SABATO 30 GENNAIO 2021 02.04.26
La Verita' - L'editoriale - Amici pericolosi di Renzi d'Arabia - L'ex premier fa comunella con uno Stato tirannico
IL VIAGGIO A RIAD É UN GROSSO CASO POLITICO AMICI PERICOLOSI DI RENZI D'ARABIA 11 senatore non ha rispettato la quarantena imposta a tutti gli italiani. Ma soprattutto, da membro della commissione Difesa, si fa pagare da un Paese totalitario cui l'Italia ha appena negato la vendita di armi. In barba ai tanto sbandierati diritti umani di MAURIZIO BELPIETRO ¦ Da giovedì, cioè da quando Matteo RENZI ha varcato il portone del Quirinale per partecipare alle consultazioni sulla crisi di governo, ci stiamo interrogando su una questione. Ma L'EDITORIALE il leader di Italia viva poteva salire la scalinata sul Colle per incontrare Sergio Mattarella o doveva starsene tappato in casa propria? Come è obbligo per i comuni mortali, chiunque rientri dall'estero, e in particolare da Paesi che sono indicati nell'apposita lista del ministero dell'Interno, è infatti soggetto a una quarantena di 14 giorni. E di questo elenco di nazioni guarda caso fa parte l'Arabia Saudita, da cui - come è noto perché il video del suo incontro con il principe Mohammed Bin Salman è stato messo online - l'ex presidente del Consiglio è tornato L'ex premier fa comunella con uno Stato tirannico nei giorni scorsi. Il dpcm del 14 gennaio non dà adito a dubbi: se qualcuno torna da un viaggio all'estero poi deve chiudersi in casa per due settimane. Così dicono le norme anti Covid decise dal governo di cui fino all'altro ieri il partito di RENZI faceva parte. Certo, sono ammesse delle deroghe, ma a leggere l'elenco delle categorie a cui non si applica l'isolamento fiduciario non vi si ritrovano i parlamentari. A essere esentati dalla quarantena sono gli equipaggi degli aerei e il personale viaggiante, i transfrontalieri, il personale sanitario o i lavoratori che debbano svolgere funzioni con la massima urgenza, funzionari o agenti di polizia, diplomatici in missione o militari, oppure qualcuno a cui per motivi gravi siano stati applicati speciali protocolli di sicurezza approvati dalla competente autorità sanitaria o, ancora, chi abbia viaggiato su un cosiddetto volo «Covid free», dove cioè tutti i viaggiatori siano stati sottoposti al test anti coronavirus prima di imbarcarsi. Al momento non risulta che RENZI sia un transfrontaliero e nemmeno un pilota d'aereo, un agente di polizia o un operatore sanitario. Può darsi che abbia ricevuto una speciale deroga oppure che si sia adeguato all'ordinanza del ministero della Salute sui voli esenti da Covid, sottoponendosi a un tampone e questo sia stato ritenuto sufficiente, ma essendoci la privacy non è possibile approfondire. Una cosa è certa: alla maggior parte degli italiani da mesi sono vietati i trasferimenti da un paese all'altro. Occhio: paese con la p minuscola, cioè Comuni a volte a distanza di pochi chilometri, non Stati confinanti. Andare da Brescia a Bergamo rischia di diventare un problema, per non parlare di espatriare in Svizzera per qualche giorno. Ma a quanto pare volare a Riad si può, anche se da quelle parti è richiesta una quarantena di sette giorni. Però, forse più dell'obbligo o meno dell'isolamento fiduciario, che è tassativo per studenti o lavoratori che rientrino dall'estero (per chi arriva dalla Gran Bretagna non basta neppure il tampone preventivo e neppure quello successivo, perché comunque è imposta la quarantena), ciò che conta è che il senatore semplice di Scandicci si sia recato in Arabia Saudita. Perché c'è andato? Perché fa parte del board dello FII Institute, ovvero di una fondazione direttamente controllata da Riad. Una presenza, quella nel consiglio, che secondo il quotidiano Domani sarebbe pagata profumatamente, ossia 80.000 euro. Online si può ritrovare il video dell'importante appuntamento, in cui si vede RENZI al cospetto del principe ereditario, cioè di quel Mohammed Bin Saìman sospettato di aver fatto strangolare per poi farlo fare a pezzi il giornalista dissidente Jamal Khashoggi, trucidato all'interno dell'ambasciata ad Ankara dove era stato attirato per la consegna del passaporto. Il fondatore di Italia viva ed ex segretario del Pd, colui che storce il naso davanti ai sovranisti amici di Viktor Orbán e critica chi non ha preso le distanze da Donald Trump, nel filmato è protagonista di un colloquio surreale. RENZI non si lamenta per i metodi da Medioevo con cui la monarchia araba si sbarazza di chi la critica, ma al contrario si dice convinto che Riad possa essere il luogo di un nuovo Rinascimento. E come no? La capitale dei Saud come la democraticissima Firenze, con i futuri Brunelleschi e Masaccio che si aggirano con la kefiah e le Veneri coperte da capo a piedi. Roba da far ridere a crepapelle, se RENZI non avesse aggiunto che all'Arabia invidia il basso costo del lavoro, facendo finta di non sapere che molti lavoratori filippini e bengalesi, da quelle parti, sono trattenuti in una condizione di semi schiavitù. Si, più che la quarantena *** a cui sono obbligati i comuni mortali, ma che non sembra riguardare l'ex presidente del Consiglio, a pesare sono le sue parole, i suoi comportamenti. RENZI in un video si duole che si parli del suo viaggio in Arabia (sui social i commenti non sono proprio benevoli) e non delle opinioni del suo partito sulle questioni di politica interna. Tranquillo, ci occupiamo anche di quelle. E infatti ci chiediamo: ma è giusto che un parlamentare italiano, che siede nella commissione Difesa del Senato, sieda anche nel consiglio di un istituto finanziato da un Paese straniero a cui l'Italia ha appena negato la vendita di armamenti? Ed è giusto che un senatore voli su un jet p rivato messo a disposizione da terzi, per di più se quei terzi sono Paesi a cui si preferisce non vendere missili e bombe perché non rispettano i diritti umani? *** #s#41 #t#0 #c#nazionale#c# L'editoriale - Amici pericolosi di RENZI d'Arabia - L'ex premier fa comunella con uno Stato tirannico La Verita' Belpietro Maurizio ALR
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