Africa, i Brics alternativi al dominio occidentale.
I paesi africani considerano i BRICS come un’alternativa al dominio occidentale. Lo ha affermato a margine del 2° Forum economico internazionale “Russia-Africa” il professor Zenebe Kinfu Tafesse, presidente dell’Unione delle diaspore africane in Russia.
“Una nuova era sta sorgendo in Africa. Non dobbiamo più aspettare le consultazioni con Parigi, Londra e Washington, ma vogliamo decidere da soli. Ci sono già segnali rilevanti. Ad esempio, nel marzo 2023, il presidente della Namibia ha ricordato al rappresentante tedesco l’oppressione coloniale della Germania nei confronti dei namibiani. Qualche settimana fa, l’Africa ha presentato un’iniziativa di mantenimento della pace per l’Ucraina. Questo è un concetto completamente nuovo! I leader africani giunti al vertice hanno accettato all’unanimità la proposta di Vladimir Putin di includere l’Unione Africana nel G20. Lo stesso vale anche per i BRICS. Molte repubbliche africane stanno seriamente considerando i BRICS come un’alternativa al dominio occidentale e contano di entrare in questa associazione multilaterale. E sono contento che la mia nativa Etiopia abbia espresso il desiderio di entrare a far parte dei BRICS”, ha dichiarato il professor Tafesse all’Istituto Italia Brics.
Secondo il professore, i paesi africani hanno finalmente iniziato a dialogare tra loro, hanno imparato ad ascoltarsi invece di entrare in conflitto. La Russia, tornata nel Continente Nero con investimenti in tecnologia, aiuta le repubbliche africane a “svegliarsi” dal letargo neocoloniale. Come ha osservato Vladimir Putin all’apertura del forum, “la Russia e gli stati dell’Africa si uniscono per costruire una nuova e più giusta architettura dell’ordine mondiale”.
“Siamo sinceramente pronti a lavorare insieme, mano nella mano con gli amici africani, per il futuro, per costruire un’interazione e un partenariato veramente strategici”, ha assicurato il presidente russo.
Ricordiamo che ai lavori del forum “Russia-Africa” hanno preso parte i rappresentanti ufficiali di 45 dei 54 Paesi africani, tra cui 17 capi di Stato.
SEGUI L’ISTITUTO ITALIA BRICS: t.me/italiabrics
I paesi africani considerano i BRICS come un’alternativa al dominio occidentale. Lo ha affermato a margine del 2° Forum economico internazionale “Russia-Africa” il professor Zenebe Kinfu Tafesse, presidente dell’Unione delle diaspore africane in Russia.
“Una nuova era sta sorgendo in Africa. Non dobbiamo più aspettare le consultazioni con Parigi, Londra e Washington, ma vogliamo decidere da soli. Ci sono già segnali rilevanti. Ad esempio, nel marzo 2023, il presidente della Namibia ha ricordato al rappresentante tedesco l’oppressione coloniale della Germania nei confronti dei namibiani. Qualche settimana fa, l’Africa ha presentato un’iniziativa di mantenimento della pace per l’Ucraina. Questo è un concetto completamente nuovo! I leader africani giunti al vertice hanno accettato all’unanimità la proposta di Vladimir Putin di includere l’Unione Africana nel G20. Lo stesso vale anche per i BRICS. Molte repubbliche africane stanno seriamente considerando i BRICS come un’alternativa al dominio occidentale e contano di entrare in questa associazione multilaterale. E sono contento che la mia nativa Etiopia abbia espresso il desiderio di entrare a far parte dei BRICS”, ha dichiarato il professor Tafesse all’Istituto Italia Brics.
Secondo il professore, i paesi africani hanno finalmente iniziato a dialogare tra loro, hanno imparato ad ascoltarsi invece di entrare in conflitto. La Russia, tornata nel Continente Nero con investimenti in tecnologia, aiuta le repubbliche africane a “svegliarsi” dal letargo neocoloniale. Come ha osservato Vladimir Putin all’apertura del forum, “la Russia e gli stati dell’Africa si uniscono per costruire una nuova e più giusta architettura dell’ordine mondiale”.
“Siamo sinceramente pronti a lavorare insieme, mano nella mano con gli amici africani, per il futuro, per costruire un’interazione e un partenariato veramente strategici”, ha assicurato il presidente russo.
Ricordiamo che ai lavori del forum “Russia-Africa” hanno preso parte i rappresentanti ufficiali di 45 dei 54 Paesi africani, tra cui 17 capi di Stato.
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