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sabato 11 marzo 2023

COVID: STUDIO, CON OMICRON MOLTI MENO RISCHI DI SINDROME POST VIRUS =

 

MARTEDÌ 07 MARZO 2023 14.01.26

COVID: STUDIO, CON OMICRON MOLTI MENO RISCHI DI SINDROME POST VIRUS/RPT =

ADN0777 7 CRO 0 ADN CRO NAZ COVID: STUDIO, CON OMICRON MOLTI MENO RISCHI DI SINDROME POST VIRUS/RPT = (Versione con embargo corretto) Milano, 7 mar. (Adnkronos Salute) (embargo ALLE 00.01 DEL 9 MARZO) - Soffrire di Long Covid è "molto meno probabile" dopo avere contratto un'infezione da variante Omicron di Sars-CoV-2, che dopo un contagio da coronavirus pandemico nella sua versione originale. E' la conclusione di uno studio svizzero condotto su oltre mille operatori sanitari, che sarà presentato al Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid 2023, 15-18 aprile, Copenaghen - Danimarca) da Carol Strahm, della Divisione di Malattie infettive ed Epidemiologia ospedaliera dell'Ospedale cantonale di San Gallo. La ricerca ha coinvolto 1.201 operatori di 9 network sanitari elvetici, per l'81% donne, di età media 43 anni, reclutati fra giugno e settembre 2020. L'obiettivo degli autori era valutare i tassi di sequele post-Covid nei 'camici' infettati da virus Sars-CoV-2 di tipo 'wild', dalla prima variante Omicron (BA.1) o da entrambi, rispetto a controlli non contagiati. I partecipanti sono stati sottoposti regolarmente a test Covid-19 (tamponi nasofaringei e test anticorpali), hanno fornito informazioni sul proprio stato vaccinale e hanno risposto a tre riprese - nel marzo 2021, nel settembre 2021 e nel giugno 2022 - a questionari online che indagavano su 18 sintomi di Long Covid e sui livelli di affaticamento. I disturbi persistenti riferiti più spesso includevano perdita di olfatto/gusto, stanchezza/debolezza, burnout/esaurimento, perdita di capelli. In sintesi, Strahm e colleghi hanno osservato che gli operatori sanitari infettati dalla prima versione di Sars-CoV-2 avevano una probabilità di Long Covid fino al 67% maggiore rispetto a quelli non contagiati; un rischio aumentato che nel tempo scendeva al +37%. Tra gli infettati da virus wild, la maggior probabilità di fatigue rispetto ai non contagiati era del 45% maggiore all'inizio, per poi calare fino a raggiungere una differenza non statisticamente significativa. Per quanto riguarda invece i guariti da Omicron, rispetto ai non infettati non mostravano un rischio aumentato né di Long Covid né di affaticamento. Si è visto inoltre che reinfettarsi con Omicron dopo un precedente contagio da virus originale non comportava una probabilità maggiore di Long Covid, rispetto a una singola infezione da virus wild. (segue) (Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 07-MAR-23 14:01 NNNN

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