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venerdì 4 settembre 2020

= SCHEDA = Coronavirus: corsa per vaccino,prime risposte e dubbi =

 





VENERDÌ 04 SETTEMBRE 2020 18.50.42


= SCHEDA = Coronavirus: corsa per vaccino,prime risposte e dubbi =

(AGI) - Roma, 4 set. - Tra polemiche, accelerazioni ed elezioni, la corsa al vaccino contro il virus Sars-Cov2 non conosce soste. "Mi dimetterei immediatamente se ci fosse indebita interferenza": Moncef Saloui, capo dell'operazione Warp Speed, quella con la quale gli Stati Uniti hanno deciso di investire oltre dieci miliardi di dollari per lo sviluppo di un vaccino contro il virus Sars-CoV2, ha risposto cosi' all'annuncio dell'amministrazione Trump che ha chiesto ai 50 governatori degli Stati americani di tenersi pronti per una distribuzione del vaccino gia' a partire dal primo novembre prossimo, appena due giorni prima delle elezioni per l'elezione del presidente Usa. Le parole di Saluoi, che ha sulle spalle una lunga esperienza proprio nel campo dello sviluppo dei vaccini, sono una presa di distanza netta da questa ipotesi di un rilascio anticipato del vaccino e sembra recepire i timori, paventati da molti esperti, anche italiani, di una possibile autorizzazione anticipata alla distribuzione di vaccini che ancora sono in fase di sperimentazione. (AGI)Red/Vic (Segue) 041849 SET 20 NNNN

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= SCHEDA = Coronavirus: corsa per vaccino,prime risposte e dubbi (2)=

(AGI) - Roma, 4 set. - "Non fare la fase tre significa far accedere al mercato un prodotto che puo' essere pericoloso e che puo' non creare l'immunita' sufficiente: e' sbagliato e pericoloso", ha detto in un'intervista a La Stampa il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza. Attualmente, secondo i dati del Milken Institute di Pasadena sono almeno 210 i candidati vaccini in fase di sviluppo. Tra questi, almeno 30 sono in fase di test clinici, di cui almeno 6 sono quelli che sono arrivati in fase III di sperimentazioni. Tra questi vanno compresi i vaccini sviluppati in Cina, che mentre sono stati autorizzati ad un uso speciale in quel Paese, continuano ad essere sottoposti a sperimentazione all'estero, come per esempio negli Emirati Arabi Uniti. Nel frattempo pero', in Cina si procede con la somministrazione che in una prima fase ha coinvolto i militari e ora, stando a quanto rivelato in tv da un funzionario pubblico, avrebbe coinvolto anche suoi colleghi. Inoltre, ai lavoratori in prima linea delle compagnie aeree cinesi, degli aeroporti, del China National Aviation Fuel Group e di TravelSky Technology Limited verra' fornito un vaccino candidato su base volontaria. La Civil Aviation Administration of China ha chiesto a questi settori e aziende di compilare un elenco di informazioni personali dei dipendenti disposti a prendere il vaccino. (AGI)Red/Vic (Segue) 041849 SET 20 NNNN

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(AGI) - Roma, 4 set. - Cominciano a trapelare dettagli anche su un altro vaccino che prima di Ferragosto aveva suscitato polemiche per la sua prematura autorizzazione: quello sviluppato dall'Istituto Gamaleya di Mosca. Proprio oggi, la rivista The Lancet pubblica i dati relativi alla prima fase di sperimentazione del vaccino, quando il prodotto era stato somministrato ad un campione di 76 volontari. In tutti i pazienti il vaccino ha innescato una risposta immunitaria senza "gravi effetti negativi". I livelli di anticorpi sono stati fino a 1,5 volte superiori a quelli dei pazienti in recupero con Covid-19. I ricercatori dell'Istituto Gamaleya di Mosca, il centro statale che ha sviluppato il vaccino, hanno scoperto che i test hanno dimostrato che il vaccino "e' sicuro e immunogenico negli adulti sani", ma hanno affermato che "sono necessarie ulteriori indagini sull'efficacia di questo vaccino" per prevenire Covid-19. La Russia ha scioccato gran parte della comunita' medica globale il mese scorso quando ha autorizzato il vaccino, noto come Sputnik V, dopo aver completato gli studi clinici limitati descritti nello studio, noti come fase uno e fase due, prima di pubblicare qualsiasi dato. I ricercatori hanno iniziato solo ora le prove di fase tre, che coinvolgeranno piu' di 40.000 volontari. La consegna di grandi lotti del vaccino russo contro il Covid-19 iniziera' questo mese e le vaccinazione saranno avviate da novembre-dicembre. Lo ha reso noto il ministro della Salute, Mikhail Murashko. (AGI)Red/Vic (Segue) 041849 SET 20 NNNN

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(AGI) - Roma, 4 set. - "Si stanno formando gruppi di monitoraggio post-registrazione, sono gia' state reclutate piu' di 2.500 persone e il loro totale numero raggiungera' 40mila", ha dichiarato il ministro. "Raggiungeremo i numeri massimi in novembre-dicembre e sara' possibile vaccinarsi contro l'influenza e il nuovo coronavirus in tempi diversi", ha aggiunto Murashko, confermando che ci sono "altri vaccini" in fase di registrazione. Nonostante gli annunci che arrivano da Washington, Mosca e da Pechino, l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) prevede che programmi di vaccinazioni di massa contro il coronavirus non potranno avere inizio prima della meta' del 2021. La stima e' stata avanzata dalla portavoce dell'agenzia Onu, Margaret Harris, in un briefing a Ginevra. "Non ci aspettiamo di vedere vaccinazioni diffuse fino a meta' del prossimo anno", ha dichiarato la Harris, citata dal Guardian. La portavoce dell'Oms ha ribadito l'importanza di eseguire controlli rigorosi sui vaccini per garantirne efficacia e sicurezza. "Questa fase 3 deve richiedere piu' tempo perche' dobbiamo vedere quanto sia veramente protettivo il vaccino e dobbiamo anche vedere quanto sia sicuro", ha sottolineato. Nel frattempo, si discute su come riuscire a distribuire in maniera efficace nel mondo i vaccini che dovessero ottenere il via libero a valle delle sperimentazioni cliniche. Per esempio, 19 esperti sanitari globali di tutto il mondo hanno proposto un nuovo piano in tre fasi per la distribuzione del vaccino - chiamato Fair Priority Model - che mira a ridurre le morti premature e altre conseguenze irreversibili sulla salute da Covid-19. (AGI)Red/Vic (Segue) 041849 SET 20 NNNN

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(AGI) - Roma, 4 set. - Pubblicato questa settimana su Science, il documento e' stato elaborato sotto la guida di Ezekiel J. Emanuel, MD, PhD, vice rettore per le iniziative globali e presidente di Etica medica e politica sanitaria presso la Perelman School of Medicine dell'Universita' della Pennsylvania. "L'idea di distribuire i vaccini per popolazione sembra essere una strategia equa - ha detto Emanuel - Ma il fatto e' che normalmente, distribuiamo le cose in base alla gravita' della sofferenza in un dato luogo e, in questo caso, sosteniamo che la misura principale della sofferenza dovrebbe essere il numero di morti premature che un vaccino impedirebbe". Nella loro proposta, gli autori indicano tre valori fondamentali che devono essere considerati quando si distribuisce un vaccino Covid-19 tra i Paesi: favorire le persone e limitare i danni, dare la priorita' agli svantaggiati e dare uguale preoccupazione morale per tutti gli individui. Il Fair Priority Model affronta questi valori concentrandosi sulla mitigazione di tre tipi di danni causati da Covid-19: morte e danni permanenti agli organi, conseguenze indirette sulla salute, come tensione e stress del sistema sanitario, nonche' distruzione economica. Di tutte queste dimensioni, prevenire la morte, in particolare la morte prematura, e' particolarmente urgente, sostengono gli autori, e, per questo, questa azione e' al centro della Fase 1 del Fair Priority Model. Le morti premature da Covid-19 sono determinate in ogni Paese calcolando "gli anni di vita persi rispetto agli standard previsti", una metrica sanitaria globale comunemente usata. Nella Fase 2, gli autori propongono due metriche che puntano al miglioramento economico complessivo e la misura in cui le persone sarebbero risparmiate dalla poverta'. Nella Fase 3, i Paesi con tassi di trasmissione piu' elevati hanno inizialmente la priorita', ma tutti i Paesi dovrebbero eventualmente ricevere vaccini sufficienti per fermare la trasmissione, il che si prevede richieda che il 60-70% della popolazione sia immune. Il piano dell'OMS, al contrario, inizia con il 3% della popolazione di ogni Paese che riceve vaccini e continua con un'allocazione proporzionale alla popolazione fino a quando ogni Paese non ha vaccinato il 20% dei suoi cittadini. Emanuel e i coautori sostengono che sebbene possa essere politicamente sostenibile, quel piano "presume erroneamente che l'uguaglianza richieda un trattamento identico dei paesi situati in modo diverso, piuttosto che rispondere equamente ai loro diversi bisogni". (AGI)Red/Vic (Segue) 041849 SET 20 NNNN

VENERDÌ 04 SETTEMBRE 2020 18.50.48


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(AGI) - Roma, 4 set. - In realta', Paesi ugualmente popolosi stanno affrontando livelli di morte e devastazione economica drammaticamente diversi dalla pandemia, dicono. Gli autori si oppongono anche a un piano che darebbe la priorita' ai Paesi in base al numero di operatori sanitari in prima linea, alla percentuale della popolazione sopra i 65 anni e al numero di persone con comorbidita' all'interno di ciascun Paese. Affermano che l'immunizzazione preferenziale degli operatori sanitari - che hanno gia' accesso ai dispositivi di protezione individuale (DPI) e ad altri metodi avanzati di prevenzione delle malattie infettive - probabilmente non ridurrebbe sostanzialmente i danni nei Paesi a reddito piu' elevato. Allo stesso modo, concentrarsi sulla vaccinazione di Paesi con popolazioni piu' anziane non ridurrebbe necessariamente la diffusione del virus o minimizzerebbe la morte. Inoltre, le nazioni a basso e medio reddito hanno meno residenti anziani e operatori sanitari pro capite rispetto a quelle a reddito piu' alto. "Quello che finisci per fare e' dare un sacco di vaccini ai Paesi ricchi, il che non sembra l'obiettivo di una distribuzione giusta ed equa - ha detto Emanuel - Spettera' ai leader politici, all'OMS e ai produttori implementare questo modello. I responsabili delle decisioni stanno cercando un quadro per garantire che tutti nel mondo possano essere vaccinati, in modo da poter fermare la diffusione di questo virus". In attesa che venga definita una strategia efficace per la distribuzione equa dei vaccini, la Commissione europea ha annunciato uno stanziamento da 400 milioni di euro sotto forma di garanzie, con il quale ha aderito al protocollo Covax finalizzato ad accelerare lo sviluppo e la produzione di vaccini per il Covid-19. Lo strumento messo in piedi dalla Gavi (Alleanza per i vaccini), dalla Coalizione per l'innovazione in materia di preparazione alle epidemie (Cepi) e dall'Oms, mira anche a raggiungere un'alta capacita' di produzione e acquisto di forniture, "in modo che 2 miliardi di dosi possano essere equamente distribuite entro la fine del 2021", si legge sul sito dell'Oms. Al contrario l'amministrazione Trump "non partecipera'" al piano in cui siano coinvolti i principali Paesi del mondo volto a distribuire in modo equo il vaccino contro il coronavirus. Lo ha sottolineato un portavoce della Casa Bianca. "Gli Usa continueranno a coinvolgere i loro partner internazionali per sconfiggere il virus ma non saremo vincolati da organizzazioni multilaterali influenzate dalla corrotta Oms e dalla Cina", ha spiegato il portavoce. (AGI)Red/Vic 041849 SET 20 NNNN


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