e' figlio di WhatsApp e delle fake news e la mia decisione e' stata quella di tagliare i ponti con chi lo sostiene. So che qualcuno si e' pentito del voto. Allora pensava che fosse l'unica opzione". In Brasile piu' della meta' della popolazione e' nera e nel Paese si contano innumerevoli casi simili a quelli dell'afroamericano ucciso a Minneapolis da un agente bianco. Tra le vittime piu' giovani ci sono Joao Pedro, ucciso dalla polizia a soli 14 anni, e Agatha Felix, di 8 anni. "E' disumano sostenere che in Brasile non ci sono George Floyds", ha detto Juninho commentando le dichiarazioni di qualche giorno fa di Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente, membro del congresso e rappresentante del Movimento di Steve Bannon in Sud America. "Ogni giorno ci sono sparatorie. E anche i gay vengono perseguitati", ha continuato l'ex asso brasiliano. Poi il capitolo piu' doloroso e buio: l'epidemia di coronavirus che ha portato al Brasile il triste primato di secondo Paese al mondo per numero di contagi, con oltre 1,6 milioni di casi. "Ingiustizia. Tutto quello che stiamo facendo e' sbagliato: stiamo facendo il contrario di quello che ha fatto il resto del mondo, Sono brasiliano, so bene che siamo un paese povero e che le persone hanno bisogno di lavorare, ma c'e' in ballo la vita stessa. Se avessimo chiuso, ma no e' terribilmente triste vedere ora la nostra nazione". (AGI)MOS 081644 LUG 20 NNNN

Nessun commento: