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lunedì 13 luglio 2020

Resistenza: comandante 'Geppe' muore a 97 anni a Cagliari






LUNEDÌ 13 LUGLIO 2020 10.11.43

Resistenza: comandante 'Geppe' muore a 97 anni a Cagliari =

(AGI) - Cagliari, 13 lug. - Il comandante 'Geppe' non c'e' piu'. Il partigiano Nino Garau, gia' segretario del Consiglio regionale della Sardegna, e' mancato ieri a 97 anni a Cagliari, la sua citta'. Ne ha dato notizia Marco Sini, coordinatore regionale dell'Anpi-Associazione nazionale partigiani. Garau aveva partecipato alla Resistenza nel Modenese, come comandante della brigata partigiana garibaldina 'Aldo Casalgrandi', con nome di battaglia di 'Geppe'. La sua storia e' raccontata nel film intervista 'Geppe e gli altri- Storia di vita di un comandante partigiano sardo", prodotto dall'Issra-Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'autonomia e dal Lev, autori Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Walter Falgio, Francesco Capuzzi e Laura Stochino. (AGI)Red/Rob (Segue) 131011 LUG 20 NNNN
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Resistenza: comandante 'Geppe' muore a 97 anni a Cagliari (2)=

(AGI) - Cagliari, 13 lug. - A 17 anni Garau era entrato nell'Accademia aeronautica di Caserta, come allievo ufficiale, ma aveva dovuto lasciarla dopo due anni, con l'armistizio dell'8 settembre 1943. Catturato dai tedeschi, ha subito - ricorda Sini - "violenze, torture e menomazioni fisiche", prima di riuscire a fuggire dal carcere di Verona e tornare fra i partigiani. Dopo la guerra Garau e' riuscito a laurearsi in Giurisprudenza. Decorato al Valore militare, il 25 aprile 2015 ha ricevuto la Medaglia della Liberazione per il 70 anniversario. 'Geppe' era cittadino onorario di Spilamberto, comune del Modenese che aveva contribuito a liberare da partigiano e di cui aveva ricevuto le chiavi. Garau ha fatto parte del Consiglio superario della pubblica amministrazione e ha ricevuto anche, dal presidente del Coni, la Stella d'argento al Merito sportivo, per i suoi incarichi dirigenziali nella Federazione italiana pallacanestro. Negli ultimi anni ha portato la sua testimonianza nelle scuole partecipando a iniziative dell'Anpi e del Cidi. Qualche mese fa era stato intervistato per l'archivio del 'Memoriale dei Partigiani' dell'Anpi nazionale. (AGI)Red/Rob 131011 LUG 20 NNNN

LUNEDÌ 13 LUGLIO 2020 12.21.15


Si raccontò 62 anni dopo, morto a 96 anni il partigiano "Geppe"

Si raccontò 62 anni dopo, morto a 96 anni il partigiano "Geppe" Nell'aprile '45 liberò dai nazifascisti Spilamberto nel Modenese Roma, 13 lug. (askanews) - Il comandante partigiano Nino Garau, nome di battaglia Geppe, è morto ieri sera 12 luglio nella sua casa di Cagliari. Avrebbe compiuto 97 anni il 12 dicembre. Lo rende noto l'Istituto sardo per la storia dell'Antifascismo e della Società contemporanea (Issasco). "Ci lascia un antifascista combattente e un caro amico con il quale abbiamo condiviso decine di chiacchierate, conferenze, incontri in tante scuole, teatri, Comuni della Sardegna. Da quel 19 febbraio 2007, giorno in cui una pattuglia di studenti e giovani ricercatori dell'Istituto sardo per la storia della Resistenza iniziarono a raccogliere la sua straordinaria testimonianza. Allora, per la prima volta, dopo 62 anni di silenzio, Nino Garau decideva di ricostruire la sua esperienza di lotta dall'8 settembre '43 alla Liberazione e il suo ritorno a Cagliari dopo la guerra. Una memoria lucidissima accompagnata da una personale elaborazione lontana dall'esaltazione e dalla retorica, portò l'Issra con il Laboratorio di Etnografia Visiva dell'Università di Cagliari alla produzione del film "Geppe e gli altri. Storia di vita di un comandante partigiano sardo" che presentammo in anteprima con lui il 23 aprile 2012 nella sala consiliare del Comune di Cagliari". "Da allora seguirono numerose iniziative, sempre arricchite dalle sue parole, dallo scambio privilegiato con il testimone. Ricordiamo Ales, San Sperate, Oristano, Sardara, Nuoro, San Gavino, Villacidro, Alghero, Roma, recentemente Spilamberto, la città in provincia di Modena che Garau, alla guida della brigata "Aldo Casalgrandi", liberò dai nazifascisti la notte tra il 22 e il 23 aprile del '45. Nino è stato prigioniero dei tedeschi, è stato torturato, è riuscito a fuggire dal carcere di Verona e a riprendere la lotta, ha dovuto affrontare la "caccia alle streghe" del dopoguerra, subendo il carcere perché accusato ingiustamente da fonte anonima dell'omicidio di un fascista dopo il 25 aprile. È stato assunto dal Consiglio regionale della Sardegna il 1 ottobre 1949 e dal '60 al '78 ha ricoperto l'alta carica di segretario generale dell'istituzione autonomista. È stato insignito della medaglia di bronzo al valor militare che ha sempre mal digerito perché riteneva di meritare di più. Per questo l'Issasco ha inoltrato al ministero della Difesa la richiesta di revisione dell'onorificenza". "Grazie Nino per averci aiutato a ricostruire un pezzo di storia della Resistenza - della tua Resistenza - ma soprattutto grazie per averci dimostrato che se la coerenza con i valori della libertà e dell'antifascismo non è mai stata barattabile per te, nel corso della tua vita lunga e combattuta, tanto più non lo deve essere per noi". Firmano il comunicato i membri del consiglio direttivo dell'Issasco con Valeria Deplano, Laura Stochino, Francesco Bachis, Walter Falgio, Eros Francescangeli, Antonello Lullia, Daniele Sanna si stringe ai familiari di Nino Garau, alla moglie Luciana, ai figli Emanuela, Dino e Stefania, agli amati nipoti e pronipoti. Cro/Ska 20200713T122112Z

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