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venerdì 4 settembre 2020

REGINA ELENA: SCOPERTO COME RIDURRE METASTASI CANCRO MAMMARI

VENERDÌ 04 SETTEMBRE 2020 13.47.58


REGINA ELENA: SCOPERTO COME RIDURRE METASTASI CANCRO MAMMARIO (2)

9CO1101289 4 CRO ITA R01 REGINA ELENA: SCOPERTO COME RIDURRE METASTASI CANCRO MAMMARIO (2) (9Colonne) Roma, 4 set - Da diversi anni è noto che l'ipercolesterolemia o una dieta ricca di grassi e colesterolo rappresentano un fattore di rischio per forme aggressive di tumore al seno, sebbene i meccanismi biologici alla base di questa osservazione non siano ancora del tutto chiari. I risultati di questa ricerca forniscono un'importante chiave di lettura per la comprensione dei dati epidemiologici a disposizione. "L'obiettivo del nostro studio - prosegue Luca Cardone - è migliorare la terapia di pazienti affette da forme aggressive di tumore al seno attraverso un approccio di riposizionamento di farmaci, di cui il nostro laboratorio si occupa da tempo: trovare in pratica un farmaco già in uso clinico per altre indicazioni terapeutiche, e quindi utilizzabile in tempi brevi, per ridurre la capacità di generare metastasi e recidive, uccidendo selettivamente le cellule staminali responsabili. Abbiamo così identificato un farmaco, chiamato pyrvinium, con queste caratteristiche". È stato necessario capire quali fossero, tra le migliaia di reazioni che avvengono in una cellula, quelle controllate dal farmaco e identificare le tracce del meccanismo di azione delle molecole contro le cellule staminali. I ricercatori hanno utilizzato la biologia computazionale e l'intelligenza artificiale, generando in tempi brevi modelli matematici del metabolismo di una cellula staminale tumorale TNBC. (SEGUE) 041348 SET 20    VENERDÌ 04 SETTEMBRE 2020 13.47.58


REGINA ELENA: SCOPERTO COME RIDURRE METASTASI CANCRO MAMMARIO (2)

9CO1101289 4 CRO ITA R01 REGINA ELENA: SCOPERTO COME RIDURRE METASTASI CANCRO MAMMARIO (2) (9Colonne) Roma, 4 set - Da diversi anni è noto che l'ipercolesterolemia o una dieta ricca di grassi e colesterolo rappresentano un fattore di rischio per forme aggressive di tumore al seno, sebbene i meccanismi biologici alla base di questa osservazione non siano ancora del tutto chiari. I risultati di questa ricerca forniscono un'importante chiave di lettura per la comprensione dei dati epidemiologici a disposizione. "L'obiettivo del nostro studio - prosegue Luca Cardone - è migliorare la terapia di pazienti affette da forme aggressive di tumore al seno attraverso un approccio di riposizionamento di farmaci, di cui il nostro laboratorio si occupa da tempo: trovare in pratica un farmaco già in uso clinico per altre indicazioni terapeutiche, e quindi utilizzabile in tempi brevi, per ridurre la capacità di generare metastasi e recidive, uccidendo selettivamente le cellule staminali responsabili. Abbiamo così identificato un farmaco, chiamato pyrvinium, con queste caratteristiche". È stato necessario capire quali fossero, tra le migliaia di reazioni che avvengono in una cellula, quelle controllate dal farmaco e identificare le tracce del meccanismo di azione delle molecole contro le cellule staminali. I ricercatori hanno utilizzato la biologia computazionale e l'intelligenza artificiale, generando in tempi brevi modelli matematici del metabolismo di una cellula staminale tumorale TNBC. (SEGUE) 041348 SET 20    VENERDÌ 04 SETTEMBRE 2020 13.55.00


REGINA ELENA: SCOPERTO COME RIDURRE METASTASI CANCRO MAMMARIO (3)

9CO1101290 4 CRO ITA R01 REGINA ELENA: SCOPERTO COME RIDURRE METASTASI CANCRO MAMMARIO (3) (9Colonne) Roma, 4 set - Lo studio ha dimostrato che queste cellule aggressive si nutrono di glucosio e lo convertono in acidi grassi e colesterolo per garantire le loro efficienti funzioni vitali. Il farmaco pyrvinium, attraverso un meccanismo di azione multifattoriale, è in grado di azzerare contemporaneamente più vie di sintesi dei lipidi a partire dal glucosio. In modelli preclinici, il farmaco ha dimostrato la sua efficacia: uccide le cellule staminali e riduce il numero di metastasi sia in trattamento neo-adiuvante sia adiuvante. I prossimi passi - sottolinea Cardone - saranno quelli di migliorare la biodisponibilità del farmaco e valutare la sua efficacia nei pazienti oncologici, in combinazione con le chemioterapie. "Il lavoro - commenta Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell'Istituto REGINA Elena - dimostra l'importanza della combinazione di approcci sperimentali basati sull'uso dei big-data e modelli bio-computazionali nella ricerca oncologica, senza dimenticare l'approccio multidisciplinare e la capacità di fare rete tra laboratori con diverse competenze e tecnologie al fine di comprendere sempre più nel dettaglio le cellule tumorali e definire le loro vulnerabilità per colpirle con terapie mirate". (BIG ITALY / mag) 041355 SET 20    

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