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venerdì 31 luglio 2020

Garante a Forze polizia, basta indulgenza su violenze



VENERDÌ 31 LUGLIO 2020 16.45.04


Garante a Forze polizia, basta indulgenza su violenze

ZCZC8994/SXB XCI20213017505_SXB_QBXB U CRO S0B QBXB Garante a Forze polizia, basta indulgenza su violenze (v. Garante a Forze polizia, allarme per fatti...delle 16,12) (ANSA) - ROMA, 31 LUG - "Non e' tollerabile il linguaggio che si e' visto emergere da carte che riportano intercettazioni di colloqui di appartenenti a Forze dell'ordine; non e' ammissibile che le persone, una volta riportate sotto il controllo di chi esercita l'autorita' in nome della collettivita', possano subire forme di violenza; ne' e' accettabile qualsiasi indulgenza o asserita inconsapevolezza perche' finirebbe implicitamente per proiettare quell'innegabile messaggio di impunita' che e' il vero germe distruttivo delle Forze dell'ordine in una democrazia". Lo sostiene il Garante nazionale delle persone private della liberta' che ha incontrato i vertici della polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della polizia penitenziaria e della Guardia di finanza per offrire il proprio contributo a una riflessione su tali temi e a un rafforzamento di un'azione comune per la costruzione di un impianto culturale che isoli tali comportamenti. In particolare il Presidente del Garante nazionale, Mauro Palma, insieme a una delle due componenti del Collegio, Daniela de Robert, ha incontrato il Prefetto Franco Gabrielli, il Comandante generale Giovanni Nistri, il Comandante generale Giuseppe Zafarana e il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia. (ANSA). FH 31-LUG-20 16:44 NNNNVENERDÌ 31 LUGLIO 2020 16.51.44


Garante a Forze polizia, basta indulgenza su violenze (2)

ZCZC9066/SXB XCI20213017530_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Garante a Forze polizia, basta indulgenza su violenze (2) (ANSA) - ROMA, 31 LUG - Al centro degli incontri, spiega una nota del Garante- che invitato le forze di polizia a costituirsi parte civile nei processi che riguardano i propri appartenenti - " la condivisione di tre termini che rischiano per taluni di costituire dei costruttori culturali negativi e che richiedono quindi particolare attenzione nelle fasi di formazione iniziale e in itinere. La prima parola erroneamente declinata riguarda la produttivita' della propria azione, interpretata come quantita' di operazioni portate avanti, quale indicatore della positivita' del proprio ruolo e della speranza di carriera. La seconda parola e' inimicizia, qualora essa finisca per connotare la relazione tra chi esercita la funzione di repressione del reato e il relativo autore, non piu' visto come responsabile di quanto commesso e quindi necessario destinatario dell'azione repressiva e sanzionatoria, ma come nemico da annientare. La terza parola riguarda il rischio di implicita impunita' che puo' nascondersi dietro un male interpretato spirito di appartenenza a un Corpo, non piu' visto come espressione dei suoi valori, ma come velo difensivo anche di chi tali valori ha offeso". Il Garante nazionale "ha preso atto, con soddisfazione e certamente senza stupore, della volonta' di tutti i vertici delle Forze di polizia di proseguire nella collaborazione, ragionando insieme su come rafforzare gli esistenti protocolli di intesa stipulati gia' nel passato con il Garante, nell'ottica della costruzione di una cultura che a ogni livello sviluppi e dia concretezza a quei valori di cui ciascuna Forza e' portatrice. La Costituzione del proprio Corpo come parte civile in processi che si potranno tenere per gli episodi oggi oggetto di cronaca - cosi' come gia' fatto dall'Arma dei Carabinieri in un processo in corso - sara', a parere del Garante nazionale, un elemento tangibile di volonta' in tale direzione e dara' concretezza a quell'impegno di cui la partecipazione del Garante nazionale alla formazione e' espressione".(ANSA). FH 31-LUG-20 16:51 NNNN

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