Translate

giovedì 10 dicembre 2020

Regeni, Pm Roma: Giulio nove giorni in mano ad aguzzini

GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2020 13.26.22


Regeni, Pm Roma: Giulio nove giorni in mano ad aguzzini

Regeni, Pm Roma: Giulio nove giorni in mano ad aguzzini Le contestazioni del sostituto procuratore Sergio Colaiocco Roma, 10 dic. (askanews) - E' dal 4 Dicembre 2018 che il nome degli appartenenti alla National Security egiziana sono noti agli inquirenti della Procura di Roma in relazione all'omicidio di Giulio Regeni. Da quel giorno il nome degli ufficiali venne scritto sul registro degli indagati. L'atto di chiusura delle indagini notificato oggi ai difensori d'ufficio permette di bissare quel decreto di irreperibilità già emesso a Maggio 2018. Il passaggio dovrà esser valutato dal giudice dell'udienza preliminare, lui dovrà fare autonoma valutazione per capire se gli imputati hanno avuto o meno notizia del procedimento o se tutto si è svolto a loro insaputa. Senza l'elezione di domicilio - secondo norma - occorre provare con altri elementi che gli indagati sono stati informati del procedimento. La notorietà del procedimento contro di loro è un fatto. Come noto dalla notifica del 415 bis ci sono 20 giorni per farsi interrogare o per depositare memorie. La richiesta di rinvio a giudizio sarà formulata intorno a metà Gennaio 2021. La diplomazia, sinora, ha fallito. L'ultima telefonata tra il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi ed il premier Giuseppe Conte non è servita a dipanare la matassa. Quando ha avuto l'occasione Al Sisi ha "elogiato le ottime relazioni tra i due paesi nei vari campi, politico, militare ed economico, così come la cooperazione per affrontare molte sfide nella regione del Mediterraneo orientale, in particolare la lotta all'ideologia estremista ed il terrorismo". E poi - è stato spiegato in una nota - "l'importanza che l'Egitto attribuisce allo sviluppo della cooperazione tra Egitto e Italia in diversi ambiti, ed al coordinamento e consultazione in merito a varie questioni regionali". Le due pagine dell'atto formulato dal pm Sergio Colaiocco, controfirmato dal procuratore Michele Prestipino, indicano responsabilità chiare, ricostruite attraverso testimonianze ed incrocio di tabulati telefonici. Il sindacalista Mohamed Abdallah, rappresentante del sindacato indipendente dei venditori ambulanti del Cairo, è stato quello che ha presentato la denuncia alla polizia. Lui chiedeva a Giulio di poter usare a fini personali una borsa di studio che il giovane, grazie a una fondazione britannica, voleva far arrivare al sindacato. La richiesta di Abdallah e la risposta del ragazzo vennero immortalate in un video, girato dal finto amico nel dicembre del 2015. Quelle immagini, girate con una telecamera nascoste, sono le ultime di Giulio. Abdallah non è accusato oggi. Nav 20201210T132615Z  

Nessun commento: