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lunedì 29 maggio 2023

Mediterraneo: nuovo modello per studiare l'erosione delle coste

 

LUNEDÌ 29 MAGGIO 2023 11.17.17

Mediterraneo: nuovo modello per studiare l'erosione delle coste

Mediterraneo: nuovo modello per studiare l'erosione delle coste Mediterraneo: nuovo modello per studiare l'erosione delle coste Da Cnr, Enea, UniCa e UniSs. Focus su spiaggia Stintino in Sardegna Roma, 29 mag. (askanews) - Un team di ricercatori Cnr, ENEA e Università di Cagliari e di Sassari ha sviluppato un modello innovativo per comprendere la circolazione marina, in particolare del Mediterraneo, e individuare le cause dell'erosione costiera e l'evoluzione delle spiagge, tra cui quella di Stintino in Sardegna. Lo studio è stato pubblicato in un volume speciale della rivista internazionale Geological Society Publications. Lo studio sugli stretti e le aree costiere si è focalizzato sul Mediterraneo quale regione rappresentativa di quello che succede a scala globale, dove i cambiamenti climatici impattano con effetti amplificati. In particolare, è stato 'indagato' lo Stretto degli Asinelli, che separa il mare della Sardegna dal golfo dell'Asinara, il cui fondale è caratterizzato da una complessa e intrecciata distribuzione di rocce, sabbia, prateria di Posidonia oceanica e mutevoli sistemi di dune sottomarine. Nello specifico, lo studio della circolazione delle correnti ha rivelato la causa dell'erosione della spiaggia di Stintino (La Pelosa), antistante lo stretto, sempre più colpita dagli effetti del cambiamento climatico e, negli ultimi 30 anni, da una crescente erosione: in pratica la sua estensione e la sua forma variano in base all'innalzamento del livello del mare, alla prateria sottomarina di Posidonia, ma anche al regime dei venti. Quest'ultimo può generare la perdita di sabbia dalla spiaggia quando i granelli vengono trasportati a ovest, verso un canalone che li fa depositare a profondità di 15-30 m, da dove poi non riescono più a risalire. Grazie a questo approccio metodologico i ricercatori hanno ricostruito la 'storia evolutiva' di questo ambiente molto particolare e potranno contribuire alla riqualificazione ambientale del sistema spiaggia-duna di Stintino. La particolarità del modello messo a punto - si legge nella notizia pubblicata sull'ultimo numero in italiano del settimanale ENEAinform@ - sta nel fatto di combinare analisi del vento e del moto ondoso, indagini subacquee, sensoristica, interpretazioni di foto aeree, ma anche scansioni del fondale con prospezioni geofisiche (come Side Scan Sonar, Sub Bottom Profiler e Multi Beam) e implementazione di modelli numerici ad alta risoluzione. Oltre alla comprensione del comportamento degli stretti marini, vere e proprie 'vie d'acqua' che mettono in collegamento diversi bacini, il modello consente anche di studiare la circolazione dei sedimenti in condizioni di basse oscillazioni di marea dove il regime dei venti, mutevole per effetto dei cambiamenti climatici, è il primo responsabile delle dinamiche ambientali. (Segue) Red-Lcp 20230529T111720Z

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