GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2021 16.45.12
CARCERI: SAPPE, 'SUICIDA A BITRITTO AGENTE PENITENZIARIO IN SERVIZIO IN CASA RECLUSIONE TURI' =
ADN1322 7 CRO 0 ADN CRO RPU CARCERI: SAPPE, 'SUICIDA A BITRITTO AGENTE PENITENZIARIO IN SERVIZIO IN CASA RECLUSIONE TURI' = Bari, 18 feb. (Adnkronos) - Un assistente capo coordinatore del Corpo di Polizia Penitenziaria, originario di Bitritto e da molti anni in servizio nella casa di reclusione di Turi, si è tolto la vita. Aveva 56 anni. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. ''Siamo sconvolti: sembra non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al Corpo - dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe - L'uomo era benvoluto da tutti, allegro e simpatico. Non era sposato e assisteva i genitori, entrambi con grave handicap. Nessuno mai ha percepito un suo disagio. I carabinieri hanno trovato l'uomo all'interno della sua auto, nei pressi del cimitero di Bitritto''. Capece non entra nel merito delle cause che hanno portato l'uomo a togliersi la vita, uccidendosi con l'arma di ordinanza, ma sottolinea come sia importante ''evitare strumentalizzazioni ma fondamentale e necessario è comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l'attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto estremo posto in essere dal poliziotto. Ripeto: i colleghi mi riferiscono che nessuno aveva percepito un suo eventuale disagio. Sui temi del benessere lavorativo dei poliziotti penitenziari l'Amministrazione Penitenziaria e il Ministero della Giustizia sono in colpevole ritardo, senza alcuna iniziativa concreta. Sollecito un incontro urgente per attivare serie iniziative di contrasto al disagio dei poliziotti penitenziari''. ''Questo è il secondo suicidio nelle file della Polizia Penitenziaria dall'inizio dell'anno, Lo scorso anno 2020 sono stati 6 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita ed erano stati 11 nel 2019 - aggiunge - il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria non possono continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un'apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell'Amministrazione Penitenziaria. Non si perda altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria è irresponsabile. Rinnovo l'appello al Ministero della Giustizia: non si può e non si deve perdere altro tempo su questa grave, inquietante ma ancora troppo trascurata drammatica realtà''. (Sil/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 18-FEB-21 16:45 NNNN
CARCERI: SAPPE, 'SUICIDA A BITRITTO AGENTE PENITENZIARIO IN SERVIZIO IN CASA RECLUSIONE TURI' =
ADN1322 7 CRO 0 ADN CRO RPU CARCERI: SAPPE, 'SUICIDA A BITRITTO AGENTE PENITENZIARIO IN SERVIZIO IN CASA RECLUSIONE TURI' = Bari, 18 feb. (Adnkronos) - Un assistente capo coordinatore del Corpo di Polizia Penitenziaria, originario di Bitritto e da molti anni in servizio nella casa di reclusione di Turi, si è tolto la vita. Aveva 56 anni. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. ''Siamo sconvolti: sembra non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al Corpo - dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe - L'uomo era benvoluto da tutti, allegro e simpatico. Non era sposato e assisteva i genitori, entrambi con grave handicap. Nessuno mai ha percepito un suo disagio. I carabinieri hanno trovato l'uomo all'interno della sua auto, nei pressi del cimitero di Bitritto''. Capece non entra nel merito delle cause che hanno portato l'uomo a togliersi la vita, uccidendosi con l'arma di ordinanza, ma sottolinea come sia importante ''evitare strumentalizzazioni ma fondamentale e necessario è comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l'attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto estremo posto in essere dal poliziotto. Ripeto: i colleghi mi riferiscono che nessuno aveva percepito un suo eventuale disagio. Sui temi del benessere lavorativo dei poliziotti penitenziari l'Amministrazione Penitenziaria e il Ministero della Giustizia sono in colpevole ritardo, senza alcuna iniziativa concreta. Sollecito un incontro urgente per attivare serie iniziative di contrasto al disagio dei poliziotti penitenziari''. ''Questo è il secondo suicidio nelle file della Polizia Penitenziaria dall'inizio dell'anno, Lo scorso anno 2020 sono stati 6 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita ed erano stati 11 nel 2019 - aggiunge - il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria non possono continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un'apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell'Amministrazione Penitenziaria. Non si perda altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria è irresponsabile. Rinnovo l'appello al Ministero della Giustizia: non si può e non si deve perdere altro tempo su questa grave, inquietante ma ancora troppo trascurata drammatica realtà''. (Sil/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 18-FEB-21 16:45 NNNN
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